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Milano, terrorizzavano e rapinavano commercianti: otto arresti

Lombardia

Le indagini hanno consentito di ricostruire l'irruzione in un negozio di via Imbonati e due episodi di rapina ed estorsione

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I carabinieri di Milano hanno arrestato otto persone di origine egiziana, accusate a vario titolo di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, violenza privata e porto di armi od oggetti atti a offendere. Secondo le accuse per assicurarsi il controllo del territorio avrebbero terrorizzato i commercianti, in gran parte connazionali, di alcuni quartieri di Milano, con violente aggressioni, rapine, estorsioni. La richiesta di misura cautelare in carcere è stata firmata dal gip su richiesta del pm milanese Francesco De Tommasi.

L'inchiesta

Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri Milano Duomo, hanno consentito di ricostruire, attraverso la raccolta di testimonianze, riconoscimenti fotografici, nonché l'analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza e i riscontri in banca dati, non solo l'irruzione da 'Arancia Meccanica' dello scorso gennaio in un negozio di via Imbonati, ma anche due episodi di rapina ed estorsione. Gli otto arrestati, quattro dei quali fratelli, risiedono nel capoluogo lombardo o nella provincia di Varese.

L'operazione

L'operazione di oggi, chiamata "Jafar" è arrivata al termine di una indagine che ha permesso di appurare una serie di episodi di violenze a partire da quello della sera del 17 gennaio 2021. La banda aveva fatto irruzione all'interno di un negozio in via Imbonati e, dopo aver violentemente percosso il titolare (un 34enne egiziano) con pugni, calci e schiaffi al corpo e al volto per circa due ore, stringendogli una corda al collo e colpendolo alle gambe con una mazza di ferro, si erano impossessati di 62 dispositivi telefonici, altri dispositivi elettronici e circa 2.000 euro in contanti: prima di fuggire avevano anche legat la vittima con delle fascette in plastica ai polsi ed alle caviglie ed lo avevano imbavagliato con un nastro adesivo, tanto da lasciarlo immobilizzato fino alla sera del giorno successivo, quando era stato soccorso da un familiare.

L'aggressione

Durante l'aggressione, da quanto appurato, per indurre il commerciante ad abbandonare il quartiere poiché sospettato di essere autore di segnalazioni alle alle forze di polizia sulle loro attività illecite, gli avevano intimato di sottoscrivere un intero libretto di cambiali dopo aver fotografato e ripreso le sue parti intime con la minaccia di diffonderne i contenuti. La vittima però ha reagito e dopo essersi 'liberato' ha sporto denuncia. L'attività investigativa ha inoltre consentito di accertare altri due episodi di estorsione e rapina commessi da due degli egiziani nei confronti di un altro connazionale, un 24enne titolare di un negozio di ortofrutta. In un caso si erano impossessati di alcuni prodotti in vendita, rifiutandosi deliberatamente di corrispondere il prezzo dovuto. In un secondo caso lo avevano ferito al torace e un orecchio con un coltello a serramanico, per poi prelevare dalle tasche del suo giubbotto un cellulare e 1.830 euro in contanti.