Afd vince in Turingia: la rivolta della Germania profonda e quel precedente storico…

Il risultato notevole di Alternative fur Deutschland alle elezioni dei Lander tedeschi di Sassonia e Turingia nella giornata dell’1 settembre conferma che nella Germania orientale l’ultradestra è un attore politico in crescita, i cui consensi restano solidi. I sovranisti, guidati a livello nazionale da Alice Weidel, hanno raccolto oltre il 30% delle preferenze in entrambi gli stati, con un vero e proprio exploit in Turingia, dove con il 32,4% dei suffragi hanno staccato di quasi nove punti l'Unione Cristiano Democratica . L’Afd inoltre, che in Turingia si presenta nella sua forma più identitaria e conservatrice guidata dal tribuno populista Bjorn Hocke, è diventata anche la prima formazione di estrema destra affermatasi come primo partito in un Land tedesco dalla fine della Seconda guerra mondiale. E non in un Land qualsiasi, ma nello stesso Stato federale in cui nel 1930 il Partito Nazionalsocialista fu cooptato per la prima volta a responsabilità di governo con la nomina di Wilhelm Frick, in seguito condannato a morte come criminale di guerra ai Processi di Norimberga. Echi del passato che aggiungono significato a un risultato che, in un’epoca e in una Germania radicalmente diversi, parla di un’ultradestra sempre di più voce del malcontento che serpeggia nell’ex Germania socialista. In Turingia vince la versione più estremista di Afd Certo, Afd non è il Nsdap, ma la sua crescita desta impressione perché racconta di una spaccatura tra le due Germanie che perdura a quasi trentacinque anni dalla caduta del Muro di Berlino. È in quest’ottica che Hocke dal suo feudo turingio ha più volte promosso idee che accarezzano il passato della Germania anche nelle sue componenti più cupe. Due volte multato da tribunali tedeschi per aver scritto o pronunciato slogan vietati perché risalenti al periodo nazista, critico dell’apertura di nuovi memoriali per la Shoah a Berlino, Hocke è stato fino al suo scioglimento nel 2020 il promotore di Flugel , la corrente più a destra di Afd. Sopravvissuto politicamente al tentativo del co-leader di Afd, il più moderato Jorg Meuthen, di cacciarlo nel partito per razzismo nel 2021, Hocke ha conquistato voti cavalcando la rivolta contro le politiche di asilo, invitando alla promozione della natalità come "modello politico e sociale" per bilanciare una demografia considerata minacciata dall’arrivo di migranti stranieri, scagliandosi contro i diritti civili e una presunta repressione del dissenso per opinioni sgradite nel Paese. Battaglie libertarie tipiche della destra internazionale che non hanno però impedito a Hocke di strizzare l’occhio a un Paese decisamente autoritario come la Russia. Nell’agenda di Afd a Est, infatti, a fianco della battaglia identitaria e anti-immigrazione è centrale la retorica sulla guerra in Ucraina, ritenuta dannosa e da far finire al più presto e a qualunque costo per sanare i problemi economici e sociali creati dalle sue conseguenze economiche. Un’agenda vincente a giudicare dai risultati del voto. Come ricorda Politico.eu, “Il sostegno all'AfD è aumentato anche dopo che i servizi segreti nazionali della Turingia e della Sassonia hanno classificato le sezioni locali del partito come organizzazioni estremiste intenzionate a minare la democrazia tedesca. Il fatto che quasi un elettore su tre in entrambi gli stati abbia sostenuto l'AfD nonostante gli avvertimenti ufficiali testimonia la diffusa sfiducia del pubblico nei partiti e nelle istituzioni tradizionali nella Germania orientale”. Monito per il governo In Turingia, come in Sassonia, Afd ha vinto in un contesto di altissima partecipazione, con un’affluenza alle urne del 73,6% e nell’ambito di una crescita notevole nei consensi nell'elettorato giovanile: secondo gli analisti infatti, il partito ha vinto trainato soprattutto dal voto giovanile, ottenendo il 37% dei consensi nella fascia demografica degli elettori tra i 18 e i 24 anni. Questi dati, uniti a altri campanelli d’allarme come il boom della sinistra “rossobruna” di Bsw, fotografano una profonda distanza tra il centro e la periferia della Germania che la parallela sconfitta dei tre partiti di governo, Spd, Verdi e liberali di Fdp, rende manifesta. Allo stesso modo la vittoria senza precedenti di Afd in un Lander è un campanello d’allarme sulla necessità di ricucire l’agenda politica di Berlino, evitando che una parte del paese, che si considera storicamente più fragile e abbandonata dal governo centrale, corra alla deriva verso sirene populiste che echeggiano sempre più forti.

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