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Milano, scritte contro Fontana e Sala: primi sei indagati

Lombardia
©Ansa

Il 6 giugno un murale lungo circa 20 metri era apparso sotto il cavalcavia Schiavoni di via Chiesa Rossa, periferia sud di Milano, contro il presidente della Regione e il sindaco della città

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Sono stati identificati e indagati nei fascicoli aperti per diffamazione e minacce sei antagonisti, due del Carc e quattro del centro sociale Zam, per le scritte minatorie comparse nei giorni scorsi a Milano prima contro il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e poi contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. (LA VICENDA - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Le indagini

In particolare, due esponenti del Carc sono accusati di essere gli autori della scritta "Fontana assassino" apparsa nelle scorse settimane lungo il Naviglio della Martesana (sono stati anche denunciati per imbrattamento dal proprietario del muro). Altre scritte dello stesso genere sono poi comparse in altre zone della città e nei giorni scorsi il legale di Fontana, Jacopo Pensa, ha anche presentato al pm Alberto Nobili un dossier con all'interno una serie di minacce e insulti ricevuti on line, ma anche che con lettere dal presidente della Lombardia per la gestione dell'emergenza Coronavirus. 

L'episodio

Il 6 giugno un murale lungo circa 20 metri è apparso sotto il cavalcavia Schiavoni di via Chiesa Rossa, periferia sud di Milano, contro il presidente della Regione Attilio Fontana, già vittima di episodi simili, e contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Fontana Assassino Sala Zerbino", la grande scritta in vernice bianco notata dalle volanti, poi cancellata.

Fontana: "Indagati primi responsabili del clima d'odio"

"Apprendo che la Procura della Repubblica di Milano, sezione antiterrorismo, ha iscritto nel registro degli indagati i primi responsabili del clima di odio che sta turbando le nostre vite. Le regole costituzionali della democrazia e del dialogo non possono essere violate da pochi fanatici che ignorano la verità, fomentando la violenza nelle nostre strade". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Le parole di odio sono sempre un pessimo quadro, da non esporre mai. Noi in Lombardia dobbiamo dipingere un futuro di crescita e lavoro". Il governatore ha poi citato una frase del poeta milanese Carlo Porta, di cui oggi 15 giugno si ricorda l'anniversario della morte: "Le parole di un linguaggio, sono una tavolozza di colori, che possono fare il quadro brutto, e lo possono fare bello secondo la maestria del pittore".