Un Kennedy per Trump: un no-vax alla Sanità

“Make America Healthy Again” è il motto con cui Robert Francis Kennedy si presenterà ai nastri di partenza della seconda amministrazione Trump come Segretario alla Sanità. Ma il concetto di “salute” propugnato dal 70enne nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, primo esponente della storica famiglia democratica a passare il Rubicone e sostenere il Partito Repubblicano, è quantomeno controverso. Kennedy, saltato in corsa sul treno di Donald Trump dopo aver ritirato la sua candidatura per la Casa Bianca come indipendente, strizza l’occhio alle frange più radicali del movimento Maga con posizioni discutibili e antiscientifiche.Kennedy ha a lungo sostenuto la disinformazione sui vaccini e la loro utilità, accusando le multinazionali farmaceutiche di volerli utilizzare come fonte di profitto sostenendo, senza alcuna evidenza, che potessero essere collegati all’emergere di patologie come l’autismo nei bambini. Dal 2007 al 2023 ha presieduto l’Ong Child Health’s Defense , che ha rappresentato una voce prominente nel movimento no-vax americano. Il “grande balzo in avanti” di Kennedy come voce di riferimento dello scetticismo sanitario americano e internazionale si è avuto sul Covid-19, per la cui epidemia ha fortemente criticato la gestione di Joe Biden e del capo scienziato della Casa Bianca Anthony Fauci. La guerra di Kennedy sul Covid Dal 2020 in poi Kennedy ha sostenuto che Fauci e l’immancabile Bill Gates stessero lavorando per profittare dall’allarmismo pandemico e criticato le politiche di distanziamento sociale come inefficaci. Fauci è stato il protagonista di un libro del 2021 firmato da Kennedy, che lo ha bollato come "un potente tecnocrate che ha contribuito a orchestrare ed eseguire lo storico colpo di stato del 2020 contro la democrazia occidentale" e la libertà. Ha sostenuto, senza alcuna prova, che il vaccino anti-Covid fosse ‘etnicamente orientato’ ingegnerizzata in modo da colpire alcune popolazioni più di altre, e ha sostenuto che spingere la vaccinazione tra la popolazione nera sarebbe stato paragonabile a un “nuovo Apartheid”. Ma anche lasciato intendere di ritenere che l'Hiv non causi l'Aids e ha insinuato che i vaccini obbligatori siano peggio dell'Olocausto. E in una deposizione del 2012 ha detto che un verme gli ha mangiato parte del cervello. Ora , se confermato dal Senato, sarà proprio il nipote di Jfk ad avere in mano le politiche sanitarie Usa e la supervisione di 13 agenzie federali – che Kennedy ha dichiarato di voler smantellare – tra cui la Food and drug administration , responsabile della regolamentazione di prodotti alimentari e farmaceutici, e i Centers for disease control and prevention , un importante ente di salute pubblica americano. Trump ha promesso in campagna elettorale che avrebbe permesso a Kennedy di “scatenarsi”. Le posizioni di Kennedy Il New York Times ha sottolineato che nella sua agenda il filo conduttore è la sfiducia verso il ruolo delle aziende farmaceutiche e la volontà di mettere la salute pubblica oltre il profitto lo porta a politicizzare anche questioni apparentemente inscalfibili sul piano scientifico, a partire dal sostegno alla ricerca: ricorda il Nyt, in campagna elettorale Kennedy “ha detto che avrebbe indirizzato il budget annuale di quasi 48 miliardi di dollari dei National Institutes of Health lontano dallo sviluppo di farmaci e verso studi che avrebbero spiegato gli alti tassi di malattie croniche”. E inoltre, “ha anche detto che avrebbe cercato di perseguire riviste mediche come The Lancet e The New England Journal of Medicine ai sensi dello statuto federale anticorruzione” per presunti legami con l’odiata Big Pharma. Ad oggi il 70enne ex democratico appare il nominato più in bilico assieme al Procuratore Generale Matt Gaetz tra quelli presenti sulla lista per la nuova amministrazione. Su Kennedy si è espresso in maniera sibillina il senatore Mike Crapo dell’Idaho, che ha detto di “non sapere se Kennedy potrebbe ottenere abbastanza sostegno al Senato” per essere confermato. Nel Partito Repubblicano dominato dal movimento Maga, ad oggi, il principale motivo per cui Kenendy rischia di non passare non sono le sue visioni antiscientifiche quanto, piuttosto, la sua storica posizione di sostenitore dell’aborto, che l’ex vicepresidente di Trump, Mike Pence, ha di recente indicato come punto critico per poterlo definire un autentico conservatore. Politico.com segnala i silenzi e gli imbarazzi di molti senatori se interrogati su Kennedy. La cui procedura di conferma è attesa come molto burrascosa e divisiva, in linea con l’identikit di uno dei nomi più controversi tra quelli della nuova amministrazione.