Norvegia, nuovo hub europeo per la cocaina?

La Norvegia come porta d’accesso della cocaina proveniente in Europa dall’America Latina? E quello che sospetta la polizia norvegese alla luce di un’impennata di sequestri di carichi di coca nel porto di Oslo, dove transitano navi portacontainer provenienti da tutto il mondo e che i trafficanti hanno iniziato a utilizzare come hub visto il giro di vite che le autorità dell’Unione Europea hanno promosso contro il narcotraffico. Anni di campagne europee hanno aumentato la cooperazione tra governi, forze dell’ordine, agenzie delle dogane e autorità portuali nel settore del contrasto ai narcotici. E a gennaio è stata lanciata su iniziativa dell’Ue l’Alleanza dei Porti Europei, un partenariato pubblico-privato per unire le forze contro il traffico di droga, il cui obiettivo è alzare il record di 300 tonnellate di cocaina sequestrate mediamente ogni anno nel blocco. Per far fronte alla sfida, i trafficanti in Colombia e Ecuador avrebbero cercato rotte e canali di ingresso esterni all’Ue, individuando nel porto di Oslo un anello debole. Oslo, porta della cocaina del Nord Anne Lindboe, sindaca di Oslo, ha di recente lanciato l’allarme sul fatto che la città stia diventando “il porto preferito in Europa per bande criminali organizzate”. Da Oslo passano 50-70 navi e 240mila container la settimana, e per Lindboe la cocaina transitata nell’ultimo anno dalle banchine della capitale avrebbe avuto un valore complessivo superiore ai 600 milioni di euro. I trafficanti di droga hanno iniziato a moltiplicare le spedizioni verso la Norvegia all’inizio del 2023, puntando sul fatto che i controlli nel Paese scandinavo siano meno capillari di quelli dei porti europei. Oslo, osserva il Guardian, sta cercando di far fronte alla sfida: “L'anno scorso, la dogana norvegese ha effettuato 1.847 sequestri di droga, più che nei 10 anni precedenti messi insieme, tra cui quantità record di cocaina”. Spesso i narcotrafficanti usano le importazioni di frutta dal Sud America come copertura: “A marzo dell'anno scorso, circa 800 kg di cocaina sono stati sequestrati da un magazzino di banane nel sobborgo di Oslo di Groruddalen. Poche settimane dopo, altri 900 kg sono stati trovati nello stesso posto, seguiti a luglio, da altri 600 kg”. Un totale complessivo di 2,3 tonnellate, superiore al totale della cocaina sequestrata in Norvegia dal 2012 al 2022. Parte della droga giunta in Norvegia potrebbe essere la cocaina che cerca rotte alternative dopo il giro di vite su Anversa, principale hub sito in Belgio in cui nel 2023 i sequestri hanno superato le 120 tonnellate. La Norvegia partiva relativamente impreparata: le Dogane norvegesi hanno un solo scanner mobile disponibile a Oslo per controllare i container, spesso gli operatori non hanno addestramento specifico nel contrasto al narcotraffico e il carico di lavoro è oneroso. La Norvegia collabora con Europol Il contrasto al narcotraffico passa anche dalla una maggior collaborazione delle forze di polizia norvegesi contro le reti del narcotraffico. A tal proposito, la Polizia Norvegese ha di recente collaborato, assieme alla National Crime Agency del Regno Unito e la Drug Enforcement Administration degli Stati Uniti, a un’indagine guidata da Europol e dalla Polizia nazionale spagnola per smantellare una rete internazionale di trafficanti. A giugno, quando al largo della Martinica, nei Caraibi, è stata sequestrata una barca a vela con a bordo 1,5 tonnellate di cocaina, un’intera rete di narcos è stata sgominata portando a 39 arresti tra Spagna, Polonia, Regno Unito e Norvegia. Una dimostrazione della sinergia essenziale per stroncare il traffico di cocaina in Norvegia e non solo.

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