Il punto sui sondaggi Usa: gli Swing States devono ancora farsi un'idea su Harris

Dopo gli sconvolgimenti dell’estate - con l’attentato a Trump, il ritiro di Joe Biden e il ritrovato entusiasmo intorno alla candidatura di Kamala Harris che sembrava averla portata avanti nei sondaggi - ora la corsa alla Casa Bianca è tornata un testa a testa. Questo il principale risultato dell’ultimo sondaggio condotto dal New York Times e il centro di ricerca Siena College, che su base nazionale vede Trump in vantaggio di un punto su Harris: 48% a 47%. Ma il dato nazionale conta ben poco: a decidere le elezioni saranno infatti sette Stati chiave, i cosiddetti swing states. Ma anche in questi le medie dei sondaggi elaborate dal New York Times e il Siena College mostrano un testa a testa: eccetto in Wisconsin e Michigan - dove Harris sembra riuscire a mantenere il vantaggio guadagnato in agosto ed è avanti rispettivamente per 50% a 47% e 49% a 47% - in Pennsylvania la candidata democratica è sopra di un solo punto, 49% a 48%, mentre in Nevada, Georgia, Carolina del Nord, Arizona tra Harris e Trump è parità secca al 48%. Un programma da conoscere Per i democratici si tratta comunque di risultati migliori rispetto al periodo in cui Biden era ancora candidato, quando Trump era in solido vantaggio in quasi tutti gli Stati chiave. Ma il recupero estivo di Harris non sembra aver eroso il consenso per l’ex presidente, che secondo il New York Times è basato sull’ormai profonda conoscenza che i suoi elettori hanno di lui e delle sue posizioni. Al contempo, il programma politico di Harris è ancora sconosciuto a una parte consistente dell’elettorato. Il sondaggio ha infatti rilevato che un 28% di potenziali elettori vuole saperne di più su Harris, contro il 9% di Trump. E anche tra chi preferisce Harris, c’è una parte che vorrebbe conoscere meglio le sue posizioni per consolidare la propria decisione. Insomma, nonostante l’elettorato sia per la stragrande maggioranza diviso in due solidi blocchi, uno a favore dei repubblicani e uno dei democratici, potrebbe in realtà essere più fluido di quanto sembra, con ancora molti indecisi in attesa di conoscere meglio le posizioni della candidata democratica. I punti di forza di Harris e Trump Forse un po’ sorprendentemente dal punto di vista italiano, più potenziali elettori considerano Harris “troppo di sinistra” rispetto a quanti considerano Trump “troppo conservatore” . Ma un altro fattore che potrebbe penalizzare Harris è l’idea che gli americani hanno sulla direzione generale che sta prendendo il loro Paese: solo il 30% ritiene che gli Stati Uniti siano sulla strada giusta, ma tra questi il 71% è ottimista sul fatto che le cose potrebbero andare meglio in futuro. La questione che preoccupa di più è l’economia e il 55% dei potenziali elettori pensa che Trump sarebbe in grado di gestirla meglio, contro il 42% che lo pensa di Harris. Trump è ritenuto il candidato più adatto a gestire anche l’immigrazione , mentre la candidata democratica ispira più fiducia su temi come l’aborto e la tenuta democratica del Paese .