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Lodi, estorsione e sfruttamento lavoro: arrestati cinque imprenditori

Lombardia
©Fotogramma

Le accuse sono di associazione a delinquere, sfruttamento del lavoro, estorsione ed evasione fiscale. L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per un importo oltre 20 milioni di euro

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A Lodi la guardia di finanza ha eseguito numerose perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque imprenditori, tutti appartenennti alla stessa famiglia, le cui aziende hanno più di 150 dipendenti. I cinque imprenditori sono titolari del gruppo Plozzer attivo nel trasporto di merci deperibili. Risultano indagati, uno ai domiciliari mentre gli altri con l'obbligo di firma, per associazione a delinquere, sfruttamento del lavoro, estorsione ed evasione fiscale. Secondo le accuse, i dipendenti erano costretti a turni fino a 18 ore. L'anno scorso uno degli autisti dell'azienda ha investito e ucciso un 78enne che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali a Lecco.

L'operazione

L'operazione, in cui sono intervenuti oltre 100 finanzieri, ha portato anche al sequestro di beni per un importo oltre 20 milioni di euro, pari all'imposta evasa attraverso varie società.. È stata chiamata Spartaco in relazione al gladiatore che lottò per liberarsi della sua condizione di schiavo, come spiegato dal procuratore di Lodi, Domenico Chiaro. Secondo quanto ricostruito, gli indagati vessavano gli autisti con la decurtazione dello stipendio per ogni giorno di assenza o di ferie fruito, l'imposizione di turni massacranti, anche di 18 ore continue, senza la prescritta fruizione dei riposi e l'imposizione dell'utilizzo di doppi dischi tachigrafi cartacei dei mezzi che venivano distrutti al termine del tragitto.

Le vessazioni

A quanto si apprende, le vessazioni erano accettate dai dipendenti per la continua minaccia del licenziamento. Gli venivano fatti sottoscrivere contratti di lavoro a tempo determinato della durata di pochi mesi, a volte anche 30 giorni, non rinnovati a quelli che non sottostavano alle imposizioni. Inoltre, alcuni dipendenti "per poter dormire sui camion che avrebbero utilizzato la mattina dopo" pagavano una cifra di 200-300 euro al mese ai loro "datori di lavoro". Lo si evince dall'ordinanza di custodia cautelare.

Un autista intercettato: "Rischio di addormentarmi e uccidere qualcuno"

Drammatiche le intercettazioni delle conversazioni tra autisti. In una, raccolta dai militari della guardia di finanza, uno dei conducenti afferma: "No, io sto male, mi stavo addormentando sul volante. Io non vado ad ammazzarmi o ad ammazzare altra gente". "È da giugno che non scendo dal camion, mi sto arrugginendo qua e ho 75 anni" dice un altro.

Il gip: "Lavoro è visto dagli stranieri come un privilegio"

Le condotte contestate ai componenti della famiglia nella gestione della loro azienda di autotrasporti "hanno fatto leva sull'evidente stato di bisogno in cui versavano" gli autisti alle loro dipendenze. Lo scrive il gip di Lodi, nell'ordinanza di custodia cautelare a loro carico in cui sottolinea che "in un periodo di forte crisi economica come quello attuale, ottenere un impiego, seppur questo comporti l'essere sfruttato, è considerato dai lavoratori soprattutto stranieri, alla ricerca di un lavoro, un vero e proprio 'privilegio', poiché un salario, seppur non adeguato al lavoro prestato, rappresenta l'unico strumento per soddisfare le esigenze basilari per condurre una vita dignitosa"