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Milano, ostaggio in Duomo: l'arrestato era stato licenziato a maggio

Lombardia

Il 26enne che ieri ha tenuto in ostaggio il vigilante negli ultimi mesi era senza fissa dimora e si faceva ospitare da conoscenti e parenti dai quali, però, veniva allontanato spesso. Sono dettagli che emergono dalle indagini, la procura ha chiesto la convalida dell'arresto

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Licenziato a maggio, M. M. Z. E. E., il 26enne che ieri ha tenuto in ostaggio un vigilante nel Duomo di Milano, (FOTO) negli ultimi mesi era senza fissa dimora e girovagava facendosi ospitare da conoscenti e parenti dai quali, però, veniva allontanato spesso. Sono dettagli che emergono dalle indagini della Digos e del Pool antiterrorismo milanese, guidato da Alberto Nobili. La Procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la misura di custodia in carcere per sequestro di persona e resistenza, anche per il pericolo di reiterazione dei reati.

Ancora da chiarire le motivazioni del gesto

Il giovane che compirà 26 anni il 28 agosto, nato ad El Menoufia in Egitto, è anche accusato di porto abusivo di coltello e false dichiarazioni sulla propria identità, perché ieri ha detto agli investigatori di chiamarsi 'Cristiano', mentre poi è emerso il permesso di soggiorno rilasciato 10 anni fa, quando è entrato in Italia, dalla Questura di Savona col suo vero nome. Al momento, il giovane non ha dato spiegazioni sulle ragioni del suo gesto e ha pronunciato frasi sconnesse come "ho un alloggio qui in Duomo, dormo qui" o "sono qua per lavorare". Risulta che è stato licenziato dal lavoro di operaio che svolgeva (non è chiaro il motivo) a maggio e che è stato ospitato nell'ultimo periodo da alcuni amici e anche dallo zio. Anche quest'ultimo pare che lo abbia cacciato di casa perché si comportava male e beveva molto. Risulta avere una residenza fittizia, dove non abita, a Finale Ligure (Savona).

Revocato il permesso di soggiorno

E' stato revocato dalla Questura di Savona, la città dove era stato rilasciato, il permesso di soggiorno del 26enne. Il documento, del tipo 'di lungo periodo' per motivi famigliari, era stato rilasciato nel 2011. Nel 2016 il giovane si era reso protagonista di un'altra intrusione all'aeroporto di Malpensa (Varese) ed era stato arrestato e incarcerato per cinque mesi. Il procedimento di revoca è stato effettuato dopo la segnalazione, a seguito dell'episodio, fatta dall'Ufficio stranieri della Questura di Milano. 

Proseguono le indagini

Gli inquirenti, allo stato, ritengono che sia fuggito dentro il Duomo per eludere un controllo di routine della polizia che gli aveva chiesto i documenti, mentre si trovava all'esterno della cattedrale. E poi dentro ha deciso di estrarre il coltello a serramanico che aveva in tasca e di minacciare la guardia, prima di venire disarmato dagli agenti. Gli investigatori stanno analizzando il suo cellulare, che è stato sequestrato, per verificare eventuali contatti, al momento esclusi, con terroristi islamici. Il 26enne presumibilmente verrà interrogato domani dal gip. La richiesta di convalida dell'arresto e di misura cautelare è stata firmata dal pm di turno Sara Arduini e l'indagine è coordinata dal pool antiterrorismo con a capo il pm Nobili.

Sentiti i conoscenti del 26enne

"Non è normale", così hanno risposto, sentiti dagli investigatori, alcuni conoscenti del 26enne. Conoscenti che lo hanno ospitato tra giugno e luglio in una casa nel capoluogo lombardo, prima di mandarlo via per il suo comportamento. Il dettaglio emerge dalle indagini di Digos e Procura, in quella abitazione è stato sequestrato anche un altro coltello a serramanico del 26enne egiziano. A casa dello zio, il quale decise pure lui di mandarlo via, sono stati sequestrati una sim e un telefono.