La forte scossa è stata registrata nel sud della Turchia, con epicentro nella provincia di Gaziantep. È stata seguita da diverse repliche di assestamento. In mattinata altro potente sisma di magnitudo 7.5 nella stessa zona. Il bilancio provvisorio è di oltre 2.300 morti nelle città turche e più di 1.400 in Siria. Migliaia i feriti e i dispersi. Si continua a scavare tra le macerie. Aiuti da diversi Paesi. Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale. Revocato allarme tsunami sulle coste italiane
In Turchia si ferma lo sport
Si ferma lo sport in Turchia. Il ministro della Gioventù e dello sport Mehmet Muharrem Kasapoglu ha annunciato con un post su Twitter la sospensione di tutte le competizioni sportive nel Paese "fino a nuovo avviso". "Siamo al fianco dello stato e della nazione. Oggi più che mai dobbiamo agire uniti per sanare insieme le nostre ferite", ha dichiarato il presidente della Federcalcio turca Mehmet Büyükeksi. Sui loro profili social, la squadre di calcio turche hanno inviato messaggi di cordoglio e sostegno alle vittime del disastro. Diverse le iniziative annunciate dal mondo dello sport, come la raccolta di sangue organizzata dalla Mezzaluna Rossa allo stadio Besiktas, nell'omonimo quartiere di Istanbul. Gli altri due grandi club di Istanbul, Fenerbahçe e Galatasaray, hanno annunciato che stanno allestendo raccolte di cibo, attrezzature, vestiario e kit igienici per le zone colpite dal sisma.Il suolo dell'Anatolia si è spostato di 3 metri
Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri dopo uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che "è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana", ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.Gli aiuti dal Messico
Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha annunciato di aver dato istruzione ai ministeri degli Esteri, della Difesa e della Marina di organizzare l'invio di risorse e aiuti alla Turchia e alla Siria. "Ho dato istruzione di organizzare tutto l'aiuto che siamo in grado di offrire", ha detto Lopez Obrador nella sua consueta conferenza stampa mattutina. Ha anche espresso la sua solidarietà ai popoli della Turchia e della Siria. Il presidente messicano ha quindi sottolineato che il suo Paese conta su risorse umane e apparecchiature "specializzate" in materia di terremoti.Mezzi e personale dall’Italia
Il ministero italiano della Difesa ha fatto sapere che è stato già predisposto “un velivolo P180 dell'Aeronautica Militare che è in partenza con la prima aliquota avanzata di personale specializzato della Protezione Civile. Seguiranno ulteriori voli con C130 per trasportare mezzi, materiale e personale tra cui anche personale sanitario”. Dal ministero è stata resa disponibile per l'impiego immediato anche un'unità navale della Marina Militare.
Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale nel Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Anadolu, secondo cui le bandiere saranno esposte a mezz'asta in Turchia e nelle sedi delle rappresentanze straniere fino a domenica 12 febbraio.Germania pronta a fornire aiuti
"La Turchia e la regione non dovranno affrontare da sole questa devastante catastrofe. La Germania è pronta a fornire assistenza, attrezzature e forniture mediche". Lo ha scritto su Twitter la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock, dopo aver espresso la sua piena solidarietà al popolo turco e al collega Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli Esteri di Ankara.
Aiuti dai Paesi dei Balcani
Vari Paesi dei Balcani occidentali hanno annunciato aiuti e assistenza tecnica per le regioni della Turchia e della Siria devastate dal terremoto. Dalla Serbia partirà nelle prossime ore una squadra di 21 uomini di una unità del ministero dell'interno specializzata nel salvataggio di persone sepolte sotto le macerie. Un gruppo simile di 40 soccorritori, con dieci cani da ricerca, partirà dalla Croazia, mentre saranno una cinquantina i soccorritori annunciato dalla Bosnia-Erzegovina. Il Montenegro ha annunciato l'invio di un gruppo di vigili del fuoco di varie città, in particolare da Kotolr (Cattaro), che è gemellata con Gaziantep, la località turca compresa nella regione maggiormente colpita dal sisma.
Oltre 2.650 morti in Turchia e Siria
Sono oltre 2.650 i morti dopo il terremoto in Turchia e Siria. Il bilancio è ancora provvisorio. Le autorità turche hanno parlato di almeno 1.651 vittime, mentre almeno mille sono i morti che si contano nella vicina Siria.Telefonata tra il premier greco Mitsotakis ed Erogan
Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha avuto una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante la quale ha espresso la propria solidarietà. In particolare, il premier greco ha espresso a Erdogan, con il quale negli ultimi mesi i rapporti sono stati spesso tesi a seguito delle annose dispute tra Atene e Ankara nell'Egeo, il sostegno e le condoglianze del governo e del popolo greco per la perdita di vite umane. Mitsotakis ha poi ribadito la disponibilità della Grecia ad assistere immediatamente la Turchia nei soccorsi con i mezzi necessari, in aggiunta alla squadra di 21 vigili del fuoco e 5 medici già inviata a supporto di Ankara. Il premier turco ha ringraziato Mitsotakis per il sostegno e l'assistenza fornita.
I morti in Turchia salgono a 1.651
Il bilancio provvisorio dei morti in Turchia è salito a 1.651. Lo hanno detto le autorità locali.
Ingv: sisma è stato registrato in tutto il mondo
Il terremoto di magnitudo 7.8 fra Turchia e Siria "è stato registrato in tutto il mondo" ed è anche "l'evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allertamento maremoto da quando esiste". A dirlo all'Ansa è stato Alessandro Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I sismografi di tutto il mondo hanno registrato l'evento e, per quanto riguarda l'allerta tsunami, il secondo evento ad avere attivato il sistema è stato quello di Samos del 2020, di magnitudo 7.0.
In Turchia code per donare il sangue
I turchi hanno risposto all'appello della Mezzaluna Rossa e sono accorsi per donare il sangue per affrontare l'emergenza medica nelle zone terremotate. Lo dicono i media locali, che riferiscono di lunghe file ai punti di raccolta in molte province del Paese.
Ingv: sisma mille volte superiore a quello Amatrice
Il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto in Turchia è stato mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più forte rispetto a quello dell'Irpinia del 1980. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Considerando la magnitudo 5.9 del terremoto di Amatrice, "in termini di energia liberata, quello avvenuto in Turchia è stato di quasi mille volte superiore in termini di energia liberata" e 30 volte superiore rispetto a quello dell'Irpinia, di magnitudo 6.9.La testimonianza da un ospedale di Gaziantep
I pazienti dell'ospedale di Gaziantep, vicino all'epicentro turco del terremoto, si sono messi in salvo riuscendo a scappare nonostante le precarie condizioni fisiche. Gökce Bay, che ha subito un trapianto di rene domenica, ha raccontato alla Bbc: "Ero al secondo piano dell'ospedale quando è iniziato il terremoto. Non ricordo nemmeno come ho tolto la flebo dal mio braccio per fuggire". L'uomo ha spiegato che "tutti si sono aggrappati l'un l'altro per aiutarsi, pensavamo che non ce l'avremmo fatta e saremmo morti. Quando siamo arrivati in strada, tutti abbiamo iniziato a piangere". "Siamo sopravvissuti, ma eravamo tutti ricoverati ed eravamo fuori con un clima molto freddo. Solo ieri sono stata operata ai reni e ora sono fuori con le infradito sotto la pioggia, i piedi fradici. Non solo io, alcuni pazienti molto anziani sono fuori senza giacche o scarpe. Alcuni pazienti anziani con sedia a rotelle non potevano nemmeno muoversi per uscire, quindi le infermiere sono venute a chiedere aiuto. Alcuni infermieri sono ancora in ospedale per prendersi cura dei pazienti che sono in terapia intensiva", ha aggiunto.I morti in Turchia e Siria sono quasi 2.500
Sale il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime in Turchia e Siria: in totale sono quasi 2.500. Lo riporta Sky News, citando i dati delle autorità di Ankara e Damasco. In Turchia i morti sono almeno 1.541. Nella Siria controllata dal governo i decessi sono 538, altri 390 nella parte di territorio siriano controllato dall'opposizione.