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Milano, sfrutta un “errore” all’Anagrafe e prende per 23 anni la pensione del padre morto

Lombardia
©Ansa

A causa di un errata “registrazione della data di nascita” del genitore alla sezione tributaria e non comunicando che era morto nel 1994, una 73enne ha continuato a incassare la “pensione mensile” fino al settembre del 2017. Il gip ha disposto il sequestro preventivo di circa 407mila euro

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Sfruttando "un errore nella registrazione della data di nascita" del padre all'Anagrafe tributaria e non comunicando che era morto nel 1994, una pensionata di 73 anni ha continuato per più di 23 anni, fino al settembre del 2017, ad incassare "la pensione mensile" del genitore. Così il gip di Milano, Guido Salvini, nell'inchiesta del pm Cristiana Roveda, ha disposto il sequestro preventivo “per equivalente delle risorse patrimoniali, economiche e finanziarie riferibili”, eseguito dalla guardia i finanza, di circa 407mila euro, ossia la somma che la figlia ha indebitamente percepito dall'Inps in questo lungo periodo. La donna è proprietaria col marito di metà di un immobile a Buccinasco (in provincia di Milano).

La vicenda

La donna, come si legge nel provvedimento, nel settembre di quattro anni fa decise di chiudere il conto cointestato col padre, "una misura accorta e prudenziale - scrive il gip - volta ad interrompere il comportamento illecito per lungo tempo messo in atto, ma nel contempo a cancellare le tracce della appropriazione commessa in danno dell'Inps". L'istituto pensionistico, dopo questa 'mossa', effettuava "una verifica sull'esistenza in vita del titolare" che avrebbe avuto ormai "110 anni" e veniva a conoscenza "del decesso" avvenuto il 5 marzo '94, "oltre al fatto che risultava nato il 28 luglio 1911, anziché il 27 luglio 1911 come invece da Anagrafe Tributaria". Un errore di cui ha approfittato la donna che, sempre stando agli atti, ha pure "trasformato gli assegni ricevuti" negli anni "in bonifici esteri, ragione per cui le somme indebitamente percepite non sono più direttamente recuperabili".