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Bimba travolta e uccisa nel Bresciano, si costituisce l'automobilista

Lombardia
©Ansa

Nel tragico incidente è rimasta ferita anche la madre della piccola, illesi invece il padre e altri due figli della coppia

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Si è costituito in Procura a Brescia l'automobilista che ieri sera ha travolto e ucciso una bambina di nove anni, sulle strisce pedonali, a Bagnolo Mella, nel Bresciano. Secondo le prime informazioni si tratta di un italiano. L'automobilista si è presentato in procura da solo, senza avvocato: il legale è stato chiamato in un secondo momento quando è stato interrogato dal pubblico ministero Maria Cristina Bonomo. L'uomo è accusato di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso. 

L'incidente

La piccola, di origine marocchina, è stata travolta mentre attraversava la strada sulle strisce insieme alla madre, tenendola per mano. Con l'altra mano reggeva la propria bicicletta, mentre la donna spingeva il passeggino del figlio più piccolo. Il violento impatto con il suv grigio ha sbalzato la bimba a diversi metri di distanza, colpendo anche il passeggino, fortunatamente vuoto dato che il piccolo di pochi mesi era stato preso in braccio dal padre pochi minuti prima. Nel tragico incidente la donna è rimasta ferita in maniera non grave, illesi invece il padre e altri due figli della coppia, che hanno assistito alla scena a pochi metri di distanza. 

Le parole del padre

"Ho visto la mia bambina volare, quella macchina correva e non si è fermata. La mia bambina non me la ridarà più nessuno. Devono trovare chi è stato", aveva detto il padre della bambina prima che l'uomo si presentasse in procura. 

Le indagini

La Polizia stradale per tutta la notte ha dato la caccia al pirata della strada che era al volante della Chevrolet Orlando, segnalata anche da alcuni testimoni. "Abbiamo sentito un gran botto e poi le urla", hanno raccontato i residenti in zona. La famiglia stava tornando a casa dopo una serata trascorsa al parco del paese per una festa con alcuni connazionali. Gli inquirenti, che non erano risaliti alla targa dell'auto, oltre alle immagini delle telecamere di sicurezza acquisite lungo la strada, avevano ritrovato anche il pezzo di uno specchietto della vettura, che secondo il racconto di molti, procedeva a forte velocità in un tratto di strada dove il limite è fissato a 50 chilometri orari.