Olimpiadi Parigi 2024, la divisa della Mongolia fa impazzire il web ma divide in patria

Alle Olimpiadi di Parigi 2024 la Mongolia ha vinto l’oro nella disciplina più complessa di sempre: la moda. È questo il verdetto degli utenti dei social di tutto il mondo, che hanno apprezzato la divisa ufficiale della squadra tanto da elevarla a migliore outfit dei Giochi olimpici. Ma non tutti sono rimasti convinti dall’uniforme e le critiche più dure sono arrivate proprio dagli utenti della Mongolia, che l’hanno giudicata poco fedele alla tradizione culturale del Paese, ritenendola al contrario “eccessivamente cinese”. Il brand emergente della Mongolia dietro l'uniforme olimpica Dietro alla divisa ufficiale c’è il marchio di moda mongolo Michel&Amazonka, già creatore delle uniformi del team Mongolia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e alle invernali di Pechino 2022. Fondato nel 2015 da tre sorelle di Ulan Bator, il brand si sta facendo conoscere anche sul piano internazionale per i design eleganti con forti richiami alla tradizione mongola. E così è anche l’uniforme sfoggiata dagli atleti della Mongolia durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Un mix di tra simboli olimpici ed elementi della cultura del Paese asiatico tra cui l’aquila conquistatrice, il cervo della mitologia classica mongola, il simbolo Ulzii e i colori della bandiera nazionale rosso, blu e oro. I commenti degli utenti dei social Sono questi gli aspetti che hanno conquistato il pubblico dei social, con le immagini dell’uniforme che sono diventate virali su tutte le piattaforme, da Instagram a TikTok. Gli utenti sembrano avere particolarmente apprezzato la raffinatezza dell’outfit olimpico in contrasto ad altre squadre criticate per l’eccessiva semplicità. Per gli utenti della Mongolia invece, il completo non era abbastanza rappresentativo del Paese. “Non bastano due colori per rappresentare a dovere un Paese”, ha scritto a proposito un utente. “Di tutti i nostri simboli culturali, manca il più importante: il cavallo delle steppe”, gli ha fatto eco un altro. A fare insorgere gli utenti è stato poi il fatto che, a detta di molti, l’uniforme sarebbe stata troppo simile ai costumi tradizionali della minoranza cinese di etnia Manchu, vale a dire quel gruppo etnico di origine mongola e turca, che nell’antichità abitava la Manciuria prima che fosse colonizzata dai cinesi. L’abito di riferimento per l’uniforme delle Olimpiadi, secondo quanto dichiarato dalle designer, è il deel, veste asimmetrica con maniche larghe lunga fino alle caviglie tipica della tradizione mongola. Ad alcuni però è sembrata troppo simile al qizhuang, abito tradizionale della minoranza Manchu. Gli stessi utenti cinesi sui social della Repubblica popolare hanno accolto questa teoria, ricordando che l’ultima dinastia dell’impero cinese, quella dei Qing, era proprio di etnia Manchu: “I vestiti Manchu sono cinesi, quindi anche questa uniforme non può essere considerata della Mongolia”, ha commentato a proposito un utente sulla piattaforma di microblogging cinese simile a X, Weibo. I trascorsi storici tra Mongolia e Cina Alla base di questa controversia ci sono ragioni storiche legate al rapporto tra Cina e Mongolia, con dissapori che persistono ancora oggi. Nel 1961 la Mongolia è passata sotto il controllo della dinastia Qing, rimanendo sotto il dominio cinese per oltre 200 anni fino a quando ha raggiunto l’indipendenza nel 1911. Una contaminazione tra i due popoli c’è dunque stata, soprattutto considerato il processo di sinizzazione che l’impero cinese era solito mettere in atto nei territori che conquistava. Un’omologazione culturale che riguardava la lingua come gli abbigliamenti tradizionali e che per la Mongolia di oggi rimane ancora una ferita aperta.

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