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Milano, Fabrizio Corona in tribunale: “Se va bene, libero a 48 anni”

Lombardia

Così dopo l’udienza di oggi: “A dicembre mi mancherebbero da scontare un anno e 8 mesi, vedo la libertà a breve”. Lo scorso giugno, la Cassazione aveva annullato il provvedimento con cui avrebbe dovuto scontare in carcere di nuovo 9 mesi già trascorsi in affidamento terapeutico nel 2018

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"Ora ho 46 anni e se oggi qua mi va bene a 48 anni torno ad essere un uomo libero, se va bene a dicembre mi mancherebbero da scontare un anno e 8 mesi, vedo la libertà a breve". Così Fabrizio Corona, per l'ennesima volta 'protagonista' al Palazzo di Giustizia di Milano, ha riassunto l'importanza per lui della decisione che dovranno prendere i giudici della Sorveglianza dopo l'udienza di oggi. "Sono stato ai domiciliari - ha detto ancora ai cronisti Corona, difeso dai legali Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa - e sono stato tranquillo e se oggi non va bene mi inc...". L'ex agente fotografico sta scontando il suo cumulo pene e vive nella sua casa a Milano. "Sono un uomo unico – ha affermato - chiuso in una stanza per 55 giorni con un cellulare ho ricostruito una struttura (si occupa di comunicazione, ndr) dove oggi lavorano in 10, con quello che faccio muovo oggi tutto quello che avviene in tv".

Decisione attesa nei prossimi giorni

La decisione dei giudici arriverà nei prossimi giorni. La Cassazione, infatti, lo scorso giugno, aveva annullato, con rinvio ad una nuova valutazione dei giudici della Sorveglianza di Milano, il provvedimento con cui i magistrati milanesi avevano stabilito che l'ex 're dei paparazzi' avrebbe dovuto scontare in carcere di nuovo 9 mesi che aveva già scontato in affidamento terapeutico, tra febbraio e novembre 2018.

La vicenda giudiziaria

Lo scorso dicembre, l'ex 're dei paparazzi' per la terza volta nel giro degli ultimi anni era uscito dal carcere ed era passato in detenzione domiciliare in una comunità terapeutica. A fine aprile 2019 la Sorveglianza aveva deciso di revocare l'affidamento terapeutico per le cure dalla dipendenza dalla cocaina concesso all'ex agente fotografico nel febbraio 2018 e poi sospeso a fine marzo dello stesso anno, col ritorno in carcere, date le continue violazioni delle regole. I giudici avevano anche stabilito che l'ex 're dei paparazzi' doveva scontare nuovamente gli ultimi quasi cinque mesi passati in affidamento, in sostanza annullati dai giudici. E avevano salvato quel periodo tra febbraio e novembre 2018, ma la Procura generale ha chiesto la revoca anche di quei nove mesi. La Cassazione ha annullato con rinvio la prima decisione della Sorveglianza e nel novembre 2019 è arrivato il nuovo provvedimento dei magistrati milanesi che ha accolto la richiesta della Procura generale. Ora, invece, dopo il ricorso della difesa la 'palla' è tornata nuovamente alla Sorveglianza che dovrà decidere. I legali di Corona hanno sempre spiegato che non c'erano "i presupposti di fatto" per annullare anche quei nove mesi già scontati, anche perché nella nota vicenda dei contanti trovati nel controsoffitto era arrivata un'assoluzione nel merito.