Il giocatore in un'intervista ha ricostruito i motivi del suo scontro con Gasperini, risalente alla partita di Champions League a Bergamo il primo dicembre 2020
"Gasperini tentò di aggredirmi nello spogliatoio, chiesi alla società le sue scuse ma il presidente non ha avuto le palle di chiedergli di scusarsi con me". E' quanto ha raccontato a La Nacion Alejandro Gomez, dopo l'addio all'Atalanta poco più di sei mesi fa.
Il racconto di 'Papu' Gomez
"Dopo 7 anni mi hanno scaricato, dopo tutto quello che ho dato al club. Da allora mi hanno chiuso le porte del calcio italiano - ha continuato il giocatore del Siviglia -. Non volevano darmi nessuno dei grandi d'Italia perché dicevano che avrebbero rinforzato una concorrente diretto. Arrivavano offerte dall'Arabia e dagli Stati Uniti e volevano mandarmi lì". 'Papu' ha ricostruito i motivi del suo scontro con Gasperini, risalente alla partita di Champions League a Bergamo il primo dicembre 2020: "Contro il Midtjylland ho disobbedito a una sua indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e mi ha chiesto di giocare a destra, mentre io giocavo molto bene a sinistra. E ho detto di no - ha ricordato il nazionale argentino -. Era normale che si arrabbiasse. Lì sapevo già che all'intervallo mi avrebbe fatto fuori. Ma nello spogliatoio dell'intervallo ha esagerato, ha cercato di attaccarmi fisicamente. Un'aggressione fisica è intollerabile. Chiesi un incontro con il presidente del club (Antonio Percassi, ndr) e gli dissi che non avevo problemi a continuare, accettando di aver sbagliato: da capitano non mi ero comportato bene, ero stato di cattivo esempio disobbedendo all'allenatore. Ma ho detto al presidente che avevo bisogno delle scuse di Gasperini. Chiesi scusa all'allenatore e ai miei compagni il giorno dopo al campo d'allenamento. E non ho ricevuto le sue scuse. Dopo qualche giorno ho detto al presidente che non volevo continuare a lavorare con Gasperini all'Atalanta. Mi rispose che mi avrebbe lasciato andare".
Gasperini: "Gomez? Aggredì lui me"
Non si è fatta attendere la replica dell'allenatore dell'Atalanta: "I comportamenti e gli atteggiamenti di Gomez, in campo e fuori, erano diventati inaccettabili per me e per i compagni. L’aggressione fisica è stata sua, non mia, ma il vero motivo per cui è andato via da Bergamo è per aver gravemente mancato di rispetto ai proprietari del club. Mi auguro che Gomez possa continuare a far parlare di sé con le prestazioni, come faceva all’Atalanta", ha dichiarato Gasperini a La Gazzetta dello Sport.