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Guerra Israele-Hamas, nuove esplosioni di dispositivi in diverse zone del Libano

©Getty

Almeno 20 vittime per lo scoppio di walkie talkie in Libano e oltre 450 feriti. Ieri 12 morti e 500 miliziani di Hezbollah accecati per gli scoppi di cercapersone. Hezbollah: "la vendetta sarà unica e sanguinosa". "Il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze. Siamo all'inizio di una nuova fase del conflitto" ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà una riunione di emergenza venerdì alle 21 italiane 

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Idf, lanciato da Iraq il drone abbattuto su lago di Tiberiade

Il drone abbattuto nelle prime ore del mattino sopra la zona del lago di Tiberiade è stato lanciato dall'Iraq. Lo riferisce l'esercito israeliano.

Cremlino, pericolo escalation regione per attacchi Libano

Gli attacchi con le esplosioni di cercapersone in Libano portano a una "escalation delle tensioni nella regione" e potrebbero scatenare una "situazione fuori controllo". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. "Quello che è successo, qualunque cosa sia, porta sicuramente a un'escalation della tensione - ha affermato  Peskov - e la regione stessa è in uno stato esplosivo. Ovviamente, un incidente del genere, ognuno di essi, può diventare un fattore scatenante per far andare la situazione fuori controllo". 

M.O.: Al-Hadath, 500 militanti Hezbollah hanno perso vista

Circa 500 membri di Hezbollah hanno perso la vista nell'esplosione dei cercapersone in Libano. Lo hanno riferito fonti dell'emittente saudita Al-Hadath.

Idf sposta truppe da Gaza al nord, dopo attacco in Libano

La 98ma divisione dell'esercito israeliano si sta spostando da Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, verso nord nell'ambito delle tensioni con Hezbollah in Libano, in seguito anche all'attacco di ieri ai cercapersone di migliaia di miliziani. La divisione passerà dalla responsabilità del Comando sud al Comando nord. Lo riferisce la tv pubblica Kan.

M.O.: 17enne palestinese ucciso da soldati in Cisgiordania

Un 17enne palestinese, Hassan Yousef Hassan Al-Shaer, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalle forze dell'esercito israeliano nei pressi della città di Ni'lin, in Cisgiordania, a ovest di Ramallah. Lo riportano le autorità dell'Anp citate da Haaretz. 

Tajani, impedire l'escalation in Medio Oriente

"Siamo per cercare di trovare una soluzione che impedisca l'escalation regionale. Abbiamo parlato con tutte le parti in causa, invitiamo israele a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, la chiave è quella" per "disinnescare la guerra regionale. L'Iran deve fare la sua parte con i proxy degli Houthi ed hezbollah, tutti devono fare la loro parte. Bisogna fare di tutto per arrivare a un cessate il fuoco". Lo ha detto il ministro degli Esteri e segretario Fi Antonio Tajani a Ping Pong su Radio1.

Russia condanna attacco in Libano, serve moderazione

La Russia ha "condannato fermamente" l'esplosione simultanea in Libano dei cercapersone utilizzati da Hezbollah e ha invitato "tutte le parti interessate" alla "moderazione", per non "destabilizzare ulteriormente" la regione. "Condanniamo fermamente l'attacco senza precedenti contro il Libano amico e i suoi cittadini, che costituisce una flagrante violazione della sua sovranita'", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, commentando l'attacco avvenuto ieri che ha provocato almeno 11 morti e quasi 3 mila feriti. 

Libano, Damasco condanna 'l'attentato terroristico israeliano'

La Siria ha condannato "fermamente il nuovo sanguinoso crimine commesso dall'entità sionista contro i civili in Libano", esprimendo la sua "forte solidarietà al fraterno popolo libanese". Il ministero degli esteri di Damasco ha dichiarato, tramite l'agenzia governativa Sana, che "l'entità razzista sionista ha commesso una sanguinosa aggressione contro il nostro popolo nel fraterno Libano... utilizzando la tecnologia come mezzo per spargere sangue, in un episodio senza precedenti". Il ministero ha aggiunto: "la Siria condanna fermamente questa aggressione terroristica e questo nuovo crimine sanguinoso commesso da Israele contro i civili in Libano e che riflette il desiderio israeliano di espandere la portata della guerra".



Wafa, l'Idf ha ucciso un 17enne palestinese in Cisgiordania

Un palestinese di 17 anni è stato ucciso all'alba di mercoledì dalle forze israeliane nei pressi della città di Ni'lin, a ovest di Ramallah, in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

Mosca condanna attacchi con cercapersone: guerra ibrida

La Russia "condanna" gli attacchi condotti ieri in Libano e Siria con le esplosioni simultanee di migliaia di cercapersone, definendole una "guerra ibrida" e avvertendo che potrebbero avere "conseguenze estremamente negative" nello scenario delle tensioni tra Libano e Israele. Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca. La Russia chiede quindi a "tutte le parti coinvolte" di esercitare la "moderazione", secondo quanto riferisce l'agenzia Ria Novosti. 

Hezbollah riconosce l'uccisione di 8 miliziani in attacco hacker

Hezbollah ha reso noti i nomi degli otto miliziani uccisi nell'attacco hacker attribuito a Israele. Si tratta, secondo il partito armato libanese, degli unici otto uccisi, mentre la maggior parte delle migliaia di combattenti e operativi colpiti sono rimasti feriti. Secondo i comunicato di Hezbollah, sono stati uccisi Hussein Mantash, classe 1994 e originario di Kfar Sir, nel sud del Libano; Mohammad Abbas, nato nel 1986 e originario di Jiye, pochi chilometri a sud della capitale; Abbas Menhem, classe 1996 e originario di Sohmor, nella Bekaa; Mohammad Mahdi Ammar, nato nel 1985, figlio del deputato Ali Ammar, e originario di Burj Barajne, nella periferia sud di Beirut; Hussein Faqih, classe 1988 e originario di Burj Shemali, vicino a Tiro, nel sud del paese; Hassan Yassine, classe 1986 e originario di Majdel Selm, nel sud del Libano; Mahdi Samhat, classe 1995 e originario di Tiri, località minore nel sud del Libano; Abbas Yassine, nato nel 1993 e originario di Zuqaq al Blat, nel centro di Beirut.

Libano, 2 bambini e una donna uccisi in attacco hacker

Il governo libanese ha diffuso poco fa le generalità dei tre civili uccisi, di cui due minori e una donna, nell'attacco hacker contro miliziani di Hezbollah e attribuito a Israele. Secondo il ministero della salute libanese, si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. L'infermiera Atta Dirani è stata colpita mentre lavorava in un ospedale nella regione di Baalbeck. In tutto si registrano migliaia di feriti, centinaia dei quali in condizioni gravi. Ma non ci sono al momento cifre definitive delle vittime dell'attacco.

Iran, da Israele "omicidio di massa" in Libano

L'Iran ha accusato Israele di "omicidio di massa" dopo l'esplosione dei cercapersone in dotazione a Hezbollah, di cui è stato incolpato lo Stato ebraico.

Turchia, nessun rischio relativo ai cercapersone nel Paese

"Posso chiaramente dire che non c'è alcun rischio specifico riguardo ai cercapersone in Turchia". Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture turco, Abdulkadir Uraloglu, in riferimento all'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ieri ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti. "I cercapersone non vengono quasi mai utilizzati in Turchia", ha detto Uraloglu durante un'intervista con Anadolu, aggiungendo che Ankara "impedisce oltre 400 cyber attacchi al giorno" e la Turchia è "tra i primi dieci Paesi al mondo in termini di cyber sicurezza".

Mosca: "Sulle esplosioni dei cercapersone serve un'inchiesta"

La Russia chiede "un'inchiesta" sulle esplosioni simultanee di cercapersone avvenute ieri in Libano e Siria che hanno provocato almeno 18 morti e migliaia di feriti, tra i quali l'ambasciatore iraniano a Beirut. "Quello che è accaduto ieri richiede un'inchiesta, una attenzione internazionale", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dall'agenzia Tass. Un giudizio su quanto avvenuto deve essere dato da "specialisti", ha aggiunto la portavoce.

Media, 500 miliziani di Hezbollah accecati da esplosioni

Secondo fonti della tv saudita al Hadath, circa 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati in seguito all'esplosione dei loro cercapersone ieri in Libano e a Damasco.

Media, Mossad ha piazzato esplosivi in 5mila cercapersone'

Secondo fonti della sicurezza libanese, il Mossad, l'agenzia di spionaggio israeliana, ha piazzato esplosivi dentro 5.000 cercapersone importati da Hezbollah mesi prima delle detonazioni di ieri. Lo riferisce il Times of Israel citando Reuters.

Hezbollah, operazione cercapersone un duro colpo, il peggiore

Un portavoce di Hezbollah ha riferito al quotidiano libanese al Akhbar che l'operazione dei cercapersone esplosi è stato "un duro colpo". "Nel giro di un minuto il nemico è riuscito a infliggere uno dei suoi peggiori colpi a Hezbollah dall'inizio del conflitto", ha detto. E ha aggiunto che l'attacco ha dimostrato una straordinaria capacità di danneggiare le comunicazioni del gruppo sciita e una dimostrazione della sua superiorità tecnologica e di intelligence: "Il nemico ci ha spinto fuori dai confini delle tradizionali regole di ingaggio che esistono". 

Iran, le cure del nostro ambasciatore in Libano procedono bene

L'ambasciata iraniana a Beirut ha annunciato che procedono bene le cure mediche per Mojtaba Amani, l'ambasciatore della Repubblica islamica a Beirut, rimasto ferito ieri in seguito all'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti. La missione diplomatica ha aggiunto che le voci secondo cui Amani avrebbe perso un occhio e sarebbe rimasto ferito gravemente all'altro sono false, riferisce Mehr.

Iran: "Da Israele un cyber attacco terroristico da punire"

L'Iran ha condannato Israele dopo l'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Il rappresentante della Repubblica islamica all'Onu, Saeed Iravani, ha definito la detonazione coordinata dei cercapersone un "cyber attacco terroristico" durante una sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che "il regime di Israele deve essere ritenuto responsabile di tale aggressione e di tale crimine efferato". Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, ha duramente condannato l'esplosione coordinata dei cercapersone, affermando che "l'azione terrorista di Israele" merita un procedimento penale, un processo e una punizione a livello internazionale.