Bergamo, preso l'uomo che ha ucciso la moglie a coltellate
LombardiaIl delitto è avvenuto fuori dalla casa della sorella dove la donna si era trasferita da qualche giorno con i tre figli a causa di alcuni dissidi con il marito. Il 47enne si è costituito dopo che i carabinieri lo hanno localizzato e accerchiato in zona Martinengo
Maurizio Quattrocchi, l'uomo che questa notte ha ucciso a coltellate sua moglie Zinaida Solonari, si è consegnato ai carabinieri che lo avevano accerchiato. Il 47enne è stato bloccato mentre stava per entrare nella caserma di Martinengo (Bergamo) per costituirsi. L'assassinio di Zinaida, moldava 36enne, è avvenuto fuori dalla casa della sorella della donna, in via Alberto da Giussano a Cologno al Serio, dove la donna si era trasferita da qualche giorno con i tre figli a causa di alcuni dissidi con il marito. La settimana scorsa, la vittima aveva infatti raccontato ai carabinieri che negli ultimi tempi il marito aveva "crisi di gelosia".
La ricostruzione dei fatti
La vittima è rientrata a casa dal lavoro, ha parcheggiato la sua auto, una jeep, di fronte a casa e ha aperto il cancello pedonale quando è stata aggredita dal marito, che le ha sferrato almeno due coltellate prima di fuggire sulla sua auto, una vecchia Peugeot 207. La 36enne è morta subito dopo l'arrivo dei sanitari, chiamati dai vicini di casa. "Abbiamo attivato un dispositivo di ricerca in tutta la Bergamasca e anche oltre", aveva spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, colonnello Paolo Storoni, durante le ore frenetiche dell'inseguimento. Gli investigatori avevano esteso le ricerche anche alla provincia di Brescia.
Le ricerche
Secondo quanto riferito, i carabinieri sono riusciti a capire la direzione in cui Quattrocchi stava fuggendo già in mattinata, prima che il suo cellulare risultasse spento. I militari sono stati aiutati anche da alcuni testimoni che hanno riferito di aver visto il 47enne. Così sono stati organizzati una serie di posti di blocco 'a ragno' nella zona tra Martinengo e Calcio, sempre in provincia di Bergamo. Domani il pm Letizia Ruggeri chiederà al Gip la convalida dell'arresto con l'accusa di omicidio aggravato.
La vittima disse ai carabinieri che lui era geloso
La settimana scorsa Zinaide Solonari aveva raccontato ai carabinieri, giunti presso l’abitazione dei due, che il marito negli ultimi tempi aveva "crisi di gelosia" ma senza sporgere denuncia. I militari le avevano quindi consigliato di allontanarsi e andare a vivere da qualche altra parte. La donna decise quindi di trasferirsi con le figlie a casa della sorella, in una palazzina nella quale vivevano anche il cognato e suo fratello. Forse, proprio la gelosia è stata il movente dell'omicidio.
I testimoni: "Prepotente" e "litigioso"
Aveva un carattere "spigoloso" era "prepotente" e "litigioso", Quattrocchi è stato descritto così da alcune persone ascoltate dai carabinieri durante le indagini. Il 47enne in passato aveva lavorato come pizzaiolo e ultimamente come muratore, ma era stato licenziato dall'impresa edile per dissidi con il datore di lavoro. Sul suo profilo social l'uomo ha pubblicato una serie di foto che lo ritraggono con le tre bambine. “Se un giorno tutto ti va storto e vorresti morire... pensa a chi vorrebbe vivere ma deve morire” recita un post pubblicato 2 anni fa. Anche Zina, che lavorava come cameriera e occasionalmente come modella, ha molte foto sui suoi social con le bimbe e fino a non molto tempo fa anche con il marito.
Le parole del ministro Bonetti
"Zinaida, un'altra vittima di un atto di violenza e di disumanità. Abbiamo bisogno più che mai di uno sforzo comune per le donne che vivono nel nostro Paese. È un nostro dovere, un dovere di tutti", ha scritto sui social il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.
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