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Guerra Israele-Hamas, capo Pentagono: "Usa continueranno a fornire armi a Tel Aviv"

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Così Lloyd Austin, che ha anche avvertito l'Iran di "smettere" di sostenere i ribelli Huthi che continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso. A Varsavia incontro capi Mossad, Cia e premier Qatar su ostaggi: discusso della possibilità di rinnovare i negoziati. Tuttavia, afferma la Casa Bianca, l'accordo non è "imminente". Intanto Hamas ha pubblicato un nuovo video di tre ostaggi trattenuti nella Striscia. Israele ha scoperto vicino al valico di Erez un "enorme sistema di tunnel"

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Capo Pentagono, Usa continueranno a fornire armi Israele

Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele, avvertendo nel contempo l'Iran di "smettere" di sostenere i ribelli Huthi che continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso. "Continueremo a fornire a Israele l'equipaggiamento di cui avete bisogno per difendere il vostro paese... comprese le munizioni critiche, i veicoli tattici e i sistemi di difesa aerea", ha detto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, secondo la dichiarazione a firma congiunta diffusa dall'ufficio del primo ministro israeliano. "Nel Mar Rosso, stiamo guidando una task force marittima multinazionale per sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione. Il sostegno dell'Iran agli attacchi Huthi contro le navi commerciali deve cessare". 

Austin, 'Usa continuano a credere soluzione 2 Stati'

Gli Usa "continuano a credere" nella soluzione a 2 Stati. Lo ha detto il segretario alla Difesa Lloyd Austin in conferenza stampa con l'omologo israeliano Yoav Gallant. "Sappiamo quanto sia difficile, soprattutto dopo il 7 ottobre, ma l'instabilità e l'insicurezza continue - ha sottolineato - fanno il gioco di Hamas". Sul futuro di Gaza, Austin ha detto che "israeliani e palestinesi hanno entrambi pagato un prezzo troppo alto per tornare indietro al 6 ottobre. Quindi oggi ho discusso dei percorsi verso un futuro per Gaza dopo Hamas, sulla base dei chiari principi stabiliti il mese scorso dal mio amico Blinken". 

Hezbollah, abbiamo colpito piattaforma Iron Dome

Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato oggi di aver preso di mira, per la prima volta dallo scoppio del conflitto con Israele lo scorso 8 ottobre, il sistema della contraerea israeliana, l'Iron Dome. In un comunicato diffuso dalla tv al Manar degli Hezbollah si afferma: "Dopo che il nemico ha continuato a sferrare attacchi al di fuori della zona di confine, la Resistenza Islamica (Hezbollah) ha inviato un messaggio di fuoco, sparando contro una piattaforma dell'Iron Dome nella caserma di Kabri, vicino all'insediamento di Naharia".   "La resistenza - si legge - non tollererà nessun altro tentativo del nemico di continuare la sua aggressione contro il territorio libanese al di fuori dell'area delle operazioni militari al confine". 

Unifil, situazione a confine Israele-Libano "pericolosa"

La situazione al confine fra Libano e Israele è "pericolosa", con continui scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele. Lo ha detto il capo dell'Unifil, Aroldo Lazaro. "La situazione ora, come tutti sanno, è tesa. E' difficile, è pericolosa. Stiamo cercando di continuare a svolgere il nostro ruolo di collegamento e coordinamento per evitare errori di calcolo e di interpretazione che potrebbero innescare un'ulteriore escalation", ha dichiarato Lazaro ai giornalisti prima di un incontro a Beirut con la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. Secondo le stime di AFP, più  di 130 persone sono state uccise dall'inizio delle ostilità sul lato libanese della frontiera, la maggior parte delle quali combattenti di Hezbollah, ma anche un soldato libanese e 17 civili, tre dei quali giornalisti. Da parte israeliana, le autorità hanno dichiarato che sono stati uccisi quattro civili e sette soldati. Lazaro ha detto che Hezbollah sta usando armi a

lungo raggio, mentre gli aerei israeliani violano lo spazio

aereo libanese. Tuttavia, "negli ultimi tre giorni abbiamo

assistito a una riduzione degli attacchi reciproci", ha aggiunto. 


Al-Sisi, guerra è minaccia a Egitto e a causa palestinese

La guerra Israele-Gaza è una minaccia alla sicurezza nazionale dell'Egitto e "alla causa palestinese in generale". Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi che inizierà il suo terzo mandato alla guida del Paese dopo aver vinto le elezioni con l'89,6% dei voti. 

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza

Israele  ha scoperto nei pressi del valico di Erez, nel nord della Striscia di  Gaza, un "enorme sistema di tunnel che si divide in vari rami con una  estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico  stesso, con una profondità di 50 metri sottoterra"La rete di gallerie,  che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti  elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con  un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico,  con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. GUARDA IL VIDEO

Vittime chiesa Gaza, Moran: erano donne innocenti


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Austin, sostegno Iran ad attacchi Huthi deve finire

Il sostegno dell'Iran agli attacchi Huthi contro le navi commerciali deve finire. Lo ha affermato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, in visita in Israele, prima di incontrare i membri del gabinetto di guerra. "Stiamo guidando una task force multinazionale nel Mar Rosso per sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione", ha ricordato il capo del Pentagono, assicurando che Washington continuera' a "fornire a Israele le attrezzature necessarie per poter difendere il Paese". Allo stesso tempo, ha aggiunto, "dobbiamo assicurarci che vengano consegnati più aiuti umanitari ai due milioni di sfollati a Gaza, e dobbiamo distribuire questi aiuti in un modo migliore".

M5s, Italia ed Europa fermino vendita armi a Israele

"Come ha detto il presidente Conte, è vergognoso che la comunità internazionale, Europa in primis, non abbia ancora sanzionato Israele per le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale sta commettendo a Gaza. La prima misura sanzionatoria dovrebbe consistere nello stop alla vendita di armi europee a Israele". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Esteri, Difesa e Politiche Ue di Camera e Senato. "La Posizione comune europea del 2008 e il Trattato Onu sul commercio di armi del 2014 impongono infatti la sospensione di ogni trasferimento di materiale bellico quando c'è il rischio che possa essere usato per commettere gravi violazioni del diritto umanitario internazionale. Una misura che neanche l'Italia ha adottato, limitandosi a non concedere nuove licenze di vendita dopo il 7 ottobre, senza però sospendere quelle in essere e le relative consegne in corso e programmate. Consegne non solo di sistemi di comunicazione, come dichiarato dalla Farnesina, ma anche di bombe e munizioni da artiglieria come emerge dalla stessa Relazione annuale governativa sul commercio di armi e da inchieste giornalistiche. Chiediamo che l'Italia - concludono - si faccia capofila di un'urgente iniziativa in tal senso a livello europeo".


Ministero Sanità Hamas, numero morti a Gaza sale a 19.453

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato 19.453 vittime dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. Il governo di Hamas, che controlla il territorio palestinese dal 2007, ha contato anche 52.286 feriti, secondo una dichiarazione del ministero. L'ultimo bilancio delle vittime, reso noto venerdì, era di 18.800 morti.

Idf: "Siamo in guerra con Hamas, non con i civili di Gaza"

Tensione a nord Israele, razzi da Libano e raid oltreconfine

Sempre più tesa la situazione al nord di Israele al confine col Libano dove sono più volte risuonate le sirene di allarme. Nelle ultime ore si sono susseguiti gli attacchi da oltre confine e quelli dell'esercito contro obiettivi Hezbollah. Il portavoce militare ha denunciato "una serie di lanci dal Libano verso diverse località lungo il confine". "L'artiglieria ha colpito la fonte dei lanci", ha spiegato aggiungendo che aerei israeliani "hanno centrato una serie di obiettivi terroristici di Hezbollah, inclusi una infrastruttura, una postazione di lancio e siti militari". 

Razzi Israele

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Sanità di Gaza: "Oltre 19mila vittime dal 7 ottobre"

19.453 persone sono state uccise e 52.286 ferite negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha detto lunedì il ministero della Sanità di Gaza.

Israele, stop operazioni a Beit Hanoun: "Sotto controllo"

L'esercito israeliano ha reso noto di aver completato le sue operazioni contro Hamas nell'area di Beit Hanoun, nel nord di Gaza, e che ha trasferito la responsabilità della regione alla 'Divisione Gaza', il che indica che l'esercito ha un saldo controllo di quel settore. L'Idf ha aggiunto che gli uomini di Hamas usavano scuole ed edifici pubblici come basi, in cui le truppe hanno scoperto tunnel e armi. 

In Israele Ben Gvir insiste su armi a civili: "Ne distribuirò quante più possibile"

In Israele insiste sul suo piano per la distribuzione di armi da fuoco ai civili il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. E assicura che nulla potrà dissuaderlo. "Fin quando sarò in carica, continuerò a distribuire quante più armi possibile agli aventi diritto. Non mi fermerà nessuna campagna politica", ha scritto su X Ben Gvir con un riferimento esplicito al caso di "Yaron Maor, abitante del kibbutz di Nir Oz", che il 7 ottobre - secondo il ministro - ha "protetto la sua famiglia per molte ore" con la "sua arma personale" fino all'arrivo delle forze di sicurezza.

Il controverso piano di Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, è stato messo in discussione e contestato nelle ultime settimane. Secondo il giornale israeliano Haaretz, persone vicine al ministro avrebbero concesso il porto d'armi saltando alcuni passi della procedura. E a inizio mese si è dimesso il responsabile del Dipartimento per le licenze di porto d'arma del ministero della Sicurezza nazionale, Yisrael Avisar.

Comitato assicuratori Jwc allarga area rischio Mar Rosso

Il Joint War Commitee dei Lloyd's di Londra, che riunisce gli assicuratori del comparto marittimo, ha allargato le zone del Mar Rosso che richiedono coperture extra contro i rischi di guerra. Lo si legge in un comunicato emesso dopo gli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen. La decisione fa salire i prezzi delle polizze per le navi che attraversano le aree designate. Molte compagnie comunque stanno decidendo in queste ore di sospendere il transito per il mar Rosso optando per la rotta del capo di Buona Speranza. 

Blinken: "Con presidenza italiana G7 a lavoro per la pace"

Sul conflitto a Gaza l'Italia "ha difeso con forza il diritto di Israele all'autodifesa affinché gli attacchi del 7 ottobre non si ripetano mai più e ha fornito aiuti umanitari fondamentali per salvare vite ai civili palestinesi a Gaza oltre ad aver sostenuto il percorso verso una pace duratura", ha evidenziato Blinken. Nella presidenza G7 italiana inoltre "accelereremo gli sforzi per costruire catene del valore globali più sicure e resilienti, ad esempio nel settore dei semiconduttori. La diplomazia è il primo degli strumenti per raggiungere questi obiettivi e la nostra risorsa più grande siete proprio voi diplomatici. La settimana in cui incontro i nostri capimissione a Washington è una delle mie preferite dell'anno e sono sicuro che anche per Antonio sia così, anche per colei che in modo straordinario rappresenta l'Italia negli Stati Uniti, l'ambasciatrice Zappia", ha sottolineato. 

Borrell: "Troppi civili uccisi a Gaza, è urgente una pausa"

"Troppi civili sono stati uccisi a Gaza, come hanno sottolineato, tra gli altri, anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito. Certamente stiamo assistendo a una spaventosa mancanza di distinzione nelle operazioni militari di Israele a Gaza". Lo ha scritto su X-Twitter l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. "La chiesa della Sacra Famiglia e il Convento della Carità, rifugi per gli sfollati, sono stati attaccati. I fedeli, tre ostaggi israeliani e centinaia di altri civili sono morti durante le ultime operazioni militari. Tutto questo deve finire: è urgente una pausa umanitaria", aggiunge. 

Save the Children: "Blackout impedisce di distribuire aiuti a Gaza"

"Il blackout totale delle comunicazioni per quattro giorni ha reso quasi impossibile la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza", secondo quanto denuncia in un comunicato l'organizzazione umanitaria Save the Children, che chiede alla comunità internazionale di "garantire un cessate il fuioco immediato e definitivo e al governo di Israele di rimuovere  gli ostacoli che hanno reso quasi impossibile una risposta umanitaria adeguata". "Il quinto e più lungo blackout delle comunicazioni nella Striscia di Gaza dagli attacchi del 7 ottobre, si traduce nell'impossibilità di distribuire gli aiuti a più di un milione di persone oltre la zona di Rafah al confine tra Gaza e l'Egitto", scrive Save the Children. Il blackout è dovuto a "danni importanti alle infrastrutture" e dopo le riparazioni "le comunicazioni stanno lentamente riprendendo", scrive l'ong.  "Tuttavia, quattro giorni senza reti telefoniche funzionanti e la rete internet hanno lasciato le organizzazioni umanitarie come Save the Children incapaci di coordinare la consegna degli aiuti oltre il valico di Rafah verso Gaza o di garantire, da parte delle forze israeliane, la sicurezza necessarie per far arrivare gli aiuti e far spostare lo staff lungo la Striscia. Anche l'Onu - prosegue la nota -  ha riferito di una ridotta capacità di far fronte alla situazione umanitaria a causa del blackout. Rafah attualmente ospita fino a 600.000 persone sfollate a causa degli attacchi aerei, delle operazioni di terra e delle direttive militari israeliane diramate dal 5 dicembre".

Al via incontro tra Netanyahu e Austin

Nella sede del ministero della difesa israeliano e' iniziato l'incontro fra il premier Benyamin Netanyahu ed il Segretario alla Difesa Lloyd Austin. Lo si apprende da un comunicato ufficiale. Assieme con Netanyahu ci sono il ministro della difesa Yoav Gallant, il capo di stato maggiore gen. Herzi Halevi ed il Consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Zahi Hanegbi. In precedenza Austin aveva avuto un incontro prolungato con Gallant, al termine del quale non sono state rilasciate dichiarazioni. Gli impegni di Austin proseguiranno poi con un incontro con il gabinetto di guerra di Israele.