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Caso camici, Procura di Milano sollecita risposta da autorità svizzere

Lombardia

I pm chiedono una risposta alla rogatoria inoltrata a fine marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta che vede il governatore lombardo Attilio Fontana indagato per autoriciclaggio e falso nella 'voluntary disclosure' in relazione a 5,3 milioni di euro che erano depositati su un conto a Lugano

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La Procura di Milano nei giorni scorsi ha scritto alle autorità svizzere per sollecitare una risposta, non ancora arrivata, alla rogatoria inoltrata a fine marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta che vede il governatore lombardo Attilio Fontana indagato per autoriciclaggio e falso nella 'voluntary disclosure' in relazione a 5,3 milioni di euro che erano depositati su un conto a Lugano, 'scudati' nel 2015, e in particolare riguardo a parte di quella somma, ossia 2,5 milioni, ritenuti dagli inquirenti frutto di presunta evasione fiscale.

La rogatoria

Fontana ha sempre ribadito che quella somma, regolarizzata 6 anni fa, era il lascito ereditario di sua madre e a metà maggio, poi, i suoi difensori hanno depositato documentazione bancaria a partire dal '97 e relativa ai conti svizzeri per dimostrare che non c'è stato alcun versamento in contanti ma che si trattava di denaro investito in titoli, fondi e altro, e riconducibile alla madre. Con la rogatoria, però, i pm Filippini, Furno e Scalas e l'aggiunto Romanelli attendono risposte sui due conti, aperti uno nel '97 e poi chiuso e l'altro nel 2005, e sulle movimentazioni finanziarie, in particolare dagli estratti conto. Gli inquirenti pochi giorni fa hanno scritto all'autorità fiscale svizzera che aveva già fatto sapere di non aver ancora valutato se il caso di una presunta firma falsa della madre di Fontana, con cui è stato avviato il conto del 2005, possa configurare un'ipotesi di presunta frode. Se fosse valutato come presunta frode, infatti, a quel punto le autorità elvetiche potrebbero dare risposta alla richiesta rogatoriale. Da qui il sollecito di questi giorni degli inquirenti milanesi nell'inchiesta scaturita dal fascicolo sul cosiddetto 'caso camici’.