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Seregno, mostra di Pol al Museo Vignoli dal 9 al 17 ottobre

Lombardia

La personale di arte contemporanea si chiama “Parliamone” e offrirà ai visitatori un dialogo su forme e contenuti derivato da cinquant’anni di riflessioni ed evoluzioni dello stile e della tecnica dell’artista

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Dal 9 al 17 ottobre, al Museo Vignoli in via Santino De Nova a Seregno (in provincia di Milano), sarà possibile visitare la mostra d’arte contemporanea di “Pol” (Paolo Denova), che offrirà ai visitatori un dialogo su forme e contenuti derivato da cinquant’anni di riflessioni ed evoluzioni dello stile e della tecnica dell’artista, che torna a palesarsi dopo mezzo secolo.

La mostra

L’inaugurazione della personale si svolgerà a partire dalle ore 16 di sabato 9 ottobre. La mostra, in collaborazione con “Giocare col fuoco Artisti & Co.” di Laura Ferrario e Alessandra Palma, si intitola “Parliamone” (con sottotitolo nel manifesto di presentazione “Emozioni Appese”) ed è la sintesi di 50 anni di arte, con un cambio di punti di vista e una ricerca morfologica espressiva diversa rispetto a quanto già visto. Si tratta di una sorta di manifesto di una nuova forma per rappresentare temi intimi. Sarà possibile visitarla fino al 17 ottobre tutti i giorni dalle 16 alle 19, mentre le due domeniche del periodo dell’installazione anche al mattino dalle 10 alle 12.

Le opere

Durante la visita, lo spettatore potrà notare lo studio virtuoso della tridimensionalità nell’evoluzione di articolati quadri-scultura, o sculture appendibili in legno, in cui confluiscono stati d’animo ed emozioni. Ne scaturiscono opere con un tema, con un sotteso problema, con un sottostante conflitto emotivo. Le tematiche affrontate sono di tipo esistenziale: angosce, dolori, nostalgie, sofferenze, ma anche il pudore e la paura di essere nudi che si esemplificano con un distacco dalla materia, sdrammatizzando con metafore leggere quelle sensazioni con un lavoro intimista e non espressionista. Il titolo è un riferimento al fatto che con chiunque possiamo dialogare e portare insieme qualcosa di buono.

Il manifesto della mostra di "Pol" a Seregno dal 9 al 17 ottobre

L’artista

Dopo una infanzia sofferente in collegio, De Nova rientra a casa all’età di 14 anni. Da sempre con la mania del disegno, esordisce presto con la pittura di stampo figurativo con acqueforti su tela, smalti su tela con effetti traslucidi di luci e ombre. Vende il primo quadro a 15 anni e negli anni ‘70 inizia il periodo naif, derivante dalla visione di opere dell’est Europa molto interessanti per quel periodo. Alla fine del decennio quello stile pittorico diventa però limitante e contemporaneamente la famiglia si allarga. Organizza una grande personale e realizza un quadro-vetrina che riecheggia a suo modo la Divina Commedia, lavorandoci per un anno. Arco di tempo nel quale vende tutte le opere che avrebbe dovuto esporre e la personale non ebbe così luogo.

Il periodo ’70-‘80

Durante gli anni ’70 e ‘80 partecipa a vari concorsi: nel 1977 vince il Concorso Nazionale Bilancia d’Argento. Prosegue con vis contestatoria cercando di creare disturbo con lo stile naif a tratti irriverente. Ne scaturiscono, in quel frangente, anche opere disturbanti sul tema della mercificazione della persona, della vendita dell’anima in cambio di denaro, sancendo l’ingresso nel sociale e nel concettuale. Il periodo realista concettuale trova la sua espressione fino alla fine degli anni 80, epoca in cui smette di dipingere e prende una lunga pausa.

Gli anni dopo il 2000

Nei primi anni 2000 una delle sue figlie va via di casa e gli chiede di dipingere un quadro per una parete molto grande. Realizza una cartolina scomposta in parti diverse, creando molte tele che giustapposte danno origine ad un’opera unitaria anche se morfologicamente frammentata. Comincia così il rinnovamento delle forme dell’artista, con l’innovazione e la rottura dello schema classico della tela con le sue misure standard.