L’uomo, arrestato, si è giustificato dicendo che era stata la giovane a colpirlo per prima e che "stava solo mettendo le mani addosso a sua moglie"
Un uomo di 32 anni è stato arrestato a Milano mentre picchiava in strada la compagna, una ragazza di 18 anni incinta che il 16 dicembre aveva tentato di togliersi la vita in metropolitana. La giovane era stata salvata da un dipendente Atm che l'aveva presa in braccio e riportata sulla banchina. Il 32enne, che ha precedenti per spaccio, è stato arrestato il giorno dopo dalla polizia locale, intervenuta mentre l'uomo la picchiava. La ragazza è stata accompagnata negli uffici del Nucleo Tutela Donne e Minori.
L'aggressione
Secondo quanto ricostruito, il 17 dicembre i due agenti della polizia locale del comando di zona 7 sono stati avvertiti da una persona, coinvolta nell'incidente su cui stavano svolgendo degli accertamenti e che si era allontanata di poco dal luogo del sinistro, di aver visto un uomo che stava picchiando una donna. Gli agenti sono intervenuti e mentre si avvicinavano alla coppia hanno visto il 32enne sferrare diversi calci colpendo la ragazza, raggomitolata su se stessa, all'anca. In quel momento era presente anche un'altra donna, la madre dell'uomo, che diceva in arabo 'smettila smettila' e un bambino di circa tre anni, figlio del fratello di lui.
L'arresto
L’uomo, M. T., di origini marocchine e privo di documenti, si è giustificato dicendo che era stata la 18enne a colpirlo per prima e che "stava solo mettendo le mani addosso a sua moglie". Secondo quanto ha raccontato in seguito la vittima, non era la prima volta che la giovane veniva picchiata dall'uomo. La ragazza non ha mai fatto denuncia né ha voluto presentarla questa volta, ma per lui è scattato l'arresto in flagranza e ora, dopo la convalida, si trova in carcere a San Vittore in attesa del processo. L'accusa nei suoi confronti è di maltrattamenti in famiglia aggravati dall'aver commesso il fatto nei confronti di una donna incinta e alla presenza di un minore.
Gli altri episodi di violenza
I primi episodi di violenza risalirebbero all'inizio della loro relazione, nel marzo del 2017, mentre l'ultimo, documentato grazie all'intervento delle forze dell'ordine, è dell'ottobre scorso, quando la 18enne era stata ricoverata alla Mangiagalli per un ematoma all'occhio e altri lividi dopo una lite in casa. I due vivevano in un appartamento insieme alla suocera e per seguirli erano già intervenuti i servizi sociali di un'altra provincia. Quando aveva tentato il suicidio in metropolitana, la ragazza era stata identificata dalla Polfer. Grazie all'identificazione gli agenti della polizia locale hanno potuto scoprire che era sempre lei la vittima della violenza del compagno.