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Milano, coppia di infermieri salva un ragazzo in arresto cardiaco in metro

Lombardia
©Getty

Dopo avergli praticato il massaggio cardiaco, hanno atteso l’arrivo dell’ambulanza. “Abbiamo solo fatto il nostro dovere”, hanno raccontato al Corriere

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Salvano la vita ad uno sconosciuto con il massaggio cardiaco in metropolitana. Simone Oliva e Francesca Taddio, 25 e 24 anni, entrambi infermieri, non si sentono eroi. “Abbiamo solo fatto il nostro dovere” dicono i due al Corriere della Sera. Eppure con una manovra fatta bene e velocemente hanno evitato la morte di un 30enne colto da un infarto alla fermata di Lambrate. 

La vicenda

Francesca e Simone si sono conosciuti al corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Salerno. Dal 2022 vivono insieme a Milano. Lui libero professionista, lei in servizio all’ospedale San Paolo. Come ogni sera tornano a casa con la metropolitana. Questa volta però non scendono alla fermata di Lambrate  perché sentono un rumore alle loro spalle e si girano. Vedono un uomo caduto a terra, privo di sensi. Capiscono al volo che si tratta di un infarto. Francesca chiama subito il 118. Simone gli sente prima il polso, poi la carotide e inizia il massaggio cardiaco. Dopo una decina di compressioni il giovane torna a respirare. “Quello che mi porto davvero dentro di questo episodio è quell'esatto momento lì” - dichiara Simone al quotidiano - “l’istante in cui il ragazzo è letteralmente tornato a vivere riprendendo fiato con un grosso respiro”. 

L'azione di disturbo di un altro passeggero

Il peggio è passato. Nel frattempo il convoglio resta fermo sulla banchina in attesa dei soccorsi. Tra i passeggeri c’è un uomo definito “instabile mentalmente” che inizia a dar fastidio ai due infermieri. Addirittura minaccia Simone.  Francesca ripensando all’accaduto commenta: “Purtroppo nessuno dei presenti ha mai mosso un dito per allontanare questo signore, che evidentemente non riusciva a rendersi conto della gravità dell’accaduto”. Sta di fatto che la loro esperienza nelle corsie ospedaliere ha garantito l’ottimo risultato raggiunto. “E stato qualcosa di piacevolmente inaspettato a livello sia umano che professionale”. 

Essere infermieri è un dovere

“Il nostro  è un mestiere qualificato e che comporta grandi responsabilità, tuttavia spesso veniamo trattati senza rispetto” dichiara Francesca al Corriere. “Durante il Covid l’importanza delle figure sanitarie era stata messa in evidenza, poi però tutto è finito nel dimenticatoio”. Francesca e Simone sperano che questa vicenda aiuti a far capire l'importanza delle manovre di primo soccorso. “Sarebbe utile che tutti sapessimo riconoscere un arresto cardiaco, perché a chiunque può capitare di trovarsi in situazioni del genere”.