Quanta fiducia abbiamo nell'Unione europea?

Un sondaggio effettuato durante l’estate dallo European Council on Foreign Relations - un think tank e centro di ricerca con sedi in sette capitali europee - rivela come il tasso di fiducia nell’Unione europea sia rimasto stabile, se non leggermente aumentato, tra il 2005 e il 2024. Diciannove anni fa, il 45% dei cittadini europei riponeva fiducia nelle istituzioni di Bruxelles, oggi questa percentuale ammonta al 49%. Ma in questo lasso di tempo il tasso di fiducia non è rimasto sempre allo stesso livello. Gli ultimi due decenni sono stati caratterizzati da un susseguirsi di crisi, prima quella economica, poi quella sanitaria, poi la guerra in Ucraina: eventi che hanno fatto oscillare i sentimenti degli europei nei confronti delle istituzioni. Nel 2007, prima della grande recessione, il tasso di fiducia dei cittadini nell’UE aveva toccato il suo picco massimo: 57%. Tra il 2012 e il 2015, gli anni in cui gli effetti della crisi economica e del debito sovrano si sono fatti più sentire, si è invece toccato il picco negativo: meno di un europeo su tre riponeva fiducia nell’Ue. Negli ultimi anni, la pandemia da Covid-19 e l'aggressione della Russia all’Ucraina hanno invece contribuito a consolidare il sentimento europeo e rafforzare la fiducia nelle istituzioni, portandola a superare i livelli pre-recessione. I tassi di fiducia e sfiducia nei singoli Paesi europei I Paesi in cui attualmente il tasso di fiducia nei confronti dell’Unione europea è più alto sono Danimarca , Portogallo , Lituania e Svezia , mentre quelli in cui è più basso sono Francia , Slovenia e Cipro . Tra i Paesi più popolosi e influenti, Germania , Italia , Spagna e Polonia sono più o meno in linea con la media europea. Guardando invece al sentimento di sfiducia nei confronti dell’UE, i Paesi dove più cittadini lo esprimono - arrivando a superare il 50% della popolazione - sono Slovenia , Francia , Cipro e Grecia . Quelli dove invece è minore sono Lituania , Finlandia , Portogallo , Danimarca e Svezia . Anche in questo caso, ad eccezione della Polonia , in Germania , Italia e Spagna i tassi sono in linea con la media europea del 42%, rimasta pressoché invariata rispetto a diciannove anni fa . Secondo il rapporto di ECFR, la stragrande maggioranza dei governi degli Stati membri dell'UE mantiene un atteggiamento e una politica pro-UE, ad eccezione dell'Ungheria, della Slovacchia e dei Paesi Bassi. Il think tank europeo individua nell’Italia un caso particolare: la premier Giorgia Meloni oggi mantiene un atteggiamento generalmente favorevole a Bruxelles, nonostante si fosse presentata agli italiani come euroscettica e tuttora, talvolta, parlando all’opinione pubblica nazionale, critichi l’operato dell’Unione.