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Milano, violentarono 22enne con la 'droga dello stupro': condanne fino a 11 anni

Lombardia
Uno degli imputati prepara le benzodiazepine da sciogliere nel bicchiere della vittima (Agenzia Fotogramma)

La prima corte d'Appello ha leggermente ridotto le pene inflitte in primo grado a Marco Coazzotti, Mario Caputo e Guido Guarnieri, condannati per aver drogato la vittima a sua insaputa con le benzodiazepine per usare violenza su di lei

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La prima corte d'Appello di Milano ha condannato Marco Coazzotti e Mario Caputo a 11 anni e mezzo di carcere e Guido Guarnieri a 8 anni di carcere. I tre sono imputati per violenza sessuale aggravata, per avere stordito con le benzodiazepine, la cosiddetta 'droga dello stupro', una ragazza di 22 anni ad aprile 2017, e poi averla violentata.

"Fascisti" ai giudici

I giudici hanno lievemente ridotto la pena inflitta in primo grado dal Tribunale, che a luglio 2018 aveva condannato Coazzotti e Caputo a 12 anni di reclusione e Guarnieri a 8 anni e sei mesi. Dopo la sentenza, Guarnieri ha detto ad alta voce ai magistrati: "Fascisti". Il PG Maria Saracino aveva chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado. Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni.

La vicenda

Nella ricostruzione dell'accusa, la sera del 13 aprile 2017 la 22enne aveva un appuntamento con Cazzotti, all'epoca suo conoscente. Il giovane era però arrivato in auto assieme agli altri due uomini. Il gruppo aveva raggiunto un locale in via Cremona, a Milano, dove uno di loro aveva versato le benziodiazepine nel bicchiere della giovane, che non si era accorta di nulla. I quattro avevano poi raggiunto la casa di Caputo, a Bellusco (Monza Brianza), dove era avvenuto lo stupro. Secondo il PM, gli imputati erano convinti che la ragazza avrebbe dimenticato l'accaduto grazie alla droga. La 22enne, invece, una volta tornata a casa il giorno dopo, iniziò ad avvertire dolore, e si recò alla clinica Mangiagalli, dove vennero accertate le violenze.