Harris perde consensi tra gli elettori Latinos: il punto sui sondaggi Usa

A inizio settimana il New York Times ha pubblicato un sondaggio che mostra come gli elettori statunitensi di origine ispanica, i cosiddetti “Latinos”, siano sempre meno propensi a votare per i democratici. Sebbene la maggioranza di loro si esprima ancora a favore di Kamala Harris, oggi la percentuale che la sosterrebbe ammonta al 56%, in calo rispetto al 62% raccolto da Biden nel 2020 e al 68% da Clinton nel 2016. Il 37% oggi supporterebbe Donald Trump, contro il 36% del 2020 e il 28% del 2016. Il margine tra i due candidati è passato dunque dai 39 punti percentuali nel 2016 ai 19 attuali. Si tratta di dati poco confortanti per i democratici, poiché i Latinos sono un segmento demografico in forte crescita che oggi rappresenta quasi il 15% degli aventi diritto di voto . Inoltre, il New York Times ricorda come l’ultimo democratico a raccogliere meno del 60% di consensi tra gli elettori di origine ispanica è stato John Kerry, che nel 2004 perse le elezioni contro George Bush. Tuttavia, circa un quarto di loro si dichiara ancora indeciso, una quota che potrebbe rivelarsi decisiva, e che stando ai sondaggi propenderebbe a votare per i democratici. Ma passiamo all’ormai consueto aggiornamento sui sondaggi nei sette Stati chiave, basato sulle medie ponderate elaborate dal sito di analisi FiveThirtyEight. Pennsylvania Dopo essersi gradualmente assottigliato nel mese di settembre, il vantaggio di Harris su Trump in Pennsylvania sembra aver raggiunto una certa stabilità nelle ultime due settimane. Oggi la candidata Dem è avanti di 0,8 punti percentuali , mentre la settimana scorsa il suo vantaggio ammontava 0,6 punti. La Pennsylvania è lo Stato chiave che assegna più grandi elettori, quindi il più decisivo; nel 2020 fu vinto da Biden per 1,2 punti percentuali, poco meno di 80 mila voti di scarto. Georgia In Georgia, dove fino a qualche settimana il testa a testa era serratissimo, è invece Trump ad aver stabilizzato il suo vantaggio intorno al punto percentuale da qualche settimana a questa parte. Nello Stato del sud-est, che quattro anni fa i democratici riuscirono a strappare ai repubblicani per soli 11.779 voti, l’ex presidente si attesterebbe oggi al 48,3% contro il 47,3% di Harris. La settimana scorsa Trump era avanti dell’1,3%. Carolina del Nord Un discorso molto simile vale per la Carolina del Nord, fino a inizio ottobre uno tra gli Stati chiave più in bilico di tutti, ma dove da un paio di settimane Trump sembra aver consolidato un leggero vantaggio. Oggi l’ex presidente è avanti dello 0,9% , un margine sostanzialmente invariato rispetto alla scorsa settimana . Michigan Insieme al Wisconsin, il Michigan era lo Stato chiave dove i democratici hanno mantenuto il vantaggio più solido durante l’estate, con picchi del +3,5%. Da qualche giorno, tuttavia, questo margine è sceso sotto al punto percentuale e oggi si attesta allo 0,8% , quasi la metà rispetto al +1,5% della scorsa settimana. Arizona In Arizona, durante l’estate, i candidati si sono ripetutamente superati l’un l’altro nei sondaggi. Da quasi un mese, tuttavia, Trump sembra aver staccato Harris, allargando gradualmente il suo vantaggio fino a toccare oggi lo scarto massimo da due mesi a questa parte: +1,8% . Un margine simile a quello della settimana scorsa: +1,6%. Anche qui, come in Georgia, nel 2020 Biden vinse per poco più di 10mila voti. Wisconsin In Wisconsin la situazione è molto simile a quella del Michigan: durante l’estate il vantaggio dei democratici era piuttosto solido, ma negli ultimi giorni Trump sembra aver eroso consensi a Harris e oggi il vantaggio di quest’ultima ammonta a solo 0,6 punti percentuali , un punto in meno rispetto alla settimana scorsa. Nevada Dopo un’estate di sostanziale parità nei sondaggi, da metà settembre in poi Harris si era portata in leggero vantaggio in Nevada. Oggi però quest’ultimo ammonta a solo mezzo punto percentuale , in flessione rispetto al +0,9% della settimana scorsa.