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Finta vittima della strage al Bataclan condannata a 2 anni di carcere

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Il Bataclan nei giorni dopo la strage del 13 novembre 2015 (archivio Getty)

Un 29enne è stato ritenuto colpevole di tentata truffa: dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, inventò di essersi salvato per miracolo. Si è fatto un tatuaggio come quelli dei superstiti e ha chiesto un risarcimento. Poi è stato scoperto dagli investigatori

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Un tribunale di Versailles ha condannato a due anni di carcere, di cui sei mesi senza condizionale, un 29enne imputato per tentata truffa, per essersi finto una vittima degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, dopo la strage del BataclanL’uomo, di nome Cedric, aveva raccontato di essere una delle persone coinvolte e ha concesso numerose interviste. In questo processo, secondo la legge francese, rischiava fino a 5 anni di carcere.

Il racconto inventato

L’imputato ha ammesso di essersi inventato completamente il suo racconto, nel quale sosteneva che si trovava nella terrazza del Bataclan quando i terroristi entrarono nella sala concerti. Raccontò inoltre di essersi salvato perché una donna incinta lo aveva protetto miracolosamente dai colpi di arma da fuoco. L’uomo era rimasto a casa dal lavoro per sei mesi e si era addirittura fatto un tatuaggio sul braccio, esattamente come molti dei sopravvissuti agli attentati. Infine aveva anche presentato una richiesta di risarcimento, un indennizzo che spetta alle vittime degli attacchi.

I sospetti che l’hanno incastrato

Gli inquirenti avevano cominciato a insospettirsi perché allertati da alcune contraddizioni nella sua testimonianza, a cominciare dal fatto che negli attentati non era morta alcuna donna incinta. Le tracce del suo cellulare avevano quindi rivelato che quella notte si trovava a 30 chilometri dal Bataclan ed era arrivato sul luogo solo qualche ora dopo la strage. Mentre i terroristi uccidevano le 90 vittime nella sala da concerti parigina, lui era nella sua casa nella banlieue di Parigi. La giustizia francese in questi mesi ha già condannato 10 persone per frode perché sostenevano, mentendo, di esser state vittime degli attentati a Parigi e Saint Denis.