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Guerra Israele-Hamas, news. Hamas annuncia il rilascio di altri due ostaggi

L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno liberato due donne israeliane. Una fonte della sicurezza egiziana ha riferito che alcuni prigionieri con doppia nazionalità detenuti da Hamas saranno rilasciati al valico di Rafah per essere consegnati alle ambasciate dei loro Paesi. Antonio Tajani ha dato la notizia su X della di  Liliach Le Havron e Nir Forti, i due italo-israeliani ancora dispersi

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Tajani, c'è unanimità dell'Ue sulla soluzione dei 2 Stati

"Abbiamo parlato dell'obiettivo da raggiungere che è quello della posizione italiana: due popoli due Stati, dare una prospettiva al popolo palestinese per fare cessare la guerra. Su questo siamo tutti d'accordo, poi ci sono state sfumature differenti ma su questo mi pare ci sia unanimità tra i Paesi dell'Unione europea, di lavorare concretamente per raggiungere questo obiettivo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando coi giornalisti a Lussemburgo al termine del Consiglio Esteri. Su questo "vedremo come realizzare una unità tra tutti i Paesi Ue per poi incidere".



Tajani, sì alla pausa umanitaria, la tregua è un'altra cosa

"Le pause umanitarie per far entrare i rifornimenti a Gaza ci vedono favorevoli, la maggioranza dei Paesi membri le appoggia, la tregua è però un'altra cosa, non può significare la rinuncia da parte di Israele alla propria difesa e rinuncia a colpire Hamas mentre Hamas ed Hezbollah continuano a lanciare i razzi su Israele". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani uscendo dal Consiglio Affari Esteri dell'Ue. "La pausa umanitaria riguarda la tutela del popolo palestinese, la tregua in questo momento rischia di tutelare Hamas". 

Medioriente, portavoce Unifil: situazione tesa ma non c'é voglia di innalzare conflitto a livello insostenibile

"La situazione è tesa, potrebbe portare a un conflitto più vasto ma allo stesso tempo, nelle conversazioni che come Unifil abbiamo con entrambe le parti (autorità libanesi e israeliane), non c'é una vera voglia di innalzare il conflitto a un livello insostenibile". Lo dice all'Adnkronos il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti. Nel 2006 la guerra scoppiò in 15 giorni, con gli israeliani arrivati da subito a Beirut. Qui sono oltre due settimane che sta andando avanti in questo modo. Logicamente c'é sempre l'errore di calcolo - precisa - che potrebbe cambiare le regole del gioco in un attimo. La gente va ancora avanti e indietro con Beirut, che sembra un paese staccato, noi continuiamo a essere operativi, con pattugliamenti quotidiani, anche con gli elicotteri. I rischi ci sono, la situazione potrebbe degenerare, ma al momento siamo ancora a questo punto".  "Importante è il nostro ruolo di 'deconflicting' e di presenza - sottolinea Tenenti - L'altra settimana ci sono stati dei rumors che la missione partiva, facendo vedere due camioncini che andavano a Beirut (una cosa normale, quotidiana). Ho avuto chiamate da tutto il mondo, comprese le ambasciate che chiedevano se stavamo lasciando la missione. C'é preoccupazione ed è chiaro a questo punto che la nostra presenza qui è un deterrente che fino a oggi ha aiutato a far sì che ci fosse dialogo tra le parti". 

Tajani, nessuna notizia precisa su liberazione 50 ostaggi

 "Questa è una voce di stampa, non abbiamo ancora nessuna notizia precisa in merito. Stiamo lavorando per quello: la nostra ambasciata a Tel Aviv, il nostro consolato a Gerusalemme, la nostra ambasciata al Cairo e la nostra Unità di crisi, tutti siamo fortemente impegnati per raggiungere l'obiettivo di liberare gli ostaggi con l'interlocuzione che continuiamo ad avere coi diversi Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando da Lussemburgo in merito alle notizie del Nyt sulla possibile liberazione da parte di Hamas di circa 50 cittadini con doppia nazionalità.

Medioriente, Iran: Israele subirà un fallimento se entrerà in Palestina

Se i maligni sionisti prenderanno la stupida iniziativa di entrare nei territori palestinesi affronteranno un fallimento disonorevole e riceveranno una spiacevole risposta dal fronte della Resistenza". Lo ha affermato il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana Hossein Salami aggiungendo che "il fronte della Resistenza ha raggiunto la maturità ed è in grado di fare piani ed agire in ogni punto della regione", come riporta la tv di Stato. "Il regime sionista è la setta politica degli Usa e della Gran Bretagna, è stato formato da questi Paesi, e per questo motivo, a causa della sua falsità, il regime non vincerà mai la battaglia contro i palestinesi", ha detto Salami aggiungendo che "il regime sionista, che uccide i bambini, e i suoi sostenitori sono in questo momento 'attaccati alla respirazione artificiale' a causa delle loro sconfitte". 

Medioriente, Hamas: superata la soglia dei 5.000 morti a Gaza

Oltre 5.000 persone sono morte finora nella Striscia di Gaza a causa dei bombardamenti israeliani: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas.

Medioriente, Iran minaccia Israele: attaccheremo la città di Haifa

Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X Iran International.

Medioriente, inviato speciale Pechino chiede cessate il fuoco immediato

Ha difeso i "diritti legittimi" dei palestinesi e chiesto un "cessate il fuoco immediato": Zhai Jun, inviato speciale della Cina per il Medio Oriente, citato dal Global Times, ha parlato oggi delle "migliaia di vittime e migliaia di sfollati per il conflitto", ha detto che la Cina si preoccupa e si "rattrista per il deterioramento della situazione umanitaria ed è molto preoccupata per l'aumento della tensione". La Cina "condanna ogni danno inflitto ai civili e le pratiche che violano il diritto internazionale" ed esorta le parti a "esercitare la massima moderazione, evitare un deterioramento della situazione e anche la perdita di controllo" con il rischio di "provocare un grave disastro umanitario". Zhai ritiene che "la priorità immediata deve essere per le parti il raggiungimento di un cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale e garanzie di sicurezza per i civili, con la creazione al tempo stesso delle condizioni necessarie per la consegna degli aiuti umanitari". Per Zhai "l'attuale situazione del conflitto israelo-palestinese deriva fondamentalmente dalla prolungata negazione del diritto del popolo palestinese a fondare un proprio Stato, dalla continua violazione del suo diritto alla sopravvivenza e dal disprezzo per la propria diritto al ritorno". "L’ingiustizia storica subita dal popolo palestinese non può durare indefinitamente, e i suoi legittimi diritti nazionali non possono essere negoziati o negati. Solo attraverso una soluzione globale, giusta e duratura della questione palestinese il Medio Oriente potrà veramente raggiungere una pace duratura e una sicurezza universale”, ha affermato. "Solo con la creazione di uno Stato palestinese indipendente si potrà raggiungere la coesistenza tra Palestina e Israele e l'armonia tra arabi ed ebrei".

Striscia di Gaza, la situazione degli ospedali è drammatica

A due settimane dall'inizio dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, cominciati subito dopo l'attacco terroristico di Hamas del 7 di ottobre, la situazione degli ospedali di Gaza, in particolare nel Nord della Striscia, è drammatica. Molti strutture sanitarie non hanno potuto e voluto eseguire l'ordine di evacuazione dettato da Israele, perché i pazienti in cura non sarebbero sopravvissuti. Ma soprattutto il bilancio dei feriti è in continuo aumento, costringendo gli operatori sanitari a lavorare 24/7.

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Medioriente, Herzog: assalitori Hamas 7 ottobre avevano istruzioni al Qaeda per armi chimiche

Gli assalitori di Hamas che lo scorso 7 ottobre hanno fatto irruzione in Israele avevano istruzioni su come costruire armi chimiche, denuncia il Presidente israeliano, Isaac Herzog che ha mostrato a Skynews, che lo ha intervistato, i diagrammi di accompagnamento. I militari di Tsahal hanno recuperato una chiavetta usb con il manuale, la copia di un opuscolo di al Qaeda del 2003 noto ai Paesi della coalizione anti terrorismo, sul corpo di un miliziano ucciso nel kibbutz di Beeri, dove sono stati uccisi o rapiti più di 200 delle 1.100 che vi abitavano. Non ci sono tuttavia indicazioni che Hamas avesse le componenti necessarie per assemblare tali armi nel momento dell'attacco a Israele. Esperti britannici a cui è stato inviato il materiale hanno confermato la possibilità di costruire un'arma chimica credibile. "Stiamo parlando di materiale ufficiale di al Qaeda. Stiamo affrontando l'Is, al Qaeda e Hamas', ha denunciato Herzog. "Questo serve a spiegare quando scioccante sia la situazione, nel momento in cui ci troviamo a esaminare le istruzioni di come operare e creare un'arma rudimentale con il cianuro", ha aggiunto il Presidente, riconoscendo "come giustificata la rabbia e la frustrazione della gente, delle famiglie e dei rifugiati", per il senso di abbandono da parte del governo e delle forze di sicurezza a fronte degli attacchi di Hamas. 

Medioriente, Spagna: serve conferenza internazionale per piano 2 Stati

"C'e' una sola soluzione per la pace definitiva. Perchè questa sia l'ultima volta di una tale violenza in Medio Oriente. Questa soluzione è la soluzione dei due Stati, la materializzazione di uno Stato plaestinese. Su questo, noi europei dobbiamo unire le forze. Quando riusciremo a fermare questo momento di grande violenza, dovremo essere in grado di sostenere una conferenza internazionale di pace che porti a uno Stato palestinese, che conviva in buona vicinanza, in sicurezza e in pace definitiva con lo Stato di Israele. Questo deve essere il nostro obiettivo e oggi lo trasmetterò a tutti i miei colleghi europei, spiegando di unire le forze su questo". Lo ha dichiarato Jose Manuel Albares Bueno, ministro degli Affari esteri della Spagna, Paese che detiene la presidenza del Consiglio dell'Ue, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo. "L'Europa dev'essere chiara sul diritto di Israele di difendersi, ma con altrettanta chiarezza sulla protezione della popolazione civile palestinese", ha aggiunto. "Questo è il momento di un cessate il fuoco, è il momento di fermare questa violenza. Una volta che la violenza si sarà fermata - cosa che è il nostro principale obiettivo in questo momento sia a Gaza che in Israele, cercando di prevenire l'allargamento del conflitto in Cisgiordania e in Libano - dobbiamo guardare avanti e la vera soluzione è uno Stato palestinese riconosciuto dalla comunità internazionale che viva in pace e in buon vicinato con uno Stato isralieano", ha concluso. 

Israele, lanciato razzo contro obiettivo aereo dal Libano

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un razzo intercettore in direzione di "obiettivo aereo sospetto" che era entrato dal Libano in territorio dello stato ebraico. A seguito della intercettazione le sirene di allarme sono state attivate in aree aperte del nord di Israele.

Medioriente, media: Egitto propone campi profughi a Rafah

L'Egitto ha proposto di istituire campi per profughi provenienti dal Nord della Striscia di Gaza nella città palestinese di Rafah, nel sud di Gaza: lo riporta il quotidiano Al-Araby Al-Jadeed, che cita una fonte anonima. Secondo la fonte, il piano prevede che il Cairo controlli i campi, che sarebbero situati a tre chilometri dal confine egiziano. Le autorità egiziane fornirebbero assistenza di emergenza agli sfollati che arrivano nei campi dalla parte settentrionale di Gaza, in quanto si oppongono all'idea di inviarli nella penisola del Sinai, che è sotto la giurisdizione egiziana. 

Medioriente, Hamas: più di 60 morti nei raid israeliani su Gaza

Sono stati oltre 60 i palestinesi rimasti uccisi in attacchi aerei effettuati dall'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza nella notte: lo ha riferito Hamas. Secondo l'ufficio stampa del gruppo islamista, sotto uno dei raid sono morte 17 persone in una casa a Jabaliya, nel Nord dell'enclave.

Medioriente, Ynet: 3 ministri israeliani verso dimissioni contro Netanyahu

Tre ministri del governo israeliano stanno valutando di dimettersi in polemica con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ritenendolo responsabile per l'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato un sondaggio secondo il quale il 75 per cento degli israeliani ritiene che Netanyahu sia responsabile della mancata protezione delle comunità del sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza.

Medioriente, prime limitate incursioni Israele a Gaza, muore soldato

Un soldato israeliano è rimasto ucciso durante una mini-incursione terrestre di Israele dentro la Striscia di Gaza: lo ha reso noto Tsahal, aggiungendo che altri tre militari sono rimasti feriti. Il portavoce militare, Daniel Hagari, che ha dato la notizia, ha spiegato che la "task force" israeliana penetrata nel territorio governato da Hamas stava cercando gli ostaggi portati dentro l'enclave.


Medioriente, Radio Militare: rinvio operazione di terra a Gaza

Israele avrebbe deciso di "ritardare" l'offensiva di terra in attesa dell'arrivo di altre forze Usa nella regione. Lo ha riferito la Radio militare israeliana secondo cui gli Usa hanno fatto sapere a Israele la loro intenzione di schierare altre forze in Medio Oriente in vista dell'operazione di terra a causa delle minacce dell'Iran di agire su vari fronti". La Radio militare ha detto che questa non è l'unica ragione del rinvio ma che ce ne sono anche altre, tra cui la presenza nel nord della Striscia di Gaza di 350mila civili palestinesi.

Medioriente, Paesi Bassi: necessari pausa umanitaria e più aiuti

"La pausa umanitaria è davvero necessaria perchè è assolutamente urgente che ci sia più aiuto umanitario e che le persone abbiano accesso al sostegno, al cibo, all'acqua, alle medicine. E' assolutamente necessario che l'aiuto umanitario sia maggiore. Il governo olandese ha anche messo a disposizione 10 milioni di euro per dare più aiuto umanitario ai palestinesi, perche' dobbiamo prenderci cura delle persone innocenti". Lo ha dichiarato la ministra olandese agli Affari esteri, Hanke Bruins Slot, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo.

Medioriente, nuovo convoglio di camion di aiuti è entrato a Gaza

Un nuovo convoglio di camion carichi di aiuti è entrato a Gaza dal valico di Rafah

Medioriente, Borrell: pausa umanitaria secondo me necessaria, ne discuteremo

Dell'eventuale richiesta di una pausa umanitaria nella guerra tra Israele e Hamas "di certo i ministri dovranno discutere e tra due giorni lo dovranno fare anche i leader. Il segretario generale dell'Onu l'ha chiesta molto e personalmente penso una pausa umanitaria sia necessaria, per consentire l'accesso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione" alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri.