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Brasile, la chiazza di petrolio non si ferma: strage di animali. VIDEO

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La macchia continua ad avanzare lungo le coste nord-orientali del Brasile. Molte le spiagge turistiche colpite, anche nello Stato di Bahia. Volontari e lavoratori addetti mobilitati in migliaia per l’emergenza. Molti gli animali trovati morti

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Migliaia di persone mobilitate in Brasile per far fronte all’emergenza petrolio che sta colpendo le spiagge della costa nordorientale. All'operazione di pulizia partecipano volontari e lavoratori inviati da governo. Con guanti e secchi, rimuovono le chiazze solidificate di greggio dalla sabbia e dalle rocce.

Spiagge turistiche contaminate e animali trovati morti

Una corsa contro il tempo, considerando che il petrolio, rilevato in mare la prima volta il 2 settembre e la cui provenienza è ancora ignota, ha già raggiunto 132 spiagge, toccando le coste di 61 città in 9 stati del Nordest. Colpite spiagge turistiche come quella di Porto de Galinhas, nello stato di Pernambuco, o ancora Ilheus e Pedra do Sal nello Stato di Bahia e la Praia do Futuro nel Ceara. Ed è emergenza per gli animali, molti sono stati trovati morti, coperti dalla marea nera, tra cui diverse tartarughe marine.

Il peggior disastro ambientale mai accaduto nell'area

È ancora mistero sull’origine della chiazza nera: la Petrobras, la compagnia petrolifera statale, sospetta che provenga da petroliere venezuelane. Il governo federale stima che i danni si estendano in un'area di 2.100 chilometri e secondo gli esperti potrebbe trattarsi del peggior disastro ambientale mai accaduto nell'area.