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Referendum in Svizzera, bocciata la tutela delle corna delle mucche

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Il 54,7% dei votanti ha bocciato il referendum che proponeva di risparmiare la mutilazione delle corna a mucche e capre (foto: archivio Getty Images)

Il 54,7% degli elettori elvetici ha votato contro la proposta di iniziativa popolare che prevedeva di risparmiare la mutilazione agli animali, oltre a un sostegno economico agli allevatori che avessero rinunciato alla pratica

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Gli elettori svizzeri hanno bocciato l'iniziativa popolare per la tutela delle corna delle mucche, che avrebbe portato all'inserimento di un emendamento in Costituzione. I bovini, infatti, vengono privati di queste appendici per evitare che si facciano male tra loro o feriscano gli allevatori. Il referendum, bocciato dal 54,7% dei votanti, aveva attirato l'attenzione della stampa internazionale nei giorni precedenti.

La raccolta firme per il referendum

A lanciare questa battaglia per la tutela delle mucche è stato un allevatore del Giura bernese di nome Armin Capaul. L'uomo è partito da solo con la raccolta di firme, utilizzando i risparmi della sua pensione, prima di ottenere l'appoggio di gruppi ambientalisti. L'obiettivo del referendum era quello di spingere gli allevatori a risparmiare ai loro animali - non solo vacche, ma anche capre - la mutilazione delle corna, molto diffusa nel Paese. La proposta prevedeva anche un sostegno finanziario agli allevatori di mucche e capre pronti a rinunciare a questa pratica.

Gli schieramenti

Il dibattito elettorale in Svizzera è stato molto acceso e ha riguardato anche i costi del programma, oltre che le sofferenze, vere o presunte, degli animali. Se da una parte i veterinari si sono schierati nettamente per il No, gli allevatori sono risultati divisi. Il governo svizzero si è schierato per la bocciatura del referendum, alla luce del fatto che già versa contributi per incoraggiare il pascolo all'aperto e la libertà di movimento nelle stalle. "La Svizzera ha tolto le corna al suo animale nazionale", ha commentato Capaul, dopo aver appreso della bocciatura dell'iniziativa. Secondo i dati definitivi, infatti, la proposta è stata bocciata dal 54,7% dei votanti.