Con loro risultano coinvolti un altro ragazzo e anche una donna di 25 anni che aveva all'interno degli slip un coltello blocco lama della lunghezza di 20 centimetri
Il 12 agosto, di notte, avevano seminato il terrore rapinando dei telefoni cellulari due ragazzi con pugni, calci e ferendo una vittima con un coccio di bottiglia nella zona di corso Como, tra le più note della Movida milanese. Ora, convalidando il fermo eseguito dagli agenti della Questura di un marocchino di 23 anni e di una ragazza italiana di 22, il gip di Milano Guido Salvini sottolinea vi è "elevata probabilità gli indagati abbiano commesso e possono commettere in futuro episodi del medesimo genere che hanno carattere seriale e che avvengono ormai con elevata frequenza e quasi quotidianamente soprattutto dalla zona di corso Como frequentata da moltissimi giovani fino a tarda notte e fino alle prime ore del mattino".
Violenze in movida
Si tratta di episodi "caratterizzati da violenza contro le vittime al fine di neutralizzarle e impossessarsi dei loro beni". Per il giovane è stato disposto il carcere, mentre per la ragazza, madre di due figli piccoli, è stato disposto l'obbligo di firma nella città siciliana in cui risiede (era a Milano occasionalmente) . Con loro risultano coinvolti un altro ragazzo e anche una donna di 25 anni che aveva all'interno degli slip un coltello blocco lama della lunghezza di 20 centimetri e, a detta delle vittime, "incitava i loro amici a picchiarci". Per un teste, la donna agitava il coltello e aveva cercato di liberarsi di uno dei cellulari in un contenitore della spazzatura. Per questa vicenda "è stata stranamente denunciata a piede libero", annota il giudice Salvini.