L’identikit degli elettori democratici americani: meno bianchi e meno cristiani

Con la chiusura della convention democratica di Chicago e la consacrazione del ticket Harris-Walz, i democratici si preparano alle ultime settimane di campagna elettorale in cui, se vorranno aumentare le proprie chances di vittoria a novembre, dovranno riuscire a motivare il più possibile la propria base oltre a convincere gli indecisi. Alle ultime due elezioni presidenziali, infatti, negli stati chiave di Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, North Carolina, Georgia, Nevada e Arizona, la vittoria sì è giocata su qualche migliaio di voti, e può essere che che succeda lo stesso tra poche settimane. Sarà quindi fondamentale per entrambi i partiti riuscire a portare alle urne il più alto numero possibile di elettori, anche e soprattutto tra la propria base. Per comprendere le iniziative e il messaggio che sta portando avanti la campagna elettorale di Harris è dunque utile conoscere la stragrande maggioranza delle persone a cui si rivolge: l’elettorato democratico. Chi sono e cosa pensano gli elettori del centrosinistra americano? La composizione demografica Secondo un recente sondaggio del PEW Research Center, più del 40% degli elettori iscritti alle liste elettorali come democratici sono di etnia non-bianca, ovvero ispanici, neri, asiatici o altro: una quota quasi raddoppiata rispetto a poco meno di trent’anni fa, quando si attestava al 23%. La base del partito democratico è più variegata rispetto all’elettorato generale, composto da un terzo di elettori non-bianchi. Nel partito repubblicano, invece, questi sono poco più del 20%. L’elettorato Dem è anche mediamente più istruito rispetto alla popolazione americana e ai repubblicani: il 45% detiene una laurea, contro il 40% dell’elettorato complessivo e il 35% dei conservatori. Nel 1996 i democratici laureati erano il 22%, una percentuale inferiore rispetto al 27% dei repubblicani di allora, mentre i bianchi senza una laurea rappresentavano la maggioranza del Partito democratico: oggi sono il 26%. Quasi la metà dei democratici si identifica come non-cristiano, cioè non è affiliato ad alcuna religione oppure professa un credo diverso . Negli ultimi decenni l’elettorato nel suo complesso è diventato meno religioso e meno cristiano, ma questo graduale abbandono della fede è più marcato tra i democratici rispetto ai repubblicani: in confronto a soli 16 anni fa, la percentuale di elettori democratici non religiosi è più che raddoppiata, passando dal 18% all’attuale 38%. Cosa pensano i democratici Le questioni politiche più urgenti per gli elettori Dem sono la violenza delle armi da fuoco - indicata dal 68% come un grave problema per il Paese - il costo della cure sanitarie , la polarizzazione politica , il cambiamento climatico e le dipendenze da sostanze stupefacenti . L’85% supporta il diritto all’aborto, 20 punti percentuali in più rispetto a soli 10 anni fa e alla percentuale attuale tra l’elettorato nazionale. Harris sembra stare riuscendo a motivare la propria base anche senza aver ancora presentato un programma politico ben definito: 9 su 10 elettori democratici voterebbero la nuova candidata Dem se le elezioni si tenessero oggi , contro gli 8 su 10 che un mese fa avrebbero votato per Biden.