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Importarono oltre una tonnellata di hashish a Milano: sei misure cautelari

Lombardia
Foto di archivio (Getty Images)

La droga veniva importata dal Marocco a bordo di uno yacht che ormeggiava in Liguria ed era destinata a diverse piazze del nord Italia. L'indagine è nata dal sequestro di circa 1.100 chili di hashish, avvenuto in un box di via Padova

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La squadra mobile di Milano e i carabinieri del nucleo operativo di Savona hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, accusate di traffico internazionale di hashish. La sostanza stupefacente, sequestrata il 24 settembre 2018, avrebbe fruttato all'organizzazione 11 milioni di euro. Nel provvedimento firmato dal gip Raffaella Mascarino è disposto il carcere per M. B. B., di 53 anni, A. C., di 42, S. G., di 49, F. M. C., di 46, mentre gli arresti domiciliari per la 41enne M. M., e l'obbligo di dimora a Garlasco (Pavia) per il 50enne A. C.. Nella breve ordinanza è ricostruito il viaggio del carico da oltre una tonnellata di hashish, importata dal gruppo attraverso lo yacht di 20 metri "Elizabeth G.".

Le indagini

Oltre alla Squadra mobile di Milano anche i carabinieri di Savona ricevettero una soffiata circa la barca carica di droga e così il 12 luglio 2018 installarono un gps mentre questa si trovava ormeggiata nel porto di Varazze. Poco dopo, la nave salpò per la Francia e il 30 luglio approdò in Spagna, dove restò fino al 28 agosto ad Almerimar. Quella notte raggiunse le coste del Marocco e tra le 4.50 e le 5.50 venne effettuato il trasbordo del carico grazie a un gommone. Il 5 agosto la 'Elizabeth G.' approdò tra Liguria e Toscana, ma, a causa di un problema con il rilevatore gps gli investigatori non riuscirono ad arrivare in tempo, e il gommone con la droga riuscì a seminare la Guardia costiera, che era stata allertata. Lo yacht con G. venne scortato nella baia di Paraggi e, nonostante la reazione dei cani antidroga, la barca risultò vuota. In quei giorni gli investigatori della Narcotici, diretti da Domenico Balsamo, ricevettero un'altra dritta su un'autorimessa in zona via Padova, a Milano, in uso a C. e G. anche se intestata a un altro uomo. Il 24 settembre sorpresero un complice davanti al box: dietro una parete murata c'erano 1.100 chili di hashish e un grosso radar satellitare per barche.