Oltre a 1,5 chili di marijuana e 2,5 chili di cocaina, nel corso dell’operazione sono state sequestrate anche due pistole, che risultano rubate, e numerose munizioni. Usavano le armi per imporre il loro controllo sul mercato dello spaccio sul territorio
Arrestate quattro persone a Broni e a Casanova Lonati, in provincia di Pavia, ritenute al centro del traffico della droga nell’Oltrepò Pavese. Oltre alla droga, 1,5 chili di marijuana e 2,5 chili di cocaina, nel corso dell’operazione sono state sequestrate anche due pistole, che risultano rubate, e numerose munizioni. Armi che, secondo gli inquirenti, venivano utilizzate dagli arrestati per imporre il loro controllo sul mercato dello spaccio sul territorio. L'operazione è stata realizzata dai carabinieri di Stradella in collaborazione con i militari delle stazioni di Montù Beccaria e Broni, con il supporto delle unità cinofile del nucleo carabinieri cinofili di Orio al Serio, in provincia di Bergamo.
Le indagini
L'indagine è scattata dopo il fermo di due ragazzi di 25 e 27 anni, sorpresi a spacciare marijuana e trovati in possesso di oltre 300 grammi a testa di sostanza stupefacente. A partire dal fermo dei due italiani, i carabinieri sono risaliti a una casa di Broni, vicino alla stazione ferroviaria, diventata la base operativa del mercato della droga e gestita da un autotrasportatore albanese di 52 anni e dal figlio 21enne, di nazionalità italiana. All'interno della loro casa i militari hanno trovato 1,5 chili di marijuana, 20 grammi di cocaina e due pistole, una calibro 44 Magnum e una Beretta calibro 7,65, con 85 munizioni.
Arrestati padre e figlio
Padre e figlio sono stati arrestati con le accuse di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi e ricettazione. Poi i carabinieri hanno effettuato un'altra perquisizione in una casa di Casanova Lonati nel Pavese, arrestando due albanesi di 26 e 24 anni. Dentro l’abitazione i militari hanno ritrovato, nascosti sotto il piatto doccia, due pacchi di cocaina purissima per un peso di 2,5 chili. La droga, secondo quanto emerge dalle indagini, proveniva da Milano e dall'hinterland del capoluogo lombardo.