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Cremona, fecero pestaggio con tubi di ferro: 8 arresti, anche 5 minori

Lombardia

Hanno aggredito due coetanei e si sono accaniti sulle vittime con calci e pugni anche quando i due erano già caduti a terra

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Otto persone, tra cui cinque minorenni, sono state arrestate con l'accusa di aver aggredito brutalmente due ragazzi indiani in piazza delle Tramvie a Cremona usando tubi di ferro e manganelli. L'episodio risale al 13 ottobre. Gli agenti della Questura di Cremona hanno eseguito otto misure cautelari di cui sei in carcere (cinque nei confronti di minorenni) e due agli arresti domiciliari. I ragazzi coinvolti sono tutti accusati di rapina aggravata e lesioni aggravate. Ci sono anche altri tre indagati.

Il pestaggio

Second quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile, i componenti del gruppo hanno aggredito due minorenni per motivi futili legati a screzi precedenti e si sono accaniti sulle vittime con calci e pugni anche quando i due erano già caduti a terra. A uno di loro hanno causato lesioni guaribili in 30 giorni, picchiandolo fino a lasciargli sul volto il segno della suola di una scarpa. Il pestaggio è stato particolarmente violento e una delle vittime era stata operata alla testa.

Le indagini

Gli investigatori hanno raccolto testimonianze e analizzato le immagini del sistema di videosorveglianza e sono arrivati alla banda che spesso sostava nell'area della Stazione, in particolare all'orario di uscita di scuola. Undici le persone denunciate alla Procura di Cremona e alla Procura per i minorenni di Brescia e otto quelle poi colpite da ordinanze cautelari. I cinque minorenni sono stati portati all'Istituto penale minorile Beccaria di Milano. Tutti gli indagati sono di origini nordafricane con precedenti di polizia.

L'ordinanza

A quanto si è appreso i ragazzi sbeffeggiavano sui social i poliziotti che già stavano indagando su di loro. "Sanno che siamo stati noi, ma anche oggi non ci siamo" hanno scritto su Instagram lasciando intendere di sentirsi impunibili. Nell'ordinanza il gip Giulia Masci scrive che sussistono "certamente" le esigenze cautelari nei confronti degli indagati per la gravità dell'accaduto e per le "modalità di azione, indicative dell'assenza in capo a tutti loro di freni inibitori e del disprezzo per la vita umana. Un gruppo che non ha esitato ad accanirsi sulle persone offese, colpendole ripetutamente. Il fatto in sé, proprio per le allarmanti modalità esecutive, rende concreto e attuale il pericolo di reiterazione criminosa".