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‘Ndrangheta, cellula attiva in Lombardia: 19 arresti

Lombardia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

L'esecuzione dei provvedimenti è avvenuta in diverse località in Lombardia e in Calabria. L'indagine è nata dall'incendio di un capannone di una società di autotrasporti nella provincia di Bergamo

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Alle prime ore di lunedì mattina, i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bergamo hanno eseguito 19 provvedimenti cautelari, emessi nei confronti di presunti appartenenti a un sodalizio 'ndranghetistico operante, secondo le indagini, in Lombardia. Gli arresti sono avvenuti in diverse località in Lombardia e in Calabria. L'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia, riguarda estorsioni, danneggiamenti a mezzo incendio e riciclaggio ed è nata dal rogo a un capannone di una società di autotrasporti nella provincia di Bergamo. Riferimento della cellula era il calabrese Carmelo Caminiti, ritenuto legato alla cosca calabrese di Michele Franco. Il gruppo agiva nel settore del trasporto ortofrutticolo.

Le dichiarazioni del procuratore nazionale antimafia

"Da questa inchiesta emerge la presenza di una cellula della 'Ndrangheta, che operava stabilmente nelle province di Bergamo e Brescia". A dirlo il procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Raho, presente a Brescia per esporre i dettagli dell'inchiesta. "Questa cellula offriva servizi alle aziende", ha detto ancora il procuratore nazionale antimafia. 

I commenti all'operazione

Complimenti alle forze dell’ordine, per l’operazione che ha portato ai 19 fermi tra Lombardia e Calabria, sono giunti da diversi esponenti del mondo politico. "Lo Stato non arretra", ha scritto il sottosegretario agli Affari Regionali, Stefano Buffagni, in un tweet.
"È importante e positivo che sia stata portata a termine questa operazione", ha affermato il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Pd e capogruppo in commissione Antimafia. "Ma questa ennesima operazione - ha aggiunto Mirabelli - conferma che l'insediamento della criminalità organizzata nel nord del nostro Paese è ormai un fatto consolidato. Ed è inquietante che, ce lo dice l'inchiesta che ha portato agli arresti, l'organizzazione criminale offrisse 'servizi alle aziende' in particolare sul versante del recupero crediti. Questo testimonia un grado di permeabilità del tessuto delle imprese del territorio che dovrebbe preoccupare le associazioni imprenditoriali a cui chiediamo di monitorare e controllare una situazione che, le cronache ce lo dimostrano, sta diventano molto pericolosa".