Senna balneabile, ma ne è valsa la pena?

Online si scherza sul fatto che con il tuffo della sindaca di Parigi Anne Hidalgo nella Senna, a pochi giorni dall’inizio della 33ª edizione dei Giochi, si sia assistito alla nuotata più costosa della storia: 1,4 miliardi di euro. Ma è una forzatura, perché le Olimpiadi hanno accelerato - ma non motivato - una serie di interventi al sistema fognario della regione che urgevano da tempo e per i quali non erano stati trovati i soldi. La senna balneabile come eredità futura I politici francesi - Macron in primis - l’hanno detto a ripetizione: la Senna non è stata ripulita solo per le Olimpiadi, ma per lasciare in eredità uno spazio balneabile ai parigini, in una città che sta diventando sempre più calda, oltre che per portare avanti una serie di lavori strutturali che sarebbero stati necessari in ogni caso prima o poi. I rischi effettivi del bagno nella Senna Il ricercatore Jean-Marie Mouchel, professore di Biochimica dell’Università Sorbona di Parigi che ha studiato il fiume Senna per 35 anni, ci ha raccontato che agli inizi della sua carriera il fiume cittadino aveva problemi ben più gravi dell’Escherichia coli: “A ogni forte temporale, tonnellate di pesci morti emergevano sulla superficie”, ci dice, “le esondazioni erano continue e il sistema fognario davvero poco efficiente. Da allora la situazione è molto migliorata e quando è stato annunciato che dal 2025 la Senna sarebbe diventata balneabile mi sono detto: finalmente!”. Negli anni ‘90 l'allora sindaco di Parigi Jacques Chirac promise ai cittadini che si sarebbe tornati a fare il bagno nel fiume, ma non mantenne la promessa. Questo spiega in parte l’orgoglio con cui l’attuale sindaca ha annunciato di essere riuscita nell’intento: prima di lei altri avevano tentato, ma senza la spinta olimpica non c’erano riusciti. Il divieto di bagno nel 1923 Può essere interessante ripercorrere velocemente la storia della Senna come “piscina” pubblica: nel ‘700 era normale nuotare nel fiume… nudi. Per questa ragione tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo si sono moltiplicate le piscine galleggianti, con acqua della Senna, divise però tra uomini e donne per proteggere il buon costume. Solo a fine ‘800 i primi giornalisti iniziarono a sollevare dubbi sulla salubrità di quell’esercizio, e sempre più esperti iniziarono a consigliare di lavarsi bene prima e dopo il bagno e magari vaccinarsi contro il tifo. Se alle olimpiadi di Parigi del 1900 alcuni atleti gareggiarono nel fiume, già all’edizione 1924 non fu più possibile, perché fare il bagno nella Senna era stato vietato a tutti nel 1923 per ragioni di salute. La Senna in futuro Questo spiega il grande entusiasmo delle istituzioni francesi nell’annunciare che l’obiettivo di tornare a nuotare nella Senna è stato raggiunto. Come sappiamo, le critiche sono state dure e l’annullamento per tre giorni di fila degli allenamenti e della gara di triathlon a causa dei livelli troppo alti di inquinanti è la dimostrazione che l’obiettivo non è “raggiunto una volta per tutte”. Per essere aperto alla balneazione, il fiume deve essere analizzato quotidianamente e questo non cambierà in futuro. “Anche quando i requisiti vengono interamente rispettati, resta il 2-3% di possibilità di entrare in contatto con un batterio Escherichia coli ed ammalarsi. Il rischio zero non esiste in un fiume, questo deve essere compreso”, precisa Mouchel. D’altra parte Parigi ha già testato la balneazione nei due principali canali cittadini, il Canal Saint Martin e il Canal de l’Ourcq, aperti l’uno soltanto durante i weekend estivi e l’altro tutta l’estate, quando le analisi sono conformi, ovvero la maggior parte del tempo. La formula sarà simile una volta che la Senna avrà aperto a tutti i bagnanti, nell’estate 2025 secondo le previsioni. Nuotare sarà consentito solo in tre punti precisi, messi in sicurezza e testati. E per allora, questo sperano le istituzioni cittadine, i parigini avranno superato le loro remore a sufficienza per tuffarsi indietro nel tempo di 102 anni.