Infrastrutture, traffico, sostenibilità: tutte le sfide di Los Angeles per le Olimpiadi

In L.A. we are born with cars! È una delle frasi pronunciate da Karen Bass, sindaca di Los Angeles, lo scorso luglio, intervistata da David Ono, anchor di ABC7 Eyewitness News. Poche parole che racchiudono un tema, ma soprattutto una sfida, in vista delle prossime Olimpiadi: Los Angeles è pronta a ridurre drasticamente il traffico e far circolare il più possibile mezzi pubblici? È sicuramente uno dei temi più importanti che la metropoli californiana deve affrontare, e vincere, per l’evento sportivo più importante del 2028. Il mondo ha osservato Parigi con attenzione, e lo farà con apprensione anche tra meno di quattro anni, quando i Giochi olimpici arriveranno in So Cal. Una città che si ama da grandi, perché non si può visitare che guidando. E tanto, tra le numerose arterie della città, grande quattro volte Milano. E soprattutto restando bloccati nel traffico, una delle parole chiave che si associa da sempre alla City Of Angeles. Spostarsi senza auto: si può fare a LA? Per Karen Bass, prima donna in assoluto ad essere eletta sindaca della città, le Olimpiadi sono un test anche per il suo mandato. Fallire non è un’opzione. E lasciare una città migliore, e più sostenibile, rispetto a quando ha iniziato è una missione, quasi un obbligo. Tutto parte, quindi, dalla gestione del traffico? Forse. Secondo Bass nei prossimi anni sarà fondamentale migliorare la rete dei trasporti pubblici, perché “chi vorrà raggiungere i luoghi delle gare olimpiche non potrà muoversi con mezzi propri”. È veramente possibile? Ad oggi, a Los Angeles ci sono sei linee della metropolitana, che coprono complessivamente 101 fermate. Ma attenzione: non c’è una metropolitana che unisce LAX, ovvero il principale aeroporto di Los Angeles ad altre parti della città. È, però, in costruzione una linea ad hoc, e fa proprio parte del processo di sviluppo in vista di LA2028. Trasporti pubblici poco sviluppati in un’area vastissima come quella di Los Angeles, che rende la città una delle più trafficate al mondo. E, inevitabilmente, anche molto inquinata. Per spostarsi a LA bisogna avere un’auto, anche perché i trasporti pubblici non sono molto sicuri. Criminalità e homeless E qui passiamo alla seconda sfida che la metropoli deve affrontare e vincere: diminuire drasticamente la criminalità, aumentata durante la pandemia. Come del resto i senzatetto, che oggi sono una crisi per la città, una crisi a cui dare risposta e soluzione. Nel programma che Karen Bass ha presentato quando si è candidata sindaca, al primo posto ha messo proprio risolvere il problema homeless a Los Angeles, una piaga per la città: “Non abbiamo bisogno di costruire un nuovo stadio. Abbiamo già costruito tutto. Cosa ci serve? Alloggi, in modo che la nostra gente non viva per strada” ha detto a David Ono. Il primo cittadino vuole che il mondo veda Los Angeles al suo meglio, nel suo massimo splendore, perché è una città che ha molto da offrire, e di cui si conosce molto poco. Ecco perché ha incrementato il numero di poliziotti nelle fermate della metro, un numero che aumenterà durante le Olimpiadi. Una Los Angeles senza auto è utopia? Tra gli obiettivi da raggiungere nel 2028 c’è anche la sostenibilità, tema legato al primo obiettivo che Bass vuole raggiungere, ovvero rendere LA durante i giochi olimpici una car free city, ovvero una città senza auto. Difficile? Sì. Impossibile? Forse. Nella metropoli arriveranno tremila autobus: molti saranno elettrici, ma non tutti. E per spostarsi bisognerà usarli. “Sarà un incubo per la logistica, ma è una sfida che vinceremo” ha aggiunto Karen Bass, consapevole che i Giochi olimpici per LA non sono solo importanti, ma pressoché fondamentali. Ospitare un evento come questo, oltre alle sfide, porta con sé tanti vantaggi: aumento del numero di turisti, miglioramento delle strutture sportive e un’eccellente opportunità di ottenere investimenti in importanti progetti. Gli investimenti, se ben fatti, lasceranno un’eredità duratura per l’area, che si estenderà ben oltre le settimane dell’evento. Il tempo non è moltissimo, ma è gestibile. Le sfide sono pronte, ora LA deve correre. Nel frattempo, però, ha già messo in prima linea alcuni dei suoi assi, già dalla cerimonia di passaggio di consegne con Parigi: Billie Eilish, Red Hot Chili Peppers e Snoop Dogg. E, nelle pubblicità, anche l’amatissimo Kobe Bryant, simbolo e bandiera della città. Dal punto di vista mediatico LA è già a buon punto. La City of Angeles, però, è pronta a correre. E vincere anche nel 2028.

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