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Pedopornografia sui social: arrestato 28enne a Busto Arsizio

Lombardia

Secondo l'accusa il 28enne per anni ha scambiato e diffuso materiale pedopornografico attraverso il web, arrivando a entrare in possesso di migliaia di immagini e video di minorenni

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Un ragazzo di 28 anni è stato arrestato in flagranza a Busto Arsizio (Varese) per detenzione di un'ingente quantità di materiale pedopornografico. A eseguire il provvedimento cautelare gli agenti della polizia postale di Varese, dopo una perquisizione compiuta su delega dalla Procura di Milano. Secondo l'accusa il 28enne per oltre quattro anni ha scambiato e diffuso materiale pedopornografico attraverso un noto social network, arrivando a entrare in possesso di migliaia di immagini e video di pornografia minorile. È stato portato nella casa circondariale di Busto Arsizio.

L'indagine, avviata su impulso del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio polizia postale, è partita da una segnalazione arrivata al Nmco, l'organismo internazionale di vigilanza sulle immagini pedopornografiche in rete

I sequestri

Nel pc e nel cellulare del 28enne, un operaio che viveva coi genitori, sono stati trovati circa 3mila file tra video e immagini pedopornografiche scaricate e ricondivise dal giovane. Il materiale è stato rinvenuto questa mattina durante la perquisizione a casa dell'uomo, che ha portato al sequestro dei dispositivi elettronici e all'arresto. Le indagini proseguono ora per risalire ai contatti del 28enne, all'origine del materiale che scaricava e caricava e anche per appurare se le condividesse con altri utenti interessati alla medesima tipologia di materiale o se le rivendesse.

La segnalazione

Ieri l'europarlamentare Isabella Tovaglieri aveva segnalato, in un post su Facebook, l'esistenza di un gruppo Telegram usato per lo scambio di materiale pedopornografico e per il cosiddetto 'revenge porn': "Serve un'azione urgente e più incisiva contro le piattaforme virtuali che favoriscono il dilagare della violenza di genere sul web", ha scritto Tovaglieri mostrando una foto di questa chat su un telefonino, "il gruppo, che già nel nome inquietante richiama un odioso reato contro le donne", ha aggiunto, "conta una media di 3.000 connessioni contemporanee e ben 53mila iscritti i quali, coperti dall'anonimato, si scambiano foto e video pornografici e pedopornografici". La segnalazione è stata già trasmessa in Procura a Busto Arsizio.