La lotta alla povertà nel mondo verso lo stallo?

Per la prima volta dopo la pandemia di Covid-19, la Banca mondiale ha aggiornato il Poverty, Prosperity and Planet Report, il rapporto sulla povertà nel mondo. Le notizie che arrivano dal report, però, non sono buone. E l’obiettivo di eliminare la povertà nel mondo entro la fine del decennio - primo tra i goal dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite - non sarà raggiunto. Di questo passo, anzi, non sarà raggiunto almeno fino a fine secolo. Definizione di povertà Sono tre le definizioni di povertà considerate dalla World Bank. Le condizioni di povertà estrema sono quelle di chi vive con meno di 2,15 dollari al giorno ; una seconda definizione di reddito pone la povertà a 3,65 dollari al giorno per i Paesi a basso-medio reddito; mentre la terza quota, per i Paesi a medio-alto reddito, vede la soglia a 6,85 dollari al giorno. Risultato: per la Banca Mondiale circa l'8,5 per cento della popolazione mondiale viveva in povertà estrema nel 2022, anno a cui risalgono i dati completi. Ciò significa che circa 700 milioni di persone in tutto il mondo vivono con meno di 2,15 dollari a testa al giorno. Sotto la soglia di povertà più alta, i 6,85 dollari al giorno calcolati sui Paesi a reddito medio-alto, vive invece il 44% della popolazione mondiale, pari a più di 3 miliardi e mezzo di persone. Tendenze e numeri assoluti In realtà, come si evince dai grafici, sia il tasso di povertà estrema, sia quello calcolato sui Paesi più benestanti, è diminuito in percentuale dal 1990. Il tasso di povertà estrema è sceso dal 38 per cento del 1990 all'8,5 per cento del 2022, mentre la percentuale di persone che vivono con meno di 6,85 dollari al giorno è passata dal 70 per cento del 1990 al 44 per cento odierno. Però in numeri assoluti la variazione è stata meno percepibile. Il motivo è la crescita della popolazione globale negli ultimi 35 anni: nel 1990 gli esseri umani erano 5,3 miliardi, oggi più di 8 miliardi. Così, il numero assoluto di persone che vivono con meno di 6,85 dollari al giorno è rimasto pressoché invariato nel periodo preso in considerazione. Non solo, anche la diminuzione percentuale ha subito un arresto tra il 2018 e il 2019, che si è trasformato addirittura in crescita durante il lockdown causato dalla pandemia. In base alle previsioni della World Bank, entro il 2030 la percentuale di povertà estrema sul totale della popolazione è destinata a un sostanziale stallo. L’indice del divario di prosperità Il divario di prosperità misura quanto una società sia lontana da 25 dollari a persona al giorno, che è vicino al reddito familiare pro capite medio quando i paesi raggiungono lo status di reddito elevato. Il divario di prosperità è definito come il multiplo di reddito medio necessario per raggiungere quello standard per ogni membro di quella società. Se l’obiettivo è la prosperità globale, il divario deve arrivare a 1 globalmente. Se nel 1990 era di 11, oggi è sceso fino a 5, ma anche per questo indicatore si registra uno stallo a partire dal 2019. Le cause e i rimedi Oltre al Covid-19, i ricercatori della Banca Mondiale individuano altre cause per spiegare il fallimento dell’obiettivo di eliminare la povertà nel mondo. La prima è l’instabilità geopolitica che ha portato a un aumento della popolazione coinvolta in conflitti armati, la seconda è l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi causati dalla crisi climatica in atto. Una situazione molto preoccupante, secondo chi ha redatto il Report. "Dopo decenni di progressi, il mondo sta vivendo gravi battute d'arresto nella lotta contro la povertà globale, a causa di sfide intersecanti che includono una crescita economica lenta, la pandemia, un debito elevato, conflitti e fragilità e shock climatici", ha affermato Axel van Trotsenburg, Senior Managing Director della Banca Mondiale, presentando il Poverty, Prosperity and Planet Report 2024. "In mezzo a queste crisi sovrapposte, un approccio del tipo business-as-usual non funzionerà più. Abbiamo bisogno di un manuale di sviluppo fondamentalmente nuovo se vogliamo davvero migliorare la vita e i mezzi di sussistenza delle persone e proteggere il nostro pianeta".