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Donna ferita per strada a Milano, l'aggressore: “Ho voci nella testa”

Lombardia
Il luogo dell'aggressione

Il trentenne che ieri ha ferito una donna di 64 anni in Largo la Foppa è stato ascoltato oggi dal Gip che ne ha convalidato l’arresto e disposto il carcere. La donna è stata dimessa con una prognosi di 35 giorni 

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L’uomo che ieri, 12 agosto, in Largo la Foppa a Milano ha aggredito una donna di 64 anni ferendola alla gola e in varie parti del corpo con un coccio di bottiglia, è stato interrogato oggi dal gip Guido Salvini. “Sento nella testa una marea di voci che mi fanno star male. Non sto per niente bene. La mia mente è stata presa. Non ricordo di aver visto, né aggredito nessuna donna in strada” ha riferito il 30enne, originario del Bangladesh, che si trova in cella con l’accusa di tentato omicidio.

Il Gip: “Uomo in preda a una crisi psicotica”

Il giudice, che ha convalidato l'arresto e disposto il carcere, nel provvedimento ha sottolineato come l'uomo, anche nel corso dell'interrogatorio di oggi pomeriggio, abbia tenuto un "atteggiamento passivo e in parte assente come se la sua mente fosse occupata da altri pensieri". Per il magistrato "tale atteggiamento è indicativo del fatto che egli sia stato in preda ad una crisi psicotica che probabilmente renderà necessaria nel corso delle indagini una perizia psichiatrica".

“Aggressore lasciato senza controllo”

Il gip, nella sua ordinanza, ha inoltre sottolineato come risulti "poco chiaro perché l'indagato, che aveva già dato luogo ad atti di violenza in strada e presso la Questura, sia stato lasciato privo di controllo all'ospedale Fatebenefratelli dove era stato portato in ambulanza. Dall'ospedale - scrive il giudice Salvini - egli ha potuto allontanarsi prima di essere sottoposto alla visita psichiatrica a seguito della quale egli sarebbe stato certamente sedato e ha commesso poi il fatto per cui si procede".

Diverse aggressioni in una sola notte

L'ordinanza, oltre a ricostruire la drammatica aggressione della donna, ripercorre infatti anche gli spostamenti dell'uomo: era stato fermato la notte precedente da una Volante in via Natta mentre alla fermata degli autobus aveva aggredito senza ragione un altro immigrato. Stessa cosa in in Questura nella camera dei fermati dove le vittime sono stati altri stranieri fermati, poi nell'Ufficio Immigrazione dove si sarebbe scagliato contro alcune persone presenti. Infine, dal Fatebenefratelli, dove era stato accompagnato per una visita psichiatrica, "dopo una breve permanenza si era allontanato rendendosi poi responsabile dell'aggressione".

Il passato del 30enne

Ma di tutto ciò il trentenne, che nell'ultimo periodo ha dormito in Stazione Centrale e ha una moglie che vive a Bruxelles e che non sente da tempo, non ha saputo dire quasi nulla. Infatti oggi, durante l'interrogatorio, ha spiegato al gip: "Non mi ricordo cosa sia successo ieri. Ho un forte mal di testa. Sono stato in ospedale, dove mi sono recato da solo; anzi, sono andato con qualcuno. Sono stato anche dalla polizia, ma non ricordo il motivo. Avevo bevuto, ma non ricordo il nome della bevanda alcolica". E ancora: "Volevo andare a Parigi per lavorare lì. Non ricordo proprio niente circa una donna con cui ieri avrei litigato. Sento nella testa una marea di voci che mi fanno star male; non sto per niente bene. La mia mente è stata presa".

Dimessa la donna aggredita

La 64enne è stata invece dimessa questa mattina dall'ospedale Niguarda con una prognosi di 35 giorni per le ferite da taglio che ha riportato al braccio sinistro, al collo, alla spalla e alla testa. Era stata trattenuta una notte in osservazione nelle stanza del pronto soccorso.