Milano, madre fa prostituire la figlia per avere i soldi per le slot
LombardiaLa donna avrebbe anche offeso, spingendola al suicidio, la figlia preadolescente. È stata arrestata per maltrattamenti in famiglia, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione
Una donna di 52 anni, di origini marocchine, è stata arrestata dai militari della stazione di Milano Vigentino, quartiere della periferia sud della città, per maltrattamenti in famiglia, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna ha costretto la figlia maggiore, 22 anni, a prostituirsi, in modo da avere il denaro necessario per alimentare la propria ludopatia, e ha maltrattato per lungo tempo la figlia minore, 12enne. La donna arrivava a spendere anche 400 euro al giorno giocando alle slot machine nel bar sotto casa. L'arrestata sarà interrogata domani, venerdì 8 marzo, in carcere dal Gip Anna Calabi.
Le indagini scattate dopo la segnalazione di un docente
La vicenda è emersa nel luglio scorso, quando i militari hanno organizzato un incontro in una scuola nella zona sud di Milano per parlare di bullismo. Al termine del colloquio, un insegnante ha raccontato che una studentessa gli aveva chiesto se fosse reato prostituirsi: a seguito di quell'episodio erano partiti gli accertamenti sulla ragazzina. Le indagini si sono avvalse anche di alcune intercettazioni shock, da cui è emerso che la donna obbligava la figlia minore a svolgere le faccende domestiche, a portare la spesa e a occuparsi delle commissioni per conto suo, umiliandola continuamente, ripetendole che avrebbe fatto una brutta fine e che sarebbe finita a prostituirsi come la sorella. In moltissime occasioni la madre le ha rivolto offese ed epiteti tanto duri che in un'intercettazione gli investigatori hanno sentito la bambina sfogarsi, parlando da sola a una madre immaginaria a cui ha confessava di volersi uccidere perché incapace di vivere in quel modo.
Le intercettazioni
Nell'ordinanza del Gip si legge che la madre obbligava la 12enne a fare le pulizia di casa e a fare la spesa "trasportando pesanti buste, mentre lei era intenta a giocare alle slot machine", la incolpava anche "delle perdite di denaro subite al gioco d'azzardo" e "imprecava" contro di lei. Così, ad esempio, in una telefonata dello scorso novembre, intercettata dai carabinieri, diceva alla 12enne frasi come "ti auguro un attacco di cuore, ti auguro la morte, diventerai peggio dell'altra (riferendosi alla sorella, ndr) oggi è la tua giornata nera, maledetta (...) vedrai che chiederai l'elemosina per mangiare". E la sera del 12 dicembre scorso l'avrebbe anche costretta "a portarle del denaro presso il bar nel quale si trovava affinché potesse continuare a giocare". "Mamma se continui a trattarmi così, se continui io mi suicido", le diceva la bambina il 18 ottobre scorso. La madre tre giorni dopo andava avanti nelle vessazioni: "Io ho perso i miei soldi, maledetta". La 12enne era costretta a chiederle "perdono", sperando di non essere picchiata.
Figlia minore torturata anche con filo elettrico
La 52enne è stata intercettata mentre parlava con un'amica delle torture che infliggeva alla figlia 12enne: "Quando prendo il filo elettrico, si inginocchia davanti a me e si mette a urlare... perdo totalmente il controllo quando ho in mano il filo elettrico... la sorella cerca di difenderla chiedendomi di non picchiarla, io meno entrambe". Nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Anna Calabi, su richiesta del PM Michela Bordieri, vengono elencate le "vessazioni morali e fisiche" inflitte alla 12enne, tra cui quella di non permetterle di "bere acqua per molte ore", e di chiamarla di continuo "bastarda". La sorella maggiore invece sarebbe stata spinta a "frequentare un night" dove avrebbe avuto per la madre "chances maggiori" di "incontrare persone famose e politici", per incassare più soldi che poi la madre giocava alle slot.
Le parole del Gip
Nell'ordinanza il Gip spiega che la "minaccia di suicidio" e le "sofferenze" della figlia lasciavano "la madre totalmente indifferente", tanto che la bimba era costretta a "rinchiudersi in lungi monologhi". All'altra figlia, invece, la donna imponeva di andare a prostituirsi in un night club per "racimolare almeno la somma di 4 mila euro al mese". Il Gip evidenzia che "lo stato di soggezione della minore potrebbe condurla alla strada della prostituzione per compiacere la madre e per seguire lo stesso modello femminile della sorella, circostanze che impongono l'adozione in tempi rapidi di un'iniziativa (ossia l'allontanamento dalla madre e l'ingresso in una comunità per minori, ndr) che favorisca il percorso di crescita e maturazione della minore in un ambiente sano".