Ruby ter, rinviato il processo a Berlusconi per campagna elettorale
LombardiaIl Tribunale di Milano ha deciso di accogliere la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi legata alla campagna elettorale per le europee
Il Tribunale di Milano ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi "di rinvio" del processo Ruby ter legata alla campagna elettorale per le elezioni europee, fissate per il 26 maggio, e nelle quali il leader di Forza Italia è candidato. Il processo, che vede coinvolti altri 28 imputati oltre a Silvio Berlusconi, è stato rinviato al 10 giugno "per l'opportunità di rispettare il principio di leale collaborazione tra potere giudiziario e legislativo". I giudici hanno inoltre deciso che il processo resterà a Milano.
Le parole del procuratore aggiunto
Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, in aula col PM Luca Gaglio, ha detto sì alla richiesta dell'avvocato Federico Cecconi, concedendo un "rinvio rispettoso del potere legislativo", chiedendo però anche di "rispettare il potere giudiziario" in un processo "che sta un po' scemando", in quanto ha avuto la prima udienza nel gennaio 2017 e ancora non è arrivato alla fase del dibattimento. I giudici hanno sfruttato, comunque, l'udienza di oggi almeno per decidere sulla competenza territoriale, respingendo la richiesta della difesa del leader di Forza Italia di invio del procedimento a Siena.
Estromesse alcune parti civili
All'inizio dell'udienza i giudici della settima penale hanno accolto la richiesta della difesa di Berlusconi, con l'avvocato Federico Cecconi, di estromettere da parti civili nel filone a carico dell'ex premier e di Roberta Bonasia, oggi riunito a quello principale, Ambra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil, morta il primo marzo scorso. Come parte civile resta quindi solo Battilana ma per un'imputazione di calunnia nei suoi confronti contestata a Bonasia, oltre alla presidenza del Consiglio, che già era stata l'unica parte civile ammessa nel filone principale dai giudici.
Le indagini
I PM di Milano, prima del rinvio, avevano depositato alcuni atti che documentano, secondo l'accusa, la riconducibilità a Luca Risso, ex compagno di Ruby e imputato per corruzione in atti giudiziari, quale beneficiario di un flusso di denaro di oltre 400mila euro che sarebbero stati trasferiti da Milano a Playa del Carmen in Messico, passando per Francoforte, Londra e Lugano. A quanto si apprende, i PM avevano già contestato che Risso avesse incassato quei soldi come prezzo della presunta corruzione. Ora, depositando atti di una rogatoria in Svizzera, i magistrati puntano a chiarire la riconducibilità dei bonifici allo stesso Risso.