Kate Middleton, il biografo Jobson: "Non voleva il titolo di Principessa di Galles"

Catherine Middlelton, futura Regina d’Inghilterra, inizialmente avrebbe preferito non ricevere il titolo di Principessa di Galles. Troppo pesante, forse, l’eredità, in un Paese che a distanza di quasi trent’anni ancora ricorda con trasporto Lady Diana. A rivelarlo è Robert Jobson, giornalista e biografo della famiglia reale, in libreria dal primo agosto con il libro “Catherine, Principessa di Galles”, edito da Rizzoli. “Anche la Regina Camilla avrebbe avuto tecnicamente diritto a quel titolo, ma non lo assunse”, spiega lo scrittore. E in questo caso, la scelta di quella che la prima moglie di Carlo III era solita chiamare “il rottweiler”, è facilmente incomprensibile. La “Maledizione della Principessa di Galles” A causa del cancro che negli ultimi mesi ha colpito Kate, in questo 2024 molto complicato per la Corona diversi media hanno parlato di una presunta “Maledizione della Principessa di Galles”. La paura che qualcosa di irrimediabile possa accadere alla moglie dell’erede al trono, madre di tre bambini ancora molto piccoli , ha reso improvvisamente di nuovo attuale il ricordo della tragica scomparsa di Lady Diana, morta a 36 anni in un incidente stradale a Parigi. Come sta Kate? Sulle condizioni di salute di Kate, Jobson sente di potersi sbilanciare. “Secondo le persone a corte con cui ho parlato – ci spiega - la sua salute è in miglioramento. Pian piano sta recuperando le forze. La vedremo di più nei prossimi mesi, probabilmente da settembre, ma non mi aspetto che abbia fretta di tornare a fare tutto quello che faceva prima. Deciderà di volta in volta quali impegni rispettare e quali disattendere perché le sue condizioni ancora non glielo permettono”. Le cure chemioterapiche, a quanto è dato sapere, vanno avanti, ma nonostante la marcata magrezza, Kate è apparsa sorridente e di buon umore a Wimbledon. Sicuramente è di grande conforto il calore mostrato dalla gente, come è stato evidente sul campo centrale, con un lungo applauso e una standing ovation. Chi è la Principessa di Galles? Di Kate si parla moltissimo, ed è sicuramente tra le donne più fotografate al mondo. Ciò non di meno, è incredibile quanto poco si sappia di lei, specie della sua vita prima dell’incontro fatale col Principe William, all’università di Saint Andrew in Scozia. Nata “commoner”, cioè in una famiglia non nobile – per quanto capace di arricchirsi, e di tanto, nel tempo – ha trascorso i primi anni della sua vita in Giordania, e ha frequentato una scuola che l’ha subito catapultata in una realtà multirazziale e multiconfessionale. E il legame con questa terra è rimasto forte nel tempo. Secondo Jobson, proprio quella esperienza in giovanissima età ha costituito una sorta di imprinting, un’apertura al prossimo e al diverso da sé che renderebbe “ridicole le accuse di razzismo mosse nei suoi confronti”. In una intervista alla arcinota conduttrice televisiva americana Oprah Winfrey, Meghan Markle, con accanto il marito, il Principe Harry, aveva raccontato di “preoccupazioni” in seno alla famiglia reale sul colore della pelle del nascituro Archie, il primogenito della coppia. A seguito dell’uscita della propria autobiografia, “Spare”, il Duca di Sussex aveva cercato di smorzare i toni parlando di “pregiudizi inconsapevoli”: una pezza che a molti era sembrata peggio del buco. Era stata poi la volta dell’uscita dell’ultimo libro di Omid Scobie, da molti giudicato il “ventriloquo” di Meghan, a dare il colpo finale. Non si è mai capito come, ma nell’edizione olandese di “Endgame” erano contenuti i nomi dei presunti razzisti: Re Carlo e Kate. Il pranzo segreto tra re e principessa prima di annunciare la malattia Anche questo episodio, particolarmente fastidioso, deve aver contribuito, ancora prima della malattia, a rafforzare i rapporti tra suocero e nuora. Il rapporto tra i due, va detto, è comunque sempre stato molto buono. “Penso che il Re abbia sempre considerato Catherine la figlia che non ha avuto”, osserva Jobson. Che rivela anche un retroscena fin qui non conosciuto: il giorno prima che Kate rendesse nota al mondo la natura della sua malattia, la Principessa aveva pranzato da sola col sovrano. “I due sono premurosi l’una con l’altro. E di vicendevole aiuto”, spiega ancora lo scrittore. Sicuramente, negli anni, Kate, ha anche giocato un importante ruolo di mediatrice tra sovrano ed erede al trono: i rapporti tra Carlo III e William, infatti, sono stati in passato tutt’altro che idilliaci. “Non ci sono dubbi - osserva Jobson – che l’erede al trono non andasse d’accordo col padre come Harry. Quest’ultimo era molto più legato a Carlo, naturalmente prima della debacle della Megxit”. Proprio la fuga in California del Duca e la Duchessa di Sussex, avrebbe contribuito, e non poco, ad avvicinare i due. Lo si è visto chiaramente nei giorni del Giubileo di Platino per i 70 anni della Regina Elisabetta II, e ancora di più in quelli dell’Incoronazione. “Sono sicuro che da lassù mia nonna è una madre molto orgogliosa”, aveva detto William la sera del concerto a Windsor, davanti a un'enorme folla festante. “Ora i due hanno un legame molto forte, ma ci sono ancora, senza dubbio, quei momenti da sovrano-erede in cui padre e figlio hanno opinioni diverse riguardo ad alcuni temi. Sono entrambi persone che difendono fortemente le proprie idee”. L’intesa con Camilla e il rapporto coi figli Secondo Jobson, Kate vanterebbe i rapporti migliori della famiglia anche con la Regina. “Camilla non ha una relazione di vicinanza con i figli di Carlo, specie con Harry. Ma con Catherine – spiega - è diverso. Rappresenta una sorta di linea di comunicazione con William e i bambini non solo per il Re ma anche per Camilla. Le due donne vanno molto d’accordo”. A proposito dei bambini, più Charlotte cresce e più i media sottolineano l’intesa tra madre e figlia, comparse fianco a fianco anche nella seconda apparizione pubblica in mesi della principessa, al torneo di tennis più famoso al mondo. “Alla stampa piace notare come Charlotte sia una sorta di “piccola Kate”, così come George sembra avere un particolare feeling – anche a causa della linea di successione - con il padre. Ovviamente c’è un vero legame, profondo tra madre e figlia. Ma non direi che Catherine abbia un figlio preferito”. Ciò che è emerso con chiarezza, soprattutto negli ultimi mesi, è che la futura Regina di Inghilterra non è disposta ad anteporre i suoi doveri di Stato a quelli di madre. “Bisogna ricordare che dietro a quel sorriso meraviglioso, c’è una volontà d’acciaio. Kate – ricorda Jobson – è una donna molto intelligente. Non farà le cose che gli altri vorranno che faccia. Se preferirà trascorrere più tempo coi figli, lo farà. Spiegherà alle persone che non saranno d’accordo con lei perché lo farà”. Il legame con l’Italia Prima dell’annuncio della malattia, il Principe e la Principessa di Galles avevano in programma un viaggio in Italia, che avrebbe dovuto avere luogo nella tarda primavera. Kate ha col nostro Paese un legame particolare. Laureata in Storia dell’arte, ha trascorso anche un periodo della sua vita, da ragazza, a studiare in Italia, e in particolar modo a Firenze. La Principessa avrebbe una particolare predilezione per le bellezze architettoniche e, più in generale, per il patrimonio artistico del nostro Paese. “Sono sicuro che appena sarà di nuovo in buona salute e potrà viaggiare, Kate sceglierà l’Italia tra i primi Paesi che vorrà visitare”, la previsione di Jobson.

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