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Guerra Israele-Hamas, leader dem Usa: “Netanyahu un ostacolo per la pace, si voti”

"La coalizione di Netanyahu non soddisfa più i bisogni di Israele": così il leader della maggioranza dem al Senato Usa, Chuck Schumer, in un intervento in aula in cui ha descritto il premier israeliano come "un ostacolo alla pace" chiedendo nuove elezioni e "significative correzioni di rotta" nella guerra a Gaza. "Israele non è una repubblica delle banane ma una democrazia fiera e indipendente che ha eletto come premier Netanyahu". Lo si legge in un comunicato ufficiale del Likud, il partito del primo ministro

 

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Medioriente, Pe: Israele consenta fornitura immediata aiuti a Gaza

In una risoluzione non vincolante approvata con 327 voti favorevoli, 44 contrari e 120 astensioni, gli eurodeputati hanno chiesto a Israele di consentire e facilitare immediatamente la fornitura completa di aiuti in tutta Gaza attraverso tutti i valichi esistenti, e sottolineano l'urgente necessita' di un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli. Ribadiscono la loro richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente, per affrontare il rischio incombente di una carestia di massa a Gaza e per liberare immediatamente e incondizionatamente tutti gli ostaggi. Il Comitato internazionale della Croce Rossa deve avere accesso immediato a tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza e fornire loro assistenza medica, si legge inoltre nel testo. Il Parlamento accoglie con favore l'apertura di corridoi di aiuti marittimi per Gaza, ma sottolinea che la distribuzione via terra deve essere la priorita'. Alla luce della diffusione di malattie e delle morti confermate di bambini a causa di malnutrizione e disidratazione, i deputati esortano le autorità israeliane ad aprire i valichi di Rafah, Kerem Shalom, Karmi ed Erez. Riconoscono anche il ruolo indispensabile dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa) nella regione. 

Medioriente, Biden prepara nuove sanzioni contro coloni violenti

L'amministrazione Biden si prepara a imporre nuove sanzioni contro due avamposti illegali in Cisgiordania utilizzati come base per attacchi da parte di coloni "estremisti" contro i palestinesi. Lo ha riferito Axios, citando tre funzionari statunitensi, secondo i quali misure restrittive saranno imposte anche a tre coloni. Con la scelta di prendere di mira anche avamposti illegali, Washington vuole far capire che intende colpire anche entità coinvolte nel fornire supporto logistico e finanziario agli attacchi contro i palestinesi, hanno sottolineato le fonti. Si tratterebbe del secondo round di misure punitive dopo quelle adottate da Usa e Regno Unito lo scorso febbraio contro quattro coloni - Yinon Levi, Moshe Sharvit, Zvi Bar Yosef ed Ely Federman - accusati di aver violentemente aggredito palestinesi in Cisgiordania.

Medioriente, Nuovo appello di Hamas all'escalation per il venerdì di Ramadan

Hamas ha di nuovo fatto appello ai palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme perché domani, primo venerdì di Ramadan, ci sia "un'escalation in tutti i campi a sostegno di Gaza, Gerusalemme e la moschea di al-Aqsa" contro "l'aggressione sionista". In un post su Telegram, la fazione islamica ha chiesto "alla gioventù rivoluzionaria e alle Brigate di resistenza di tutta la Cisgiordania e dei sobborghi di Gerusalemme di sollevarsi per far tremare la terra sotto i piedi degli invasori sionisti". 

Medioriente, Ft: colloqui segreti Usa-Iran su attacchi Houthi nel Mar Rosso

Gli Stati Uniti hanno tenuto colloqui segreti con l'Iran nel tentativo di convincere Teheran ad usare la sua influenza sugli Houthi così da mettere fine agli attacchi contro le navi nel Mar Rosso. Lo rivela il Financial Times, citando funzionari americani e iraniani. Secondo il quotidiano finanziario britannico, i negoziati indiretti - durante i quali gli Usa hanno sollevato con l'Iran timori anche riguardo l'espansione del programma nucleare - si sono svolti in Oman a gennaio e sono stati i primi tra i due Paesi rivali dopo 10 mesi.

A guidare la delegazione americana erano stati il consigliere per il Medio Oriente della Casa Bianca, Brett McGurk, ed il suo inviato per l'Iran,  Abram Paley. A rappresentare la Repubblica islamica, invece, era il vice ministro degli Esteri nonché capo negoziatore sul nucleare, Ali Bagheri Kani. Le due delegazioni non si sono parlate direttamente, ma tramite funzionari omaniti che facevano la spola. Un secondo round di negoziati che coinvolgeva McGurk era previsto per febbraio, ma - secondo il Ft - è stato rinviato a causa del suo ruolo nelle iniziative  messe in campo dagli Stati Uniti per mediare un accordo tra Israele e Hamas e garantire il rilascio degli ostaggi.

Hamas giustizia capo clan, "collusione con Israele"

Hamas ha giustiziato il leader del clan Doghmush, accusato di collusione con Israele: secondo voci, era stato contattato dalle forze armate nel tentativo di convincere la sua famiglia a supervisionare la distribuzione degli aiuti nella Striscia. A darne notizia è Yedioth Ahronoth, citando Hassan al-Sharfi, un attivista per i diritti umani nella Striscia.

Haaretz: nei prossimi giorni Mustafa nuovo premier dell'Anp ++

Il presidente dell'Anp Abu Mazen si appresta a nominare nuovo premier palestinese Muhammad Mustafa al posto di Mohammed Shtayyeh che si è dimesso lo scorso febbraio. Lo hanno detto fonti di Ramallah ad Haaretz. Mustafa, il cui nome circola da settimane, è il capo del 'Palestine Investment Fund', il polmone finanziario dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Il cambio dell'esecutivo palestinese con uno formato di tecnici in grado di gestire il dopo guerra a Gaza è una delle richieste da parte degli Usa nella visione complessiva nell'area dopo il conflitto. Il coinvolgimento dell'Anp a Gaza è contrastato con forza da Israele.

Ft, colloqui segreti Usa-Iran su crisi nel Mar Rosso

Gli Stati Uniti hanno tenuto colloqui segreti con l'Iran per sollecitare la fine degli attacchi Houthi nel Mar Rosso. Lo riporta il Financial Times, citando funzionari americani e iraniani. Secondo l'Ft, Washington starebbe cercando di convincere Teheran a usare la sua influenza sugli Houthi dello Yemen per porre fine agli attacchi alle navi nel Mar Rosso. I negoziati durante i quali Washington ha anche espresso preoccupazione per l'espansione del programma nucleare iraniano, si sono svolti in Oman a gennaio e sono stati i primi tra le due potenze in 10 mesi. 

Gaza, '31.341 morti dal 7 ottobre'

Sale a oltre 31.300 morti il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. L'ultimo bollettino del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, segnala 31.341 morti, 69 dei quali nelle ultime 24 ore. Il bilancio, riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, parla anche di 73.134 feriti da quando sono iniziate le operazioni militari israeliane contro Hamas in risposta all'attacco del 7 ottobre in Israele.

Wafa, "spari su folla in attesa di aiuti, 6 morti"

Almeno sei persone sono morte questa mattina e altre 83 sono rimaste ferite in un attacco israeliano mentre aspettavano la distribuzione degli aiuti umanitari alla rotonda del Kuwait, a sud di Gaza City, nel nord dell'enclave palestinese. "Fonti hanno riferito che le forze di occupazione hanno aperto il fuoco su una folla in attesa dell'arrivo degli aiuti umanitari", ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita testimoni e fonti sanitarie. L'attacco "ha portato alla morte di sei palestinesi e al ferimento di almeno 83, che sono stati successivamente trasferiti al complesso medico di Al Shifa nella città di Gaza", ha aggiunto. Inoltre, secondo Wafa, almeno altri due civili sono stati uccisi e diversi feriti in un attacco di droni israeliani contro un veicolo nel quartiere di Khirbat Al Adas, nella zona meridionale di Rafah, e un altro civile è morto in un attacco aereo contro una casa nel campo profughi di Jabalia, a nord della Striscia. Da parte sua, l'esercito israeliano ha confermato nuove operazioni militari nel centro e nel sud di Gaza, e la morte di una dozzina di miliziani sia nella città meridionale di Hamad che nella zona di Bani Suheila, sia a Khan Younis.

Von der Leyen, servono 500 camion aiuti al giorno

"Accolgo con favore il risultato della riunione ministeriale di ieri sul corridoio marittimo verso Gaza. Il corridoio deve essere parte di uno sforzo continuo per aumentare il flusso di aiuti a Gaza attraverso tutte le rotte, comprese le rotte terrestri ampliate. Ora serve un minimo di 500 camion al giorno o l'equivalente". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Media, attesa nomina nuovo premier palestinese

E' attesa in giornata la nomina del nuovo premier palestinese. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, il leader dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, dovrebbe dare oggi l'incarico all'economista 70enne Mohammad Mustafa dopo le dimissioni annunciate a fine febbraio da Mohammad Shtayyeh.

Israele, il 6 giugno Delta riprende voli da New York a Tel Aviv

Delta Air Lines ha annunciato che riprenderà i voli diretti per Israele a partire dal 7 giugno, seconda compagnia aerea statunitense a revocare le sospensioni messe in atto all'indomani degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Delta ha affermato che ripristinerà i voli giornalieri tra l'aeroporto Jfk di New York e Tel Aviv "a seguito di un'approfondita valutazione di sicurezza effettuata" dalla compagnia aerea, secondo un comunicato. Delta ha spiegato che offrirà circa 2.000 posti settimanali dagli Usa a Israele e "continua a monitorare da vicino la situazione" nello Stato ebraico "insieme ai partner governativi e del settore privato".

Centcom, 'distrutti 4 droni e un missile in aree Yemen in mano a Houthi'

Le forze Usa confermano di aver distrutto quattro droni e un missile terra-aria degli Houthi dello Yemen. "Tra le 2 e le 16.50 ora di Sana'a del 13 marzo, i terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato un missile antinave da zone dello Yemen" sotto il loro controllo "in direzione del Golfo di Aden", riferisce il Centcom via X, precisando che il missile non ha colpito navi e non ci sono state segnalazioni di danni né di vittime. "Il Comando centrale Usa ha ingaggiato e distrutto quattro droni aerei e un missile terra-aria in zone dello Yemen sotto il controllo degli Houthi", aggiungono nell'aggiornamento sul Mar Rosso, puntualizzando che "le armi rappresentavano una minaccia imminente per i mercantili e le navi militari Usa nella regione". Il Centcom ribadisce che si tratta di operazioni "per proteggere la libertà di navigazione e rendere più sicure le acque internazionali per la Marina Usa e i mercantili".

Ria Novosti, 'Houthi hanno testato con successo razzo ipersonico'

Gli Houthi hanno testato con successo un razzo ipersonico nello Yemen. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, citando una fonte militare. Secondo il rapporto, il gruppo yemenita sta pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in ​​Israele. Il gruppo terroristico con sede nello Yemen ha affermato che intensificherà gli attacchi durante il mese sacro musulmano del Ramadan in solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza.

Haniyeh: "Accordo se Israele scende a compromessi"

Ismail Haniyeh, capo del Politburo di Hamas, è tornato a parlare dei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sostenendo che "c'è la possibilità di raggiungere un accordo in piiù fasi se il governo israeliano scende a compromessi". Haniyeh ha parlato anche della situazione in Cisgiordania sostenendo che "viene martirizzata per distrarre" i palestinesi "dal sostenere Gaza. Questa oppressione non avra' successo".

A Tel Aviv parenti ostaggi bloccano traffico mattutino

Un gruppo di manifestanti, parenti dei 130 ostaggi ancora detenuti a Gaza, ha bloccato il traffico mattutino sull'autostrada Ayalon, a Tel Aviv. Nei video sui social media, si sente la folla cantare "Deal now!", accordo ora; molti dei presenti tengono in mano le foto delle 19 donne ancora tenute prigioniere. 

Libano, Nasrallah: lotta di Hezbollah contro Israele continuerà

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha promesso ieri sera di continuare la lotta contro Israele. Il nostro fronte meridionale "continua a svolgere il suo compito di fare pressione sul nemico a livello umano, materiale, militare ed economico", ha detto Nasrallah in una dichiarazione sulle tv locali citata dai media internazionali. Il leader delle milizie sciite sostenute dall'Iran ha affermato poi che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha "perso la guerra" nella Striscia di Gaza, che un'invasione di Rafah non cambierebbe la situazione e che Hamas non è stato sconfitto ma anzi è ancora in grado di imporre le sue condizioni nei negoziati. Nasrallah ha anche criticato la posizione degli Stati Uniti sul conflitto, etichettandola come "ipocrita". "Penso che nessuno sulla terra creda che" il presidente americano Joe "Biden non possa fermare la guerra", ha detto aggiungendo che gli Usa possono fermare i combattimenti cessando gli aiuti militari a Israele e non ostacolando le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che chiedono un cessate il fuoco. 

Haniyeh: "Accordo se Israele scende a compromessi"

Ismail Haniyeh, capo del Politburo di Hamas, è tornato a parlare dei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sostenendo che "c'è la possibilità di raggiungere un accordo in piu' fasi se il governo israeliano scende a compromessi". Haniyeh ha parlato anche della situazione in Cisgiordania sostenendo che "viene martirizzata per distrarre" i palestinesi "dal sostenere Gaza. Questa oppressione non avra' successo".


Media: "Scontri a Nablus fra Idf e uomini armati palestinesi"

Scontri sono scoppiati tra uomini armati palestinesi e forze di sicurezza israeliane durante un'operazione antiterrorismo dell'Idf nella città di Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Shehab. 



Esercito Israele: "Tentiamo 'inondare' di aiuti la Striscia"

Israele tenterà di "inondare" la Striscia di Gaza con aiuti umanitari provenienti da una varietà di punti di ingresso, ha detto ieri il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in una conferenza stampa citata dai media internazionali. "Stiamo cercando di inondare l'area, di inondarla di aiuti umanitari", ha affermato il contrammiraglio Daniel Hagari a un gruppo di giornalisti stranieri. Ieri mattina le Idf hanno annunciato che sei camion con rifornimenti del Programma alimentare mondiale (Pam) erano entrati nella parte settentrionale della Striscia. Seguiranno altri convogli di questo tipo e consegne da altri punti di ingresso integrati da lanci aerei e carichi di aiuti via mare, ha affermato Hagari.