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Guerra Israele-Hamas, Guterres: attacchi dopo occupazione. La replica: si dimetta

©Ansa

L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha chiesto un passo indietro da parte del segretario generale delle Nazioni unite, dopo che quest'ultimo ha affermato che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. "L'Europa avrà i terroristi alla porta", ha aggiunto il ministro degli Esteri Eli Cohen.  L'esercito israeliano è pronto per l'invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione "con il potere politico", ha detto, invece, il capo di Stato maggiore dell'esercito, Herzi Halevi

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Media: stallo su carburante in trattative per ostaggi

Le trattative fra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi a Gaza, mediate dal Qatar, hanno subito una frenata sulla questione delle forniture di carburanti nella Striscia. Secondo quanto riferisce il Times of Israel, confermando quanto anticipato dal Wall Street Journal, la richiesta di Hamas di ottenere carburanti e aiuti umanitari per rilasciare 50 ostaggi con la doppia nazionalita' e' stata respinta da Israele che, al contrario, chiede prima la liberazione di tutti i 220 ostaggi. 

Emiro Qatar: 'Escalation pericolosa che minaccia regione e mondo intero'

Il conflitto in corso tra Hamas e Israele rappresenta ''una pericolosa escalation che minaccia la regione e il mondo intero''. Lo ha dichiarato l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, nel suo discorso annuale di apertura del Consiglio della Shura a Doha. A Israele, ha affermato al-Thani, ''non va concesso il via libera per uccisioni incondizionate''.



Hamas, campo profughi al-Shati colpito in raid Israele

I raid notturni condotti dalle Forze della difesa israeliana (Idf) sulla Striscia di Gaza hanno colpito il campo profughi di al-Shati, uno dei più densamente popolati dell'enclave palestinese. Lo afferma il ministero della Sanità di Hamas spiegando che tra le vittime ci sono molte donne e bambini. Nel raid, sostiene Hamas, sono state colpite delle ambulanze.

Attrice arabo-israeliana arrestata per 'sostegno a Hamas'

L'attrice arabo-israeliana Maisa Abd Elhadi, nota in Israele per diversi show e serie, è stata arrestata dalla polizia per aver espresso sostegno all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo rende noto Times of Israele, aggiungendo che la polizia ha confermato l'arresto di "un'attrice e influencer, residente a Nazareth, con il sospetto di espressioni di elogio (del terrorismo) e incitamento all'odio", ma senza nominarla. Abd Elhadi ha postato sui social l'immagine di una donna anziana presa in ostaggio da Hamas, accompagnata da emoji che ridono, e un'altra in cui si vedono i terroristi che rompono la barriera di sicurezza israeliana con la scritta in inglese 'Let's go, Berlin style'. I suoi post sono stati criticati dal suo co-protagonista in 'Temporarily Dead', Ofer Shechter: "Mi vergono di te. Vivi a Nazareth, fai l'attrice nei nostri show, e poi ci pugnali alle spalle", ha scritto l'attore. Abd Elhadi è apparsa anche nel film di Hollywood 'World War Z' e più recentemente nella serie britannica 'Baghdad Central'.

Netanyahu ringrazia Egitto e Croce Rossa per rilascio ostaggi Hamas

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha voluto ringraziare l'Egitto e la Croce Rossa internazionale per il ruolo avuto nella liberazione di due donne di 79 e 85 anni che erano in ostaggio di Hamas. In una nota diffusa dall'ufficio del premier israeliano condivida in un tweet, si legge che ''ringraziamo l'Egitto per la sua assistenza e la Croce Rossa per il loro ruolo importante per il salvataggio di vite''. L'ufficio di Netanyahu aggiunge che anche l'esercito è stato ''molto attivo negli ultimi giorni, attraverso tutti i canali'', per garantire il rilascio dei due ostaggi.

Premier e capo dell'esercito libanesi nel sud del Libano

Il premier libanese Najib Miqati e il comandante in capo dell'esercito libanese, il generale Joseph Aoun, stanno conducendo una visita a sorpresa nel sud del Libano a ridosso del fronte tra Hezbollah e Israele. Da quando sono iniziate le ostilità tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre, il comandante dell'esercito libanese non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui i due alti rappresentanti istituzionali libanesi si recheranno in visita anche al comando generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano e di cui fanno parte più di un migliaio di militari italiani. Dopo un primo incontro nei comandi dell'esercito libanese a Tiro, Miqati e il generale Aoun sono attesi a breve nella base militare di Unifil a Naqura, dove saranno ricevuti dal comandante in capo dei caschi blu, il generale Aroldo Lazaro.

Ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il Sud di Israele

Dopo 11 ore circa di relativa calma sono ripresi i lanci di razzi dalla Striscia verso il sud di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Idf contro Hamas, impedisce consegna carburante agli ospedali

I miliziani di Hamas impediscono che il carburante raggiunga gli ospedali della Striscia di Gaza, bloccandone il funzionamento e aumentando la tragedia umanitaria dei palestinesi dell'enclave. E' l'accusa mossa dal portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane (Idf) Jonathan Conricus. "Hamas ha una scorta di oltre un milione di litri di carburante a Gaza, ma non lo fa arrivare agli ospedali che ne hanno bisogno. E' Hamas e non Israele il responsabile per la sofferenza a Gaza'', ha scritto Conricus in un tweet. Nell'intervista alla Cnn collegata al tweet, Conricus afferma che Hamas ha mille litri ei carburante e non un milione come scrive.

Hamas: '140 morti in attacchi notturni israeliani su Gaza'

Almeno 140 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza durante la notte: lo ha reso noto questa mattina il governo di Hamas in un comunicato, aggiungendo che ci sono "centinaia di feriti" e "decine di case sono state distrutte".

Wang parla con ministri Esteri Israele e Anp: 'Diritto autodifesa ma proteggere civili'

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto contatti telefonici, i primi dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, con i ministri degli Esteri di Israele, Eli Cohen, e dell'Autorità nazionale palestinese, Ryad al Maliki. Secondo quanto comunicato a Pechino, Wang ha sottolineato a Cohen che "tutti i Paesi hanno diritto all'autodifesa, ma che devono proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale: il compito più urgente adesso è impedire che ci sia un'ulteriore escalation che porti a un disastro umanitario ancora più grave". Escalation "in corso" per la quale il capo della diplomazia di Pechino ha sottolineato la sua preoccupazione. Ad al Maliki, Wang ha espresso "la profonda solidarietà" cinese: "Quello di cui il popolo di Gaza ha bisogno di più al momento sono sicurezza, cibo e medici, non armi e munizioni". 

'Intoppo' nelle trattative per il rilascio dei 50 ostaggi

Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un "intoppo". Lo riporta Times Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia ma Israele ha respinto la richiesta. 

Hamas: 'Mi hanno caricato in moto e portata a Gaza'

Nel suo primo commento pubblico dopo la liberazione ieri sera, l'ex ostaggio Yocheved Lifshitz (85 anni) ha detto al sito Ynet di non sapere dove sia stata tenuta prigioniera a Gaza. "Mi hanno caricato su una motocicletta - ha raccontato - con un terrorista che mi teneva da davanti e l'altro da dietro per non farmi cadere. Abbiamo attraversato la recinzione di confine nella Striscia e all'inizio mi hanno trattenuto a Abasan al-Kabira, che è vicino al Kibbutz Beeri. Ma dopo questo non so dove mi abbiano portato". Ora lei e l'altra ostaggio, Nurit Yitzhak Cooper (79 anni) dopo essere state visitate all'ospedale Ichilov di Tel Aviv si sono riunite ai familiari.

Hamas: almeno 140 morti in attacchi notturni su Gaza

Un'altra notte di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza: secondo Hamas, i morti civili degli ultimi attacchi sono "almeno 140". 

Macron arrivato in Israele, vedrà Netanyahu e Herzog

Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Israele per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riportano i media. Nel massacro del 7 ottobre 30 francesi sono rimasti uccisi, sei sono dispersi e almeno una donna è in ostaggio, secondo l'ultimo bilancio del Quai d'Orsay.

Biden a Netanyahu: bene rilascio ostaggi, impegno Usa

Un nuovo colloquio telefonico fra il presidente degli Usa Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu e' avvenuto nelle scorse ore: come riferisce la Casa Bianca, Biden ha apprezzato il rilascio di altri due ostaggi a Gaza e ha rinnovato il suo impegno per la liberazione di tutti quelli ancora detenuti da Hamas, fra i quali si ci sono diversi cittadini americani e "per garantire un passaggio sicuro ai cittadini statunitensi e ad altri civili a Gaza". Inoltre, il presidente degli Stati Uniti "ha sottolineato la necessita' di sostenere un flusso continuo di assistenza umanitaria urgentemente necessaria a Gaza". Ancora, Biden ha confermato a Netanyahu il "sostegno degli Stati Uniti a Israele" e lo ha aggiornato "sugli sforzi in corso per la deterrenza regionale, che prevedono anche nuovi dispiegamenti militari da parte degli Usa". Infine, i due leader hanno concordarsi di parlarsi di nuovo "nei prossimi giorni". 


Medioriente, Israele: oltre 400 obiettivi di Hamas colpiti a Gaza

Sono stati nelle ultime 24 ore oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e  compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di  Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di  Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi. 

Medioriente, Obama: possibile difendere palestinesi senza antisemitismo

L'ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha scritto che "è possibile per le persone di buona volontà difendere i diritti dei palestinesi e opporsi ad alcune politiche del governo israeliano in Cisgiordania e Gaza senza essere antisemiti".

In un post su Medium, Obama ha invitato a "opporsi attivamente all'antisemitismo in tutte le sue forme, ovunque. Ciò significa respingere gli sforzi volti a minimizzare la terribile tragedia che il popolo israeliano ha appena vissuto, cosi' come l'idea moralmente fallimentare che qualsiasi causa puo' in qualche modo giustificare il massacro deliberato di persone innocenti". Ha avvertito che "la decisione del governo israeliano di tagliare cibo, acqua ed elettricita' alla popolazione civile prigioniera minaccia non solo di peggiorare una crescente crisi umanitaria; ma potrebbe ulteriormente indurire gli atteggiamenti palestinesi per generazioni, erodere il sostegno globale a Israele e compromettere gli sforzi a lungo termine per raggiungere la pace e la stabilita' nella regione". "Sostenere questi valori e' vitale anche per costruire alleanze e plasmare l'opinione internazionale, tutti aspetti fondamentali per la sicurezza a lungo termine di Israele", ha aggiunto Obama.

Medioriente, Usa: non è il momento di un cessate il fuoco per Gaza

"Il messaggio" di Joe Biden "a Hamas è stato chiaro: liberate tutti gli ostaggi. Questa deve essere la prima mossa. Non parliamo di cessate il fuoco ora. Non riteniamo che questo sia il momento per un cessate il fuoco". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John  Kirby, alla Cnn commentando le parole del presidente, secondo il quale prima devono essere liberati gli ostaggi poi si può parlare di un cessate il fuoco.

Medioriente, Cina: Israele ha diritto all'autodifesa ma tutelare civili

La Cina sosterrà "con decisione tutto ciò che poss favorire la pace e farà del suo meglio per favorire la riconciliazione tra Palestina e Israele", ha aggiunto Wang, per il quale "è imperativo evitare che la situazione si aggravi ulteriormente e causi difficoltà umanitarie ancora più gravi" in scia a un conflitto che "colpisce il mondo intero e comporta una scelta importante tra la guerra e la pace". La Cina, ha riferito ancora la Xinhua, "è profondamente preoccupata per il continuo inasprimento del conflitto e per il peggioramento della situazione, ed è profondamente rattristata dal gran numero di vittime civili", esprimendo la condanna verso "tutti gli atti che danneggiano i civili" e opponendosi "a qualsiasi violazione del diritto internazionale". Wang ha sottolineato che la dolorosa lezione della crisi è che "solo aderendo al concetto di sicurezza comune è possibile aiutare a raggiungere una sicurezza sostenibile, e solo aderendo alla direzione di una soluzione politica è possibile facilitare la risoluzione completa delle preoccupazioni sulla legittima sicurezza di Israele". La soluzione dei due Stati, in questo contesto, "è il consenso della comunità internazionale" e l'auspicio è che "le due parti possano considerare la situazione attuale così come gli interessi a lungo termine di pace e sicurezza condivisi dalle generazioni future". L'obiettivo, ha concluso Wang, "è di ritornare sulla strada giusta della soluzione a due Stati il più presto possibile, di riprendere i colloqui di pace e realizzare la coesistenza pacifica tra Palestina e Israele", nonché "la coesistenza armoniosa delle nazioni arabe ed ebraiche".