Quali sono i siti UNESCO europei considerati in pericolo e perché?

Dal 1978, l’UNESCO riconosce e valorizza il patrimonio culturale e naturale in tutto il mondo. Attualmente, in Europa, 6 siti sono considerati in pericolo, di cui 3 in Ucraina, che è a oggi il Paese europeo con il maggior numero di siti a rischio, a causa della guerra scoppiata il 24 febbraio 2022. Negli ultimi cinquant'anni, inoltre, 3 siti sono stati esclusi dalla lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO: due di questi si trovano in Europa. In Europa ci sono 6 siti UNESCO in pericolo Composto da rappresentanti di 21 Stati, eletti tra i 195 Stati parte della Convenzione dell’UNESCO, il Comitato del patrimonio mondiale si occupa di valutare lo stato di conservazione dei siti già iscritti, basandosi sulle analisi prodotte dagli organi consultivi e dalla Segreteria dell'UNESCO ed eventualmente escludere alcuni siti ormai danneggiati in maniera irrecuperabile dalla sua lista. I 6 siti europei che l’UNESCO considera in pericolo si trovano in Ucraina, Romania, Serbia e Austria. Dichiarati in pericolo già nel 2006, il Monastero di Dečani, il Monastero patriarcale di Peć, la Cattedrale di Nostra Signora di Ljeviš e il Monastero di Gračanica sono un complesso di monumenti medioevali che si trovano in Kosovo, in Serbia. A causa dell’instabilità politica della regione, la conservazione di questi edifici risulta infatti particolarmente difficile. Nel 2017, l'UNESCO ha inserito il centro storico di Vienna, capitale dell'Austria, nella lista dei patrimoni in pericolo a causa di alcuni progetti edilizi che minacciano il valore universale del sito. Tra questi, spicca il progetto dell’Intercontinental Hotel, che prevede la costruzione di un albergo più alto della media degli edifici circostanti e l'inclusione di una pista da pattinaggio sul ghiaccio permanente. Questa nuova struttura andrebbe a modificare il paesaggio della città e a competere con l’Eistraum, una pista mobile di quasi 10.000 metri quadrati che dal 1996 attira migliaia di visitatori nel centro storico della città. Roșia Montană è invece un complesso minerario di epoca romana situato in Romania che è stato dichiarato a rischio nel 2021 a causa di un progetto di estrazione mineraria da parte della compagnia canadese Gabriel Resources che potrebbe causare gravi danni ambientali e storici. In Ucraina, tre siti UNESCO sono attualmente considerati in pericolo a causa del conflitto in corso con la Russia. A gennaio 2023, il centro storico di Odessa è stato aggiunto alla lista dei patrimoni in pericolo, poiché il conflitto ha causato danni significativi ai suoi siti culturali. Nello stesso anno, la Cattedrale di Santa Sofia e il monastero delle Grotte di Kiev sono stati dichiarati in pericolo a causa della minaccia rappresentata dall'offensiva russa. Infine, anche il centro storico di Lviv è stato incluso nella lista dei patrimoni in pericolo nel 2023, sempre per le stesse ragioni legate al conflitto. Più in generale, quest’anno l'UNESCO ha confermato che la guerra contro la Russia ha causato danni a 142 siti religiosi, 215 edifici di interesse storico e artistico, 32 musei, 32 monumenti, 16 biblioteche e 1 archivio in Ucraina. Attualmente, l'UNESCO sta effettuando una valutazione preliminare dei danni ai beni culturali, incrociando le segnalazioni con diverse fonti affidabili. I due siti europei esclusi dalla lista dell’UNESCO si trovano In Germania e nel Regno Unito Dalla sua fondazione, il Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO ha escluso dalla sua lista solo tre siti. Il primo a essere rimosso è stato il Santuario dell’Orice d’Arabia in Oman nel 2007, a causa della riduzione della sua area di protezione del 90% dopo la scoperta di giacimenti petroliferi nella zona. Successivamente, nel 2009, è stata la volta della Valle dell'Elba di Dresda in Germania, esclusa per la costruzione di un ponte a quattro corsie che ha compromesso il valore universale del sito, iscritto nel 2004. Infine, nel 2021, il Centro storico e il porto storico di Liverpool sono stati rimossi dalla lista a causa della perdita irreversibile delle caratteristiche che ne attestano il valore universale, dovuta a progetti di sviluppo che hanno alterato l'autenticità e l'integrità del sito.