Otto le persone indagate, a vario titolo, per corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in relazione a un appalto per i lavori di ristrutturazione della caserma dei carabinieri 'Montebello'
C'è anche Francesco Errichiello, dirigente generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ex Provveditore delle Opere pubbliche a Milano, già condannato in un processo milanese, tra le otto persone indagate, a vario titolo, per corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in relazione a un appalto per i lavori di ristrutturazione della caserma dei carabinieri 'Montebello' di Milano. Errichiello è accusato di corruzione per aver incassato nel 2014 una tangente da 50mila euro.
L'inchiesta
L'inchiesta dei carabinieri del Comando provinciale di Milano, coordinata dai pm Giovanni Polizzi e Paolo Filippini, è stata appena chiusa. Oggi nelle provincie di Milano, Roma e Pavia, i carabinieri hanno notificato l'avviso di chiusura indagini preliminari al "dirigente generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti", a un ingegnere del Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l'Emilia Romagna, a un libero professionista e a 5 fra amministratori e dipendenti di imprese private in relazione all'appalto per i lavori di ristrutturazione della caserma 'Montebello' (del valore di oltre 38 milioni di euro), affidato nel 2011 dal Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria (che vedeva a capo Errichiello) all'impresa romana So.Co.Stra.Mo. della famiglia Cinque. Tra gli indagati, infatti, figura anche l'imprenditore Ottaviano Cinque.
Le indagini
L'indagine 'Casa Nostra' è iniziata nel febbraio 2017, quando in occasione della domanda di concordato preventivo presentata dalla So.Co.Stra.Mo. alcuni subappaltatori avevano denunciato anomalie nella contabilizzazione di lavori e ritardi nei pagamenti. Sono state accertate, spiegano i carabinieri, "gravi relazioni collusive fra alcuni pubblici funzionari del Provveditorato alle opere pubbliche di Milano e la dirigenza della ditta appaltatrice che hanno condizionato, sin dall'origine, l'affidamento e l'esecuzione dell'appalto". In particolare, chiariscono i carabinieri, è stata scoperta la corruzione del provveditore dell'epoca Errichiello (che oggi ricopre il ruolo di dirigente generale presso il Ministero) che nel 2014, con i lavori già avviati, percepiva dal direttore operativo dell'impresa appaltatrice una tangente di 50mila euro per avere favorito l'Ati 'So.Co.Stra.Mo-Baglioni' nell'assegnazione della gara d'appalto. I soldi erano stati emessi attraverso una fattura falsa da una ditta compiacente e la somma venne consegnata dal progettista esecutivo dell'appalto che, a sua volta, "aveva partecipato alla formazione della provvista illecita per remunerare" il dirigente pubblico "che lo aveva segnalato alla So.Co.Stra.Mo. per il prestigioso incarico di progettazione".
Il secondo episodio di corruzione riguarda il responsabile unico del procedimento, Giovanni Gatto, che nel 2014, in cambio della parziale ristrutturazione di due appartamenti di sua proprietà (per un controvalore di 6mila euro) non ha vigilato sulla corretta esecuzione del contratto pubblico. Sono emersi, inoltre, accordi illeciti fra pubblici funzionari e professionisti privati per condizionare, a favore di questi ultimi, procedimenti per il conferimento di incarichi esterni avviati dal Provveditorato alle opere pubbliche nel corso del 2019. Indagati anche Francesco Guidotti e Francesco Roselli dell'impresa Socostramo.
Il ruolo di Errichiello
Francesco Errichiello, "provveditore alle opere pubbliche di Milano fino al gennaio 2012,quindi promosso a Dirigente di prima fascia del Ministero delle Infrastrutture presso il medesimo Provveditorato di Milano", avrebbe ricevuto "in contanti" la presunta tangente da 50mila euro dall'imprenditore Ottaviano Cinque della Socostramo, "società appaltatrice" dei lavori per la ristrutturazione della caserma 'Montebello' di Milano. Lo si legge nell'avviso di chiusura delle indagini firmato dai pm Polizzi e Filippini. Tra l'altro Errichiello, attuale dirigente ministeriale, nel luglio dello scorso anno è stato condannato a 2 anni e 2 mesi in primo grado nel processo milanese, con al centro appalti e mazzette, che ha portato anche alla condanna a 5 anni e 6 mesi dell'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani. Tra gli indagati, come si legge nell'atto, figura anche Gianni Gatto, responsabile unico del procedimento per l'appalto sulla caserma per il Provveditorato. Quest'ultimo, oltre che accusato anche lui di corruzione, avrebbe pure turbato, assieme al professionista Claudio Marabelli, gli affidamenti di alcuni incarichi esterni per i lavori in altre caserme: a Sarezzo e Flero, nel Bresciano, e a Inzago nel Milanese. In più gli viene contestata un'altra ipotesi di corruzione in relazione ai "lavori di ampliamento e messa a norma del terzo piano del Palazzo di Giustizia di Pavia". Tra l'altro, lo stesso Gatto, da quanto si è saputo, si sta occupando anche dei lavori al settimo piano del Palazzo di Giustizia milanese, in parte distrutto da un vasto incendio nei mesi scorsi. Errichiello, inoltre, per la gara d'appalto sulla caserma aveva nominato come presidente della commissione un "dirigente pubblico in rapporti confidenziali" con Erasmo Cinque, "padre di Ottaviano e controllore di fatto di Sacostramo", nonché condannato a 4 anni per corruzione nel caso del Mose di Venezia.