Accesso all'aborto non significa aumento dei casi. Lo dimostra il nord Europa

Uno studio condotto nei paesi del nord Europa pubblicato a metà luglio ha concluso che cinquant’anni di leggi sull’aborto liberalizzate, che hanno dato alle donne nordiche il diritto a servizi di aborto sicuri e di alta qualità, hanno portato ad una diminuzione dei numeri legati a questa pratica. Dopo un aumento dei tassi di aborto durante i primi anni di liberalizzazione, i tassi generali si sono stabilizzati e sono addirittura scesi a un livello proporzionalmente inferiore a quello osservato mezzo secolo fa. Più recentemente si è verificata una notevole diminuzione degli aborti tra le donne di età inferiore ai 25 anni senza tassi di natalità concomitanti più elevati. Dalla metà degli anni '80, una maggiore consapevolezza sull'interruzione della gravidanza ha portato le donne a presentarsi in un'età gestazionale più precoce, cosa che è stata accelerata dall'introduzione dell'aborto farmacologico alcuni anni dopo. La maggior parte degli aborti vengono ora effettuati prima della nona settimana di gestazione in tutti i paesi, principalmente con mezzi medici piuttosto che chirurgici. “L’introduzione di leggi più liberali non significa che la gente lascerà andare tutte le inibizioni e che le donne inizieranno ad avere aborti su larga scala. Al contrario, stanno prendendo la cosa molto responsabilmente” ha detto alla stampa locale Reynir Tómas Geirsson, ex professore e primario del Dipartimento femminile del Landspítal e coautore dello studio. Il dettaglio nei diversi paesi Il numero di aborti indotti nei paesi nordici riflette la dimensione annuale della popolazione femminile in età riproduttiva in ciascun paese. Il numero totale di aborti indotti è diminuito da circa 100.000 nel 1975 a un totale di 71.000 nel 2022 . Il tasso di aborto è aumentato in tutti i paesi durante i primi anni ’70 e ha continuato ad aumentare in Islanda fino all’inizio degli anni ’80. Per l'Islanda il tasso di aborto è stabile dal 1984 . In Finlandia è stata invece osservata una notevole diminuzione dei tassi di aborto tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90, mentre una diminuzione più costante è stata osservata in Norvegia e Danimarca. La Svezia ha il tasso di aborti più alto tra i paesi nordici dalla fine degli anni ‘80. I numeri nelle fasce d'età più giovani Per le donne di 19 anni o più giovani i tassi di aborto sono diminuiti in tutti i paesi dopo il 2000. La fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni ha registrato i tassi di aborto più elevati in tutti i paesi nordici, ma negli ultimi anni questi tassi sono diminuiti drasticamente. Attualmente la fascia di età 25–29 anni ha registrato i tassi di aborto più elevati in Svezia, Norvegia e Islanda, senza differenze tra le fasce di età 20–24 e 25–29 anni in Finlandia e Danimarca. Il confronto con gli altri paesi Nessuno dei paesi disponeva di dati affidabili sugli aborti illegali prima della liberalizzazione. Il picco si è verificato intorno al 1976-78 in tutti i paesi, ad eccezione dell’Islanda, dove il tasso è aumentato fino alla metà degli anni ’80. In Danimarca e Finlandia, i tassi generali di aborto sono poi diminuiti nel corso degli anni ’80. Negli altri paesi nordici i tassi sono variati nel corso degli anni attorno al passaggio del millennio. A partire dal 2010 si è tuttavia registrato un moderato calo dei tassi generali di aborto in tutti i paesi. Le differenze specifiche per paese sono rimaste costanti dopo la metà degli anni ’80 e sono inferiori a quelle riportate per l’Europa occidentale e il Nord America negli anni 2015-2019. Poiché le leggi sull’aborto sono state liberali e hanno concesso l’interruzione della gravidanza quasi sempre entro una durata gestazionale ragionevole, la necessità per le donne nordiche di cercare di abortire all’estero è stata minima. Alcune donne provenienti da paesi non nordici si recano invece tuttora nei paesi presi in considerazione dallo studio per servizi di aborto . Dopo il 2019 l’Islanda ha la legge sull’aborto più liberale tra i paesi nordici: consente l’aborto indotto su richiesta fino a 21+6 settimane. Ciò non ha aumentato il numero complessivo degli aborti molto tardivi o del 2° trimestre.

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