La vittima è un ragazzo di 26 anni: "Vivo a Pavia da 15 anni, studio all'Università e sono in attesa di avere la cittadinanza italiana", le sue parole. Da parte sua, il gestore del locale respinge le accuse di razzismo
Al quotidiano La Provincia Pavese uno studente di 26 anni, di origini congolese, ha raccontato di non essere potuto entrare sabato notte, 13 aprile, in una discoteca di Pavia a causa della sua pelle. "Sei nero, qui stasera non puoi entrare: sono le disposizioni che abbiamo ricevuto", gli avrebbero detto i buttafuori del locale, opponendo lo stesso divieto anche ad altri amici del giovane.
La ricostruzione dei fatti
Da quanto trapela, la decisione di limitare gli ingressi sarebbe stata presa in quanto qualche sera prima un cliente, di origine marocchina, all'interno della discoteca aveva estratto un coltello creando il panico. "Vivo a Pavia da 15 anni, studio all'Università e sono in attesa di avere la cittadinanza italiana. Non ho mai avuto problemi con nessuno in discoteca. Sentirmi negare il permesso di entrare per il colore della pelle è inaccettabile, non è degno di un paese civile", le parole del ragazzo 26enne.
La presa di posizione del gestore
Respinge le accuse di razzismo il gestore della discoteca di Pavia. "Il locale è frequentato ogni sera da stranieri. Se uno non viene fatto entrare significa che non si è comportato bene in passato, indipendentemente dal colore della pelle. Farò una verifica ulteriore su quanto è accaduto, ma il racconto di questo ragazzo non corrisponde a quello che mi è stato riferito dai buttafuori", ha spiegato l'uomo. Poi, ha confermato che "in passato si sono registrate risse o altri momenti di tensione nella discoteca: nella maggior parte dei casi a provocarli sono stati stranieri, soprattutto marocchini e albanesi. In qualche modo dobbiamo difenderci e prevenire simili episodi. Ma rifiutiamo l'accusa di razzismo". Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte della polizia.