Adolescenti e sesso, perché l’uso del preservativo è in calo?

Da quasi dieci anni, l’uso del preservativo tra gli adolescenti di tutto il mondo è in calo. Lo afferma l’ultima edizione dell’Health Behaviour in School-aged Children , uno studio internazionale sulla salute degli adolescenti in età scolare al quale collaborano dagli anni Ottanta più di 400 ricercatori e ricercatrici provenienti da 50 Paesi. Al contrario, l’uso della pillola anticoncezionale resta stabile, così come la percentuale di adolescenti, sia femmine che maschi, che non utilizza nessun metodo contraccettivo. Le considerazioni che possiamo fare a partire da questi dati, però, vanno ben oltre le abitudini sessuali delle nuove generazioni, afferma Marco Stizioli, attivista per i diritti sessuali, presidente di Brescia Checkpoint e co-fondatore di Prep Italia. Diminuisce l’uso del presevativo L’ultima edizione del report comprende dati raccolti nel 2022 su un campione di oltre 270mila quindicenni provenienti da 42 Paesi diversi : sia nei maschi che nelle femmine , l’uso del preservativo raggiunge il tasso minimo dall’inizio delle rilevazioni, ovvero dal 2014. Dal punto di vista geografico, il minor tasso di utilizzo del preservativo tra gli adolescenti è stato rilevato in Svezia , ma anche in Albania, Groenlandia, Kirghizistan e Scozia, mentre il più alto in Svizzera . In Italia, il 62% delle ragazze e il 75% dei ragazzi dichiara di averlo utilizzato durante l’ultimo rapporto. “Si tratta comunque di dati molto alti e molto positivi, che non giustificano nessun allarmismo. Vuol dire che la maggior parte degli adolescenti durante il loro ultimo rapporto hanno usato il preservativo: dati che non possiamo confrontare con l’uso che ne facevano ad esempio i giovani di 20 o 30 anni fa, soprattutto su una scala così ampia e con lo stesso grado di accuratezza nella raccolta dei dati che abbiamo a livello nazionale e internazionale oggi”, commenta Stizioli. Gli autori del report segnalano inoltre che i ragazzi provenienti da famiglie benestanti hanno il 10% di probabilità in più di utilizzare il preservativo rispetto agli altri. “La contraccezione resta una questione di classe e di educazione sessuale”, conferma Stizioli. “Può darsi che a scuola non riceva le informazioni sulla salute sessuale di cui hai bisogno ed è lì che entra in gioco la famiglia”. In molti Paesi del mondo, Italia inclusa, l’educazione sessuale nelle scuole non è garantita. “Ci sono iniziative interessanti portate avanti da associazioni e ONG o progetti pilota come EduForIST, commissionato e finanziato dal ministero della Salute con il ministero dell’Istruzione, ma non bastano. Bisognerebbe parlare di salute sessuale a scuola più spesso, parlando anche di rispetto e consenso”. L’utilizzo della pillola resta costante Lo studio HBSC raccoglie dati anche sull'uso della pillola contraccettiva tra gli adolescenti sessualmente attivi: il 25% delle ragazze e il 26% dei ragazzi afferma di averla utilizzata durante l'ultimo rapporto. Nonostante i tassi di utilizzo varino notevolmente tra i diversi Paesi e regioni, l'uso della pillola contraccettiva è rimasto relativamente stabile tra il 2014 e il 2022. Globalmente, secondo Stizioli, “l’uso della pillola resta costante perché il rischio di una gravidanza è la conseguenza più evidente e riconosciuta di un rapporto non protetto. Un rischio che troppo spesso ancora ricade sulle ragazze, mentre gli adolescenti vengono ancora poco educati non solo all’idea di proteggersi, ma anche al rispetto della persona con cui hanno un rapporto”. Cosa fare? Infine, il report segnala anche che circa il 30% sia dei ragazzi che delle ragazze sessualmente attive dichiarano di non aver utilizzato né il preservativo né la pillola contraccettiva durante l'ultimo rapporto sessuale, un dato simile a quello rilevato nel 2018. “Gli studi sono importanti, così come le campagne di prevenzione e sensibilizzazione, ma hanno alcuni limiti. Il primo è sicuramente il fatto che spesso non coinvolgono attivamente le persone che fanno parte delle comunità. Invece di limitarci a chiedere agli adolescenti se usano il preservativo, sarebbe utile capire perché lo usano o no”, riflette Stizioli. “Il secondo limite, il più grande, è l’approccio. La retorica degli adolescenti sfrenati che non usano le protezioni non funziona. Il giudizio e il senso di colpa non funzionano. L’educazione e la comprensione, sì, invece”, conclude.

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