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Maxi truffa su bonus facciate, a Milano sequestrati 48 milioni

Lombardia

Per i pm si tratterebbe di una presunta truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche su "false cessioni di crediti di imposta", sfruttando la normativa del 2020 prevista nel Decreto Rilancio sul cosiddetto "bonus facciate", per lavori in realtà mai eseguiti in quattro condomini milanesi

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Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha eseguito un maxi sequestro per un totale di oltre 48 milioni di euro in un'inchiesta del pm Monia Di Marco e dell'aggiunto Maurizio Romanelli su una presunta truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche su "false cessioni di crediti di imposta", sfruttando la normativa del 2020 prevista nel Decreto Rilancio sul cosiddetto "bonus facciate", per lavori in realtà mai eseguiti in quattro condomini milanesi. Il sequestro preventivo è stato convalidato dal gip Alessandra Di Fazio allo scopo di impedire "un rilevantissimo danno per le casse dell'Erario", come ha scritto in una nota il Procuratore facente funzione di Milano Riccardo Targetti.

L’inchiesta

Nell'inchiesta sono indagati i due legali rappresentanti di una società che si occupa di ristrutturazioni edili, e l'amministratore dei quattro condomini di via Laurana, di viale Suzzani, via Tavazzano e via Tago. Ad accorgersi della presunto maxi raggiro, stando a quanto si legge nel provvedimento del gip, sono stati alcuni condomini, che hanno "scoperto, tramite visura del proprio cassetto fiscale" di essere "beneficiari di crediti di imposta ceduti alla ditta" su "lavori di rifacimento facciata" del palazzo di via Laurana. Lavori, scrive il gip, "in realtà mai eseguiti, né deliberati dall'assemblea condominiale". Sia i responsabili della società che l'amministratore dei palazzi in questo modo, secondo l'accusa, si sarebbero intascati i "benefici economici connessi alla cessione dei crediti di imposta" e in particolare la società avrebbe emesso "false fatture" per quei lavori mai effettuati.